Il castello di Udine | |
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Autore | Carlo Emilio Gadda |
1ª ed. originale | 1934 |
Genere | antologia di racconto |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Italia |
Preceduto da | La Madonna dei filosofi |
Seguito da | Le meraviglie d'Italia |
Il castello di Udine è un libro dello scrittore italiano Carlo Emilio Gadda, pubblicato nel 1934 per le Edizioni di Solaria, vincendo il Premio Bagutta lo stesso anno.[1]
Contenuti
[modifica | modifica wikitesto]«Tendo a una brutale deformazione dei temi che il destino s'è creduto di proponermi come formate cose ed obbietti: come paragrafi immoti della sapiente sua legge. Umiliato dal destino, sacrificato alla inutilità... la vita è stata per me una immonda prigione: la mia giovinezza, secondo il detto del poeta, una tenebrosa tempesta...Tendo a una sozza dipintura della mandra e del suo grandissimo e grossissimo intelletto...»
L'opera è una raccolta composita di racconti, ricordi e frammenti autobiografici, e descrizioni. In tutte queste prose si ritrova una ricerca appassionata fra lirismo e deformazione sarcastico-satirica. A un corrispondente, Gadda descrisse così il testo eterogeneo: «sono scritti di guerra e di viaggio e due novelle e qualche altra cosa».
Alcuni brani apparvero già sulla rivista Solaria tra il 1931 e il 1933, su L'Ambrosiano e su L'Italia letteraria. I primi 5 capitoli recuperano l'esperienza riversata nelle pagine di diario del 1915-1919, il celebre Giornale di guerra e prigionia, inedito nel 1934 e tale rimasto fino al 1955.
Accanto al narratore, voce narrante, è presente un curatore, tale dott. Feo Averrois - riprendendo il nome, per l'occasione storpiato (Feo in spagnolo significa brutto), di Averroè, il celebre filosofo dei commenti ai libri di metafisica di Aristotele - che recensisce e talora emenda il testo, rielaborando quanto descritto. È ascritta alla sua voce un Avviso al lettore e una Sinossi delle abbreviazioni usate annotando; sempre al curatore va addebitato il controtesto costituito dalle chiose al testo, lunghe note a piè di pagina. L'opera è poi suddivisa in tre sezioni e un segmento, precedute da un manifesto programmatico, intitolato Tendo al mio fine:
- Il castello di Udine, incentrata su ricordi della Grande guerra,
- Crociata mediterranea,
- Polemiche e pace,
- Polemiche e pace nel direttissimo, diviso in tre episodi distinti.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Il castello di Udine, Firenze, Edizioni di Solaria, 1934, pp. 251.
- Il castello di Udine, in I sogni e la folgore, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, 1955. [ed. riveduta, usata poi per tutte le traduzioni all'estero]
- Il castello di Udine, Collana Supercoralli, Torino, Einaudi, 1961. - Collana Nuovi Coralli n.66, Einaudi, 1973.
- Il castello di Udine, in Romanzi e racconti I, Collana I Libri della Spiga: Opere di Carlo Emilio Gadda, Garzanti, 1988.
- Il castello di Udine, Collana Gli Elefanti. Narrativa, Milano, Garzanti, 1988, 1999, ISBN 978-88-116-6960-9.
- Il castello di Udine, a cura di Claudio Vela, Collana Biblioteca, Milano, Adelphi, 2024, ISBN 978-88-459-3940-2. [versione condotta sull'editio princeps del 1934]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Giorgio Patrizi, Carlo Emilio Gadda, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 51, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1998. URL consultato il 20 dicembre 2018.«Il castello di Udine ('34) vincitore del premio Bagutta nel 1935»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il castello di Udine, in Il Lavoro Nuovo, 23 febbraio 20. URL consultato il 19 dicembre 2018. Ospitato su Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.