Governo Tudose | |
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Stato | Romania |
Capo del governo | Mihai Tudose (Partito Social Democratico) |
Coalizione | PSD - ALDE |
Legislatura | VIII |
Giuramento | 29 giugno 2017 |
Dimissioni | 16 gennaio 2018 |
Governo successivo | 29 gennaio 2018 |
Il governo Tudose è stato il ventunesimo esecutivo della Repubblica di Romania dopo la rivoluzione romena del 1989, il secondo dell'VIII legislatura.
Cronologia del mandato
[modifica | modifica wikitesto]Incarico
[modifica | modifica wikitesto]Nel giugno del 2017 emersero dei contrasti interni al Partito Social Democratico (PSD) tra il presidente del partito Liviu Dragnea e l'allora premier Sorin Grindeanu. Mentre Grindeanu perse l'appoggio del PSD, i ministri, su indicazione del partito, presentarono le proprie dimissioni in massa, in modo da spingere il primo ministro a ritirarsi dal suo ruolo[1]. Il governo Grindeanu cadde il 21 giugno 2017, su una mozione di sfiducia presentata dallo stesso PSD[2].
Mentre Dragnea non poté presentare direttamente la propria candidatura alla posizione di primo ministro per via di una condanna per frode elettorale, che stabiliva l'interdizione a tale carica[3], rifiutando l'idea delle elezioni anticipate, il 26 giugno 2017 il ministro dell'economia Mihai Tudose fu indicato dal comitato esecutivo del partito per rivestire l'incarico di nuovo primo ministro in sostituzione di Grindeanu. Sostenuto personalmente da Dragnea[4], l'appoggio alla candidatura di Tudose da parte del PSD fu unanime (in assemblea si registrarono solo voti favorevoli e 4 astensioni) e supportato anche da Călin Popescu Tăriceanu, leader dell'ALDE, gruppo alleato del PSD[5][6]. Nella stessa giornata il presidente Klaus Iohannis accettò la proposta dei socialdemocratici e diede mandato al primo ministro designato di formare la squadra di governo[7].
Il 28 giugno Tudose e Dragnea presentarono alla stampa la lista dei nuovi ministri, con la conferma di 16 di 26 nomi che facevano già parte del gabinetto Grindeanu[8]. Il ministero dell'economia, che era appartenuto a Tudose, andò a Mihai Fifor. Rispetto al governo precedente, fu introdotta la figura di un ulteriore vice primo ministro senza portafogli, che fu assegnata a Marcel Ciolacu, uomo di fiducia di Dragnea[9].
Il 29 giugno il nuovo governo ricevette l'investitura da parte del parlamento con 275 voti a favore e 102 contrari[10]. Oltre ai partiti di governo PSD e ALDE, anche l'Unione Democratica Magiara di Romania (UDMR), gruppo che rappresentava la minoranza ungherese, votò a favore del governo Tudose[10][11]. Appena il 28 giugno, infatti, il senato aveva approvato due progetti legge voluti dall'UDMR riguardanti la differenziazione dei programmi di studio per gli esami di stato per le minoranze linguistiche[12].
Nella sera del 29 giugno il governo prestò giuramento al presidente della repubblica Iohannis.
Critiche alle nomine della squadra di governo
[modifica | modifica wikitesto]Tutti i partiti di opposizione riservarono critiche alla scelta del nuovo premier. Tramite il portavoce Dan Barna, l'Unione Salva Romania richiese il ritiro della nomina di Tudose, poiché questa non rispettava i criteri di integrità morale enunciati da Iohannis[13]. Nello specifico, l'USR si riferiva allo scandalo sulle accuse di plagio della propria tesi dottorale che aveva colpito Tudose nel 2015[14]. Il nuovo presidente del Partito Nazionale Liberale Ludovic Orban (leader del PNL dal 17 giugno 2017) affermò che si sarebbe opposto a qualunque proposta del PSD, invocando elezioni anticipate[7]. Il Partito del Movimento Popolare dell'ex presidente della repubblica Traian Băsescu propose a Iohannis la nomina a primo ministro dell'europarlamentare Siegfried Mureșan. Questa, in ogni caso, non fu presa in considerazione[7].
Duri attacchi alla coalizione di governo furono lanciati anche dallo stesso Iohannis in sede di giuramento. Il presidente, deluso dal fallimento del governo Grindeanu, accusò il PSD di non essere stato in grado di governare e di aver danneggiato l'economia statale, augurandosi il rispetto dei parametri macroeconomici per il futuro[15][16].
«Ati bagat tara in criza fiindca nu ati stiut sa guvernati. […] Fie ca aceasta a doua incercare de guvernare sa aiba mai mult succes decat prima. Eu mi-o doresc, romanii si-o doresc si pot doar sa sper foarte tare ca si dumneavoastra va doriti acelasi lucru. […] Gasim coalitia cu un nou Guvern si, surprinzator, cu un nou program de guvernare. Noi taxe se anunta pentru romani, noi impozite. Dupa ce abia am promulgat legea prin care cresc salariile romanilor, deja se anunta contramasuri. Programul de guvernare a fost schimbat in puncte sensibile. Nu veti mai putea merge in fata romanilor cu argumentul ca acest program de guvernare a fost votat»
«Avete infilato il paese in uno stato di crisi perché non avete saputo governare. […] Sperando che questo secondo tentativo abbia molto più successo del primo. Io me lo auguro, i romeni se lo augurano e posso solo sperare che anche voi lo vogliate. […] Ritroviamo la coalizione con un nuovo governo e, a sorpresa, con un nuovo programma di governo. Si annunciano nuove tasse e nuove imposte per i romeni. Dopo aver promulgato la legge di maggiorazione salariale, già si annunciano contromisure. Il programma di governo è stato cambiato in punti sensibili. Non potrete più dire in faccia ai romeni che questo programma di governo è quello che è stato votato alle elezioni»
Dimissioni del ministro della difesa
[modifica | modifica wikitesto]Nel settembre 2017 vi fu clamore intorno alla notizia che il pagamento degli stipendi dei dipendenti del ministero della difesa sarebbe stato posticipato per insufficienza di fondi[17]. Come comunicato successivamente dal ministro Adrian Țuțuianu, però, si trattava semplicemente di una problematica tecnica in via di risoluzione. Le dichiarazioni tardive del titolare della difesa, tuttavia, non convinsero il premier Tudose, che imputò al ministro delle mancanze nella gestione delle comunicazioni tra i dipartimenti sotto il suo controllo. Il 5 settembre, quindi, Țuțuianu presentò le proprie dimissioni[17]. In sua sostituzione il ministro dell'economia Mihai Fifor fu trasferito alla difesa, in continuità a quanto realizzato fino a quel momento. Sotto la gestione del ministero dell'economia, infatti, si trovavano diverse compagnie a partecipazione statale attive nella produzione di armamenti (IAR, Uzina Mecanica Moreni, Uzina Mecanica București, Electromecanica Ploiești). Fifor nel corso del proprio mandato da ministro dell'economia aveva condotto i negoziati commerciali con alcune aziende straniere, finalizzati alla produzione in Romania di armi, equipaggiamenti e tecnologie militari[18][19]. Il posto vacante al dicastero dell'economia fu assegnato al deputato del PSD Gheorghe Șimon[18].
Inquisizione di due ministri e rimpasto del 17 ottobre
[modifica | modifica wikitesto]Nel settembre 2017 la Direzione nazionale anticorruzione (DNA) avviò un'inchiesta nei confronti del ministro della pubblica amministrazione Sevil Shhaideh per far luce sul presunto trasferimento illegale, avvenuto nel 2013, di una serie di terreni situati sull'isola Belina (distretto di Teleorman) dal demanio statale al Consiglio del distretto di Teleorman, poi concessi in affitto ad alcune aziende private[20]. Nell'ambito della stessa inchiesta, con l'accusa di complicità in abuso d'ufficio, la DNA inviò alla camera dei deputati la richiesta di procedere penalmente anche contro il ministro dei fondi europei Rovana Plumb, deputato, e all'epoca dei fatti ministro dell'ambiente[20]. Nonostante l'assoluto sostegno ufficiale fornito da parte della dirigenza del PSD ai due ministri, ritenuti da Dragnea vittime di un attacco giudiziario[21][22], il premier Tudose avanzò perplessità sulla credibilità del suo governo in presenza di indagati nel consiglio dei ministri[23]. Il primo ministro, quindi, avanzò l'ipotesi di un rimpasto, benché tale possibilità non piacesse al presidente del partito e rischiasse di aprire una crisi di governo[24]. La decisione coinvolse anche gli alleati dell'ALDE, poiché nell'agosto 2017 la DNA aveva avviato un'inchiesta nei confronti del ministro dei rapporti con il parlamento Viorel Ilie, con l'accusa di aver truccato un concorso per le assunzioni nel quadro del ministero[25]. Tăriceanu, però, prese le difese di Ilie, paventando il ritiro dell'appoggio al governo nel caso in cui il ministro fosse stato sostituito[26].
Il 12 ottobre, al termine della riunione del consiglio esecutivo del PSD, Plumb e Shhaideh rassegnarono le proprie dimissioni[24]. Fu coinvolto nel rimpasto, inoltre, il ministro dei trasporti Răzvan Cuc, che in più occasioni era stato criticato dal primo ministro per i propri risultati[27]. Il giorno successivo alle dimissioni, Sevil Shhaideh fu nominata consigliere di stato di Tudose[28], mentre il 17 ottobre la camera votò a favore del mantenimento dell'immunità parlamentare per Rovana Plumb[29].
Il 17 ottobre i nuovi tre ministri prestarono giuramento al presidente della repubblica: Paul Stănescu alla pubblica amministrazione, Felix Stroe ai trasporti e Marius Nica ai fondi europei[30][31].
Il 3 gennaio 2018 il ministro delle acque e delle foreste Doina Pană presentò le proprie dimissioni per motivi di salute[32].
Dimissioni del primo ministro
[modifica | modifica wikitesto]La scelta di Tudose di spingere i ministri a lasciare gli incarichi, tuttavia, inasprì i rapporti con il presidente del partito e causò la comparsa di attriti interni al PSD. Dopo mesi di contrapposizioni per la leadership del partito, lotta che portò ad una costante ricollocazione dei membri della dirigenza in supporto alla fazione di Tudose o a quella di Dragnea, nel gennaio 2018 emerse una nuova crisi tra i due, esplosa dopo che Tudose ebbe pubblicamente accusato il ministro Carmen Dan di avergli mentito[33][34][35][36][37]. Il primo ministro dichiarò di non poter più collaborare con il ministro degli interni ed essere pronto ad accettarne le dimissioni dopo che questi gli aveva consapevolmente fornito un'informazione sbagliata riguardante la destituzione del capo della polizia Bogdan Despescu, reo di aver coperto uno scandalo di pedofilia in cui era coinvolto un agente[38][39][40]. Dragnea preferì prendere le difese di Carmen Dan, dando il via a discussioni interne al partito[38].
Al culmine della disputa, il 15 gennaio il consiglio esecutivo nazionale del PSD annunciò la decisione di ritirare il proprio sostegno al premier, costringendolo alle dimissioni[35][37][41]. In sua sostituzione, dopo un breve periodo ad interim di Mihai Fifor, il PSD indicò l'europarlamentare Viorica Dăncilă, vicina a Dragnea, già presidente dell'organizzazione femminile del partito, che assunse l'incarico il 29 gennaio.
Appoggio parlamentare e composizione
[modifica | modifica wikitesto]Il governo Tudose fu sostenuto dalla stessa coalizione di centro-sinistra, formata dal Partito Social Democratico (PSD) e dall'Alleanza dei Liberali e dei Democratici (ALDE), che aveva inizialmente sostenuto e poi sfiduciato il governo Grindeanu. Insieme i due gruppi disponevano di 174 deputati su 329 (pari al 52,9% dei seggi alla camera dei deputati della Romania) e di 76 senatori su 136 (pari al 55,9% dei seggi al senato della Romania).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Andrea Tarquini, Romania, è crisi di governo: si dimettono tutti i ministri, La Repubblica, 15 giugno 2017. URL consultato il 24 giugno 2017.
- ^ Romania: cade governo Grindeanu sfiduciato da socialisti, in La Stampa, 21 giugno 2017. URL consultato il 21 giugno 2017.
