Guarda Veneta comune | |
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Il municipio | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Rovigo |
Amministrazione | |
Sindaco | Erminio Colò (lista civica La rinascita) dal 26-5-2014 |
Territorio | |
Coordinate | 44°59′N 11°48′E |
Altitudine | 5 m s.l.m. |
Superficie | 17,21 km² |
Abitanti | 1 094[1] (31-7-2023) |
Densità | 63,57 ab./km² |
Frazioni | nessuna
Località: Borgo Moia, Case Zuecca, La Roccata, Quarti |
Comuni confinanti | Bosaro, Crespino, Polesella, Pontecchio Polesine, Riva del Po (FE) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 45030 |
Prefisso | 0425 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 029028 |
Cod. catastale | E240 |
Targa | RO |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 466 GG[3] |
Nome abitanti | guardensi |
Patrono | san Domenico di Guzmán |
Giorno festivo | 8 agosto |
Cartografia | |
Posizione del comune di Guarda Veneta nella provincia di Rovigo | |
Sito istituzionale | |
Guarda Veneta (Varda Vèneta in veneto) è un comune italiano di 1 094 abitanti della provincia di Rovigo in Veneto, situato a sud del capoluogo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Si presume che la villa "Gardilliana" (o anche Guardiana), che è citata nel testamento del marchese Almerico del 938, sia il nucleo originario degli abitati oggi conosciuti come Guarda Veneta e Guarda Ferrarese, quest'ultima ora frazione di Riva del Po (e già di Ro), territorio interessato dal canal Boi (o Toi) che li divideva sulle due sponde.[4]
Il toponimo deriva dalla parola germanica Warda che significa "luogo elevato", in quanto il territorio si trovava in posizione più elevata rispetto alle zone circostanti; non è però chiaro se l'origine sia longobarda o addirittura ostrogota.
È invece certo che, in seguito alla rotta di Ficarolo del 1152, molti lavoratori giunsero nella zona per arginare il nuovo corso del Po, portando con sé le loro famiglie che, fermandosi poi qui, andarono ad incrementare la popolazione dei due abitati; si parla di "Guardazzola" o "Guarda minore" sulla riva sinistra e, di "Guarda" sulla riva destra, sviluppatasi attorno alla chiesetta di Santa Maria in valle Vitilla. Il collegamento tra i due, prima possibile per le ridotte dimensioni del Toi, con l'inalveamento del Po diventò pericoloso per la violenza delle acque, così che la mancanza di un traghetto limitò pesantemente i contatti tra i loro abitanti. L'impossibilità da parte dei fedeli di recarsi sull'altra sponda per assistere alle funzioni religiose esortò la popolazione che abitava la sponda sinistra alla costruzione di un oratorio dedicato a Santa Felizeta.[4]
Entrambi gli abitati erano posti sotto la podesteria di Orcano (l'attuale frazione Raccano di Polesella), che faceva parte della contea di Rovigo la quale era di fatto governata dagli Estensi; l'ufficialità del dominio venne sancita nel 1221 e, a parte alcune brevi parentesi (nel 1190-1194 sotto Verona, nel 1213, nel 1309 e nel 1352 sotto Padova), la Guarda rimase estense fino alla Guerra del Sale tra il Ducato di Ferrara e la Repubblica di Venezia.
La pace di Bagnolo del 1484, che pose fine alla guerra, sancì il passaggio del territorio di Rovigo sotto i veneziani; il confine in questa zona fu posto sul Po, separando per sempre i due abitati, che da allora sono conosciuti come Guarda Veneta e Guarda Ferrarese. All'inizio del 1509, durante la guerra della Lega di Cambrai, Guarda Veneta tornò temporaneamente sotto gli estensi, ma a novembre i veneziani l'avevano già riconquistata e intendevano usare il Po come base per la conquista della stessa Ferrara; ma il 22 dicembre di quell'anno il Giaron, un isolotto che oggi fa parte del territorio comunale presso la località dei Quarti, fu teatro di quella che è diventata famosa come la battaglia di Polesella: l'artiglieria ferrarese riuscì nell'impresa di bloccare la flotta veneziana e i confini tra i due stati tornarono ad essere quelli stabiliti nel 1484.
Nel XVI secolo, grazie anche alle opere di bonifica operate dalla Serenissima in Polesine, molte famiglie di nobili veneziani costruirono le loro ville in questa zona di confine, tra questi si ricordano i Bianchi, i Bonarelli, i Donà, i Fiaschi, i Morosini, i Vendramin e i Venier. L'espansione di Guarda Veneta in questo periodo è testimoniata anche dalla fondazione della chiesa parrocchiale nei primi anni del Cinquecento, ampliata già nel 1580.
Il paese seguì le vicissitudini del Polesine di Rovigo: col trattato di Campoformio del 1797 Guarda Veneta passò sotto l'Austria, salvo poi entrare a far parte nel 1802 del dipartimento del Basso Po sotto la Repubblica Italiana napoleonica, trasformata poi in Regno d'Italia. Nel 1815, in seguito al Congresso di Vienna, entrò nel Regno Lombardo-Veneto asburgico e infine, nel 1866, fu annessa all'Italia dopo la terza guerra di indipendenza.
La disastrosa alluvione del 1951 ha toccato profondamente Guarda Veneta, sia a causa della fortissima emigrazione seguita all'evento e non ancora arrestata, sia per i lavori di arginatura del Po del 1957 che hanno ridotto sensibilmente la parte rivierasca dell'abitato e ne hanno sconvolto il panorama.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di san Domenico: l'edificio religioso, dedicato a San Domenico, risale al XVII secolo ed è situato a ridosso dell'argine sinistro del Po. Al suo interno presenta, sul soffitto della navata, affreschi rappresentanti le virtù cardinali e teologali attribuiti alla scuola del Canaletto[5]
- Oratorio della Madonna della Salute: piccolo oratorio sito fuori dell'abitato, sulla strada che collega il centro al vicino Pontecchio Polesine
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Dall'anno 1951 la popolazione residente è diminuita del 50 % .
Abitanti censiti[6]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1999 | Erminio Colo' | Partito Popolare Italiano | Sindaco | |
1999 | 2004 | Erminio Colo' | Lista Civica (Centro-sinistra) | Sindaco | |
2004 | 2009 | Monica Rizzato | Lista Civica (Centro-destra) | Sindaco | |
2009 | 2014 | Gianluca Braga | Lista Civica | Sindaco | |
2014 | 2019 | Erminio Colò | Lista Civica "La Rinascita" | Sindaco | |
2019 | in carica | Erminio Colò | Lista Civica "La Rinascita" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ a b Pia e Gino Braggion 1986, p. 120.
- ^ Rovigo e la sua provincia 2003, p. 240.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., Il Veneto paese per paese, Firenze, Bonechi, 2000, ISBN 88-476-0006-5.
- Pia e Gino Braggion (a cura di), Il sacro nel Polesine - Gli Oratori nella Diocesi di Adria, Volume secondo, Conselve, Tip. Reg. Veneta, 1986, ISBN non esistente.
- Rovigo e la sua provincia; guida turistica e culturale, seconda edizione, Rovigo, Provincia di Rovigo, assessorato al turismo, 2003, ISBN non esistente.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Guarda Veneta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.guardaveneta.ro.it.
- Guarda Veneta, in Portale Ufficiale del Turismo della Provincia di Rovigo, polesineterratraduefiumi.it. URL consultato il 13 agosto 2011.
- Guarda Veneta, su rovigobox.it. URL consultato il 13 dicembre 2010.