Ikrandraco | |
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Olotipo di I. avatar, al Paleozoological Museum of China | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Ordine | † Pterosauria |
Sottordine | † Ornithocheiroidea |
Superfamiglia | † Pteranodontoidea |
Clade | † Ornithocheiromorpha |
Famiglia | † Lonchodectidae |
Genere | † Ikrandraco Wang et al., 2014 |
Nomenclatura binomiale | |
† Ikrandraco avatar Wang et al., 2014 | |
Specie | |
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Ikrandraco (dal latino: "Ikran", creatura volante dotata di una cresta sulla mascella inferiore immaginaria dell'universo di Avatar, e "draco" ossia drago) è un genere estinto di pterosauro pterodactyloide lonchodectide vissuto nel Cretaceo inferiore, circa 120 milioni di anni fa (Aptiano), in quello che è oggi il nord-est della Cina e in Inghilterra. Il genere contiene due specie: la specie tipo I. avatar, caratterizzato da una vistosa cresta sulla punta della mandibola, e I. machaerorhynchus, originariamente considerata una specie di Lonchodraco.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La specie I. avatar aveva un cranio lungo e basso (l'altezza della parte posteriore del cranio, all'altezza dell'osso quadrato, è inferiore al 19% della lunghezza dell'intero cranio), e presentava una cresta prominente simile ad una mezzaluna sul lato inferiore della mandibola, senza avere una cresta corrispondente nella parte superiore della mascella, come in molti generi di Ornithocheirae, una combinazione di finora mai osservata in altri pterosauri. Il bordo posteriore di questa cresta presentava un processo ad uncino. Su ogni lato della mascella erano presenti almeno 21 piccoli denti conici, mentre su ogni lato della mandibola ne erano presenti almeno 19. Il cranio dell'esemplare tipo è lungo circa 286,5 millimetri (11,28 pollici), mentre il cranio del secondo esemplare è di almeno 268,3 millimetri (10,56 pollici) di lunghezza. Le stime estrapolate dalla lunghezza del cranio suggeriscono un'apertura alare di circa 1,5 metri (5 piedi).[1]
Rodrigues & Kellner stabilirono quattro autapomorfie per I. machaerorhynchus (allora Lonchodraco). È presente una profonda cresta sulla punta della mandibola. Posteriormente, il profilo di questa cresta ruota verso l'alto. Dietro a questo stemma è presente una depressione nella parte inferiore della mandibola. La scanalatura della linea mediana nella parte superiore della sinfisi della mandibola è profonda. Inoltre, vi è una densità di 4,5 denti per tre centimetri di margine della mascella.[2]
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]Tramite un'analisi cladistica, il paleontologo Wang, ha concluso che l'Ikrandraco sia un membro basale del clade dei pteranodontidae, clade di cui fa parte anche il famoso Pteranodon, ma molto più affine ad animali come gli istiodactyli, gli anhangueridi e altri pterosauri affini.[1]
Pteranodontoidea |
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Il seguente cladogramma è una topologia recuperata dagli studi di Pêgas et al. (2019). Nelle loro analisi, Pêgas et al. hanno recuperato Ikrandraco come membro della famiglia Lonchodectidae (rappresentata come Lonchodraconidae) e come sister taxon di Lonchodraco.[3]
Storia della scoperta
[modifica | modifica wikitesto]L'olotipo di Ikrandraco si basa sull'esemplare IVPP V18199, composto da uno scheletro parziale, che comprende un cranio quasi completo comprendente entrambe le mascelle, alcune vertebre del collo, una piastra sternale parziale e alcune ossa delle ali e delle zampe. In seguito è stato ritrovato un secondo esemplare, IVPP 18406, che si compone di un cranio quasi completo e alcune vertebre cervicali. Entrambi gli esemplari provengono da quella che è oggi la formazione Jiufotang di Liaoning, datata a circa 120 milioni di anni fa, nell'Aptiano, Cretaceo inferiore. La specie tipo I. avatar, è un secondo riferimento al film Avatar. L'animale è stata descritta nel 2014, da Xiaolin Wang et al.[1]