- ^ (RO) Eusebi Manolache, ÎCCJ: Liviu Dragnea, condamnat definitiv la doi ani de închisoare cu suspendare în dosarul 'Referendumul', Agerpres, 22 aprile 2016. URL consultato il 6 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 15 dicembre 2016).
- ^ (RO) Sorin Peneș, Dragnea despre doctoratul lui Tudose: Și Ponta a fost acuzat de plagiat și a fost un premier foarte bun, Agerpres, 26 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 26 giugno 2017).
- ^ (RO) Mihai Tudose, cel mai recent nume vehiculat ca propunere de premier din partea PSD-ALDE, HotNews, 25 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ (RO) Liviu Dadacus, Mihai Tudose este propunerea PSD-ALDE pentru funcţia de premier. Olguţa Vasilescu: CExN al PSD a votat cu majoritate ca Tudose să fie propus premier; Nominalizarea, refuzată de cinci dintre cei care au primit-o, Mediafax, 26 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ a b c (RO) Cristina Andrei, Iohannis l-a desemnat premier pe Mihai Tudose, fost cadru didactic al SRI acuzat de plagiat, Gândul, 26 giugno 2017. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ (RO) Cine sunt miniștrii din cabinetul Mihai Tudose, Jurnalul Național, 28 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) Cine este Marcel Ciolacu, propus vicepremier fara portofoliul. Vaslasul lui Dragnea si scandalul pozelor cu teroristul Hayssam, HotNews, 28 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ a b (RO) Guvernul Mihai Tudose a fost investit cu 275 de voturi pentru si 102 impotriva, HotNews, 29 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) UDMR anunta ca voteaza Guvernul Tudose, dar nu sustine impozitul pe cifra de afaceri: Acest vot nu este un cec in alb, Ziare.com, 29 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) Iulia Rosca, Senatul a adoptat doua proiecte importante pentru UDMR, inainte cu o zi ca UDMR sa decida ca voteaza guvernul. Principala prevedere: evaluare nationala si bacalaureat diferentiate pentru minoritati, HotNews, 28 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) N. O., USR cere PSD si ALDE sa retraga propunerea lui Mihai Tudose pentru functia de premier si sa vina cu un nou candidat: Nominalizarea nu respecta criteriile enuntate de Klaus Iohannis, HotNews, 26 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) R. P., Ministrul Economiei, acuzat de plagiat in teza sa de doctorat sustinuta la Academia Nationala de Informatii "Mihai Viteazul", HotNews, 18 agosto 2015. URL consultato il 26 giugno 2017.
- ^ (RO) N. O., Klaus Iohannis, mesaj dur la depunerea juramantului noului guvern: Ati bagat tara in criza fiindca nu ati stiut sa guvernati / Incetati cu aceasta topaiala fiscal-bugetara, HotNews, 29 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ (RO) Klaus Iohannis, catre PSD-ALDE: Ati bagat tara in criza fiindca nu ati stiut sa guvernati, Wall-Street.ro, 29 giugno 2017. URL consultato il 1º luglio 2017.
- ^ a b c (RO) V. M., Adrian Tutuianu: I-am prezentat premierului demisia din functia de ministru al Apararii, HotNews, 5 settembre 2017. URL consultato il 13 settembre 2017.
- ^ a b c d e (RO) Iulia Rosca, Mihai Fifor, mutat de la Ministerul Economiei la Ministerul Apararii. Noul ministru al Economiei va fi deputatul PSD Gheorghe Simon, HotNews, 12 settembre 2017. URL consultato il 13 settembre 2017.
- ^ (RO) Victor Cozmei, Cine este Mihai Fifor, filologul cu doctorat in antropologie refuzat in trecut de Iohannis, e propus ministru al Apararii. Legatura sa cu procesul de inzestrare militara, HotNews, 12 settembre 2017. URL consultato il 13 settembre 2017.
