Gorgonia rossa | |
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Paramuricea clavata | |
Stato di conservazione | |
Vulnerabile[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Radiata |
Phylum | Cnidaria |
Classe | Anthozoa |
Sottoclasse | Octocorallia |
Ordine | Alcyonacea |
Sottordine | Holaxonia |
Famiglia | Plexauridae |
Genere | Paramuricea |
Specie | P. clavata |
Nomenclatura binomiale | |
Paramuricea clavata (Risso, 1826) |
La gorgonia rossa (Paramuricea clavata (Risso, 1826)) è una gorgonia mediterranea della famiglia Plexauridae[2].
Descrizione
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Si presenta come una formazione arborescente con fitte ramificazioni di colore rosso scuro, che forma ventagli che possono raggiungere dimensioni fino ad un metro di altezza. I rami terminali, claviformi, sono a volte di colore giallo. Lo scheletro è proteico; la superficie presenta spicole calcaree che fungono da rifugio per i polipi, retrattili.
Le colