Hawker Cygnet | |
---|---|
L'unico Hawker Cygnet originale sopravvissuto, marche G-EBMB, esposto al pubblico presso il RAF Museum, Cosford. | |
Descrizione | |
Tipo | aereo leggero da competizione |
Equipaggio | 2 |
Progettista | Sydney Camm |
Costruttore | Hawker Aircraft |
Data primo volo | 1924 |
Esemplari | 2 |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 6,22 m (20 ft 5 in) |
Apertura alare | 8,52 m (28 ft 0 in) |
Altezza | 1,78 m (5 ft 10 in) |
Superficie alare | 15,3 m² (165 ft² |
Carico alare | 22,8 kg/m² (5,75 lb/ft²) |
Peso a vuoto | 170 kg (373 lb) |
Peso carico | 432 kg (950 lb) |
Propulsione | |
Motore | un Bristol Cherub III a due cilindri |
Potenza | 34 hp (25 kW) |
Prestazioni | |
Velocità max | 132 km/h (82 mph) a livello del mare |
i dati sono estratti da Hawker Aircraft since 1920[1] | |
voci di aeroplani sperimentali presenti su Teknopedia |
L'Hawker Cygnet fu un aereo da competizione ultraleggero monomotore biplano, realizzato dall'azienda aeronautica britannica Hawker Aircraft negli anni venti.
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1924 il Royal Aero Club organizzò una gara per aerei leggeri con un montepremi di 3 000 £ per il vincitore.
La Hawker Aircraft decise di partecipare alla gara con un nuovo modello affidandone la progettazione a Sydney Camm che era stato assunto l'anno prima. Camm realizzò un velivolo dal disegno tradizionale al quale venne assegnato la designazione Cygnet, il quale venne realizzato in due esemplari.
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Gli aerei erano realizzati in legno e tela, con la fusoliera a quattro longheroni con giunti a capriate triangolari. Inizialmente i velivoli furono equipaggiati con motori Anzani, successivamente sostituiti con gli ABC Scorpion. Ma nel 1926 si decise di adottare come propulsori i Bristol Cherub III, a causa del minor peso dei nuovi motori.
Impiego operativo
[modifica | modifica wikitesto]I due velivoli, immatricolati G-EBMB e G-EBJH, vennero iscritti entrambi da Thomas Sopwith e Fred Sigrist al concorso svoltosi nel 1924 all'aeroporto di Lympne dove, affidati ai piloti Longton e Raynham, si piazzarono rispettivamente quarto e terzo. Nel 1925 il Cygnet G-EBMB partecipò alla gara Handicap International Race sulla distanza di 100 mi (161 km), questa volta pilotato da George Bulman, ed ottenne la vittoria con una velocità media di 75,6 mph (121,7 km/h). Nella stessa occasione il Cygnet si piazzò secondo nella Light Aeroplane Race su un percorso di 80 km (50 mi). Il 1926 vide i due aerei ottenere il primo e secondo posto nella stessa gara, pilotati da Bulman e Ragg.
Esemplari attualmente esistenti
[modifica | modifica wikitesto]Il velivolo G-EBMB fu conservato dalla Hawker in deposito fino al 1946, quando fu restaurato e ricomposto al Hawker's Langley Aerodrome. Fu poi trasferito nelle nuove infrastrutture dell'azienda a Dunsfold, dove rimase fino al 1972 venendo utilizzato in varie mostre e dimostrazioni di volo prima di essere radiato e trasferito al Royal Air Force Museum di Hendon.[1] In seguito il velivolo venne spostato alla sede museale di Cosford, Shropshire, esposto al pubblico nella ex base RAF Royal Air Force Cosford.[2]
Esiste inoltre una replica volante, commissionata dall'associazione Shuttleworth Collection di Old Warden, Bedfordshire che oltre ad esporla al pubblico in mostra statica viene utilizzata in più occasioni e portata in volo in ambito di manifestazioni aeree.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Mason 1991, p. 111.
- ^ "Fotografie del Hawker Cygnet - RAF Museums Archiviato il 6 luglio 2008 in Internet Archive." RAF Museum. Visitato il 29 settembre 2009.
- ^ Aircraft: 1924-Hawker Cygnet Archiviato il 12 febbraio 2010 in Internet Archive.. Collezione Shuttleworth. Visitato il 29 settembre 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Francis K. Mason, Hawker Aircraft since 1920, London, Putnam, 1991, ISBN 0-85177-839-9.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Hawker Cygnet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Maksim Starostin, Hawker Cygnet, in Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 29 settembre 2009.