La storia tassonomica della specie I. machaerorhynchus è un più complessa. Nel 1869, Harry Govier Seeley nominò Ptenodactylus machaerorhynchus,[4] contestando allo stesso tempo il nome che lo rende non valido per gli standard moderni. Nel 1870, Seeley si era reso conto che il nome generico Ptenodactylus era già in uso, e ribattezzò la specie in Ornithocheirus machaerorhynchus.[5] Il nome specifico significa "muso a sciabola" dal greco. Nel 1914, Hooley ribattezzò nuovamente la specie come Lonchodectes machae[r]orhynchus.[6] L'olotipo di questa specie, CAMSM B54855, era stato rinvenuto vicino a Cambridge, in uno strato della Cambridge Greensand risalente al Cenomaniano ma che conteneva anche fossili ridatati all'Albiano. L'olotipo consiste nell'estremità posteriore di una sinfisi della mandibola.[2]
Sempre nel 1869, Seeley nominò informalmente "Ptenodactylus microdon".[4] Nel 1870, la specie venne nominata formalmente Ornithocheirus microdon, il cui nome specifico significava "dente piccolo".[5] Hooley (1914) trasferì questa specie a Lonchodectes, formando la nuova combinazione Lonchodectes microdon.[6] Il suo olotipo, l'esemplare CAMSM B54486, è stato ritrovato nella Cambridge Greensand ed è costituito dalla parte anteriore di un muso. L'esemplare tipo di Ornithocheirus oweni, Seeley 1870, CAMSM B 54439, è stato sinonimizzato nella specie L. microdon da Unwin (2001),[7] e Rodrigues & Kellner (2013) concordano con questa sinonimia.[2]
Nella sua recensione di Lonchodectidae, Alexander Averianov (2019) assegnò Lonchodraco machaerorhynchus a Ikrandraco e dichiarò anche Lonchodraco microdon (incluso P. oweni) come sinonimo junior di I. machaerorhynchus.[8]
Paleoecologia
[modifica | modifica wikitesto]Il paleontologo che ha descritto l'Ikrandraco, Xiaolin Wang, ha interpretato la distintiva cresta ossea dell'animale come un adattamento alla pesca, in cui l'animale usa la cresta sotto la mascella per fendere meglio le acque mentre pescava, tuttavia è improbabile che l'animale utilizzasse la bizzarra cresta unicamente per tale scopo. Le attaccature ai lati del becco, probabilmente, sosteneva una voluminosa sacca golare, simile a quella degli odierni pellicani, in cui probabilmente conservava i pesci di cui si cibava. Questo animale conviveva con altri pterosauri come il Liaoningopterus e il Guidraco, tutti e tre considerati piscivori, anche se l'Ikrandraco differiva dagli altri due per la forma dei denti, molto più piccoli e robusti, il che indica una diversa nicchia ecologica.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Xiaolin Wang, Taissa Rodrigues, Shunxing Jiang, Xin Cheng and Alexander W. A. Kellner, An Early Cretaceous pterosaur with an unusual mandibular crest from China and a potential novel feeding strategy, in Scientific Reports, vol. 4, 2014, pp. Article number 6329, DOI:10.1038/srep06329.
- ^ a b c T. Rodrigues e A. Kellner, Taxonomic review of the Ornithocheirus complex (Pterosauria) from the Cretaceous of England, in ZooKeys, vol. 308, 2013, pp. 1–112, DOI:10.3897/zookeys.308.5559, PMC 3689139, PMID 23794925.
- ^ Rodrigo V. Pêgas, Borja Holgado & Maria Eduarda C. Leal (2019) On Targaryendraco wiedenrothi gen. nov. (Pterodactyloidea, Pteranodontoidea, Lanceodontia) and recognition of a new cosmopolitan lineage of Cretaceous toothed pterodactyloids, Historical Biology, DOI: 10.1080/08912963.2019.1690482
- ^ a b Seeley, H.G., 1869, Index to the fossil remains of Aves, Ornithosauria, and Reptilia, from the Secondary System of Strata arranged in the Woodwardian Museum of the University of Cambridge. Deighton, Bell and Co., Cambridge, xxiii + 143 pp
- ^ a b Seeley, H.G., 1870, The Ornithosauria: an elementary study of the bones of pterodactyls, made from fossil remains found in the Cambridge Upper Greensand, and arranged in the Woodwardian Museum of the University of Cambridge. Deighton, Bell, and Co., Cambridge, xii + 135 pp
- ^ a b R.W. Hooley, On the ornithosaurian genus Ornithocheirus, with a review of the specimens from the Cambridge Greensand in the Sedgwick Museum, Cambridge, in Annals and Magazine of Natural History, vol. 78, 1914, pp. 529–557.
- ^ D.M. Unwin, An overview of the pterosaur assemblage from the Cambridge Greensand (Cretaceous) of Eastern England, in Mitteilungen aus dem Museum für Naturkunde in Berlin, Geowissenschaftliche Reihe, vol. 4, 2001, pp. 189–221, DOI:10.1002/mmng.4860040112.
- ^ A.O. Averianov, Taxonomy of the Lonchodectidae (Pterosauria, Pterodactyloidea), in Proceedings of the Zoological Institute RAS, vol. 324, n. 1, 2020, pp. 41-55, DOI:10.31610/trudyzin/2020.324.1.41.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ikrandraco, su Fossilworks.org.