- ^ a b (RO) Alina Neagu, Sevil Shhaideh, urmarita penal de DNA pentru abuz in serviciu in legatura cu trecerea "ilegala" a insulei Belina din proprietatea statului la o firma privata. DNA cere si avizarea urmaririi penale a Rovanei Plumb, HotNews, 22 settembre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) Roxana Badea, PSD a decis să le susțină pe Sevil Shhaideh si Rovana Plumb, Radio România, 25 settembre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) Mihai Diac e Teodora Cimpoi, Dosarul Belina. Sevil Shhaideh și Rovana Plumb nu vor demisiona din Guvern, în ciuda acuzațiilor DNA. Pesediștii le consideră nevinovate, România Liberă, 25 settembre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) R. M., Mihai Tudose, despre Rovana Plumb si Sevil Shhaideh: Avem doua perceptii, prezumtia de nevinovatie si perceptia de la Bruxelles, care e cu totul alta, HotNews, 11 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ a b (RO) Radu Eremia, Tudose l-a învins pe Dragnea. Trei miniştri PSD au demisionat, deşi partidul s-a opus. Şedinţa se reia vineri. Dragnea: Am comunicat prost cu premierul, Adevărul, 12 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) DNA cere urmarirea penala a ministrului pentru Relatia cu Parlamentul, Viorel Ilie (ALDE), pentru trucarea unui concurs de angajare in minister, HotNews, 25 agosto 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) Dan Tapalaga e Iulia Rosca, Risc iminent de rupere a coalitiei? Negocieri dure Dragnea – Tudose, HotNews, 11 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ a b c d (RO) Adrian Ilie, Tudose îşi impune REMANIEREA: Shhaideh, Plumb şi Cuc demisionează din Guvern. Şedinţa CEX PSD se reia vineri/ Dragnea: Toată lumea a plecat supărată, Mediafax, 12 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) R. H., Sevil Shhaideh, numita consilier de stat al premierului Tudose, HotNews, 13 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) Alina Neagu, Rovana Plumb dupa ce Camera Deputatilor a respins ridicarea imunitatii sale: Le multumesc colegilor care au aparat principiile fundamentale ale statului de drept si separatia puterilor in stat, HotNews, 17 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ a b c d (RO) Alina Neagu, Ministrii Paul Stanescu, Felix Stroe si Marius Nica au depus juramantul. Klaus Iohannis nu a transmis niciun mesaj in timpul ceremoniei, HotNews, 17 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ (RO) Alina Neagu, Felix Stroe, presedintele PSD Constanta, e noul ministru al Transporturilor / Stroe despre el insusi: Eu sunt un tip foarte ferm, dur și insensibil, HotNews, 13 ottobre 2017. URL consultato il 1º novembre 2017.
- ^ a b (RO) Doina Pana, ministrul Apelor, a demisionat din guvern din motive de sanatate, HotNews, 3 gennaio 2018. URL consultato il 3 gennaio 2018.
- ^ (RO) Cristian Pantazi, Conflict cu repetitie la PSD. Ce atuuri au Dragnea si Tudose si cine e a treia cale, HotNews, 15 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ (RO) Sebastian Zachmann, Dragnea şi Tudose încep preludiul măcelului. Care sunt mizele sedinţei PSD de luni, Adevărul, 7 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ a b (EN) Romanian Prime Minister Mihai Tudose resigns, DW, 15 gennaio 2018. URL consultato il 22 agosto 2018.
- ^ (RO) Iulian Budușan, Tudose:"Nu mai am ce să lucrez cu un ministru care mă minte în halul acesta", 10 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ a b (RO) Dan Tapalaga, De ce a pierdut Tudose si ce urmeaza, HotNews, 16 gennaio 2018. URL consultato il 15 agosto 2018.
- ^ a b Andrea Tarquini, Romania, è crisi di governo: si dimette il premier Tudose dopo braccio di ferro nei socialdemocratici, La Repubblica, 15 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ (RO) Bogdan Despescu a fost demis de Mihai Fifor de la șefia Poliției Române, Digi 24, 17 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ (RO) Sebastian Zachmann e Radu Eremia, Tudose cere demisia lui Carmen Dan: Cu un ministru care mă minte nu mai pot să lucrez. Nu sunt premierul SRI, nu eu am tăiat porci acolo. Nu vreau şefia PSD, Adevărul, 10 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.
- ^ (RO) Premierul Mihai Tudose și-a înaintat demisia după ce PSD i-a retras sprijinul politic, Pro TV, 15 gennaio 2018. URL consultato il 2 settembre 2018.