Hiroko Oyamada ( (小山田 浩子?, Oyamada Hiroko); Hiroshima, 2 novembre 1983) è una scrittrice giapponese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Hiroshima nel 1983[1], dopo la laurea in lingua e letteratura giapponese all'Università della città natale ha svolto diversi mestieri tra i quali l'operaia a tempo determinato in una fabbrica di automobili[2].
Proprio durante quest'ultimo lavoro[3] ha iniziato la stesura di quello che sarebbe diventato il suo esordio letterario, La fabbrica, romanzo ascrivibile al genere della letteratura aziendale (che annovera anche la conterranea Kikuko Tsumura[4]) nel quale l'autrice segue le vicende di tre lavoratori all'interno del mini-mondo della ciclopica azienda usando uno stile grottesco e kafkiano[5].
Dopo aver vinto il Premio Shincho per i nuovi scrittori[6] e il Premio Oda Sakunosuke[7] ottiene definitiva consacrazione con il prestigioso Premio Akutagawa ottenuto nel 2013 per il romanzo Ana[8] nel quale riprende il suo stile surreale[9] e riceve una nomination al Premio Locus per il miglior romanzo dell'orrore e dark fantasy[10].
Opere (parziale)
[modifica | modifica wikitesto]- La fabbrica (Kōjō, 2013), Vicenza, Neri Pozza, 2021 traduzione di Gianluca Coci ISBN 978-88-545-2217-6.
- La buca (Ana, 2014), Vicenza, Neri Pozza, 2022 traduzione di Gianluca Coci ISBN 978-88-545-2414-9.
- Niwa (2018)
- Kojima (2021)
Premi e riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Shincho per i nuovi scrittori
- 2010 vincitrice con Kōjō
- Premio Oda Sakunosuke
- 2013 vincitrice con Kōjō
- 2013 vincitrice con Ana
- 2021 finalista con Ana
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Cenni biografici e raccolta di racconti dell'autrice, su granta.com. URL consultato il 13 novembre 2021.
- ^ (EN) Pagina dedicata alla scrittrice, su literaturfestival.com. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2021).
- ^ (EN) David Boyd, Hiroko Oyamada Wrote Her First Book, The Factory, in the Factory Where She Worked, su lithub.com, 23 ottobre 2020. URL consultato il 13 novembre 2021.
- ^ cfr. Lavorare uccide ma il giappone ora ci ride su di Annachiara Sacchi su La Lettura (Corriere della Sera) dell'11 luglio 2021
- ^ (EN) Kris Kosaka, Back to 'The Factory' in a new era of meaningless work, su japantimes.co.jp, 9 novembre 2019. URL consultato il 13 novembre 2021.
- ^ (JA) 仕事と自分の間の深いみぞ/小山田浩子, su shinchosha.co.jp, 1º novembre 2010. URL consultato il 13 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 2 gennaio 2011).
- ^ Historical Dictionary of Modern Japanese Literature and Theater di J. Scott Miller, p. 118, p. 118.
- ^ (EN) Literature prizes elevate women, su japantimes.co.jp, 25 gennaio 2014. URL consultato il 13 novembre 2021.
- ^ (EN) Alison Fincher, “The Hole” by Hiroko Oyamada, su asianreviewofbooks.com, 25 ottobre 2020. URL consultato il 13 novembre 2021.
- ^ (EN) 2021 Locus Awards Winners, su locusmag.com, 26 giugno 2021. URL consultato il 13 novembre 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Bibliografia di Hiroko Oyamada, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Hiroko Oyamada, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 299605875 · ISNI (EN) 0000 0004 0320 4885 · LCCN (EN) no2014033987 · GND (DE) 1089681747 · BNF (FR) cb17944592b (data) · J9U (EN, HE) 987009165458005171 · NDL (EN, JA) 001134016 |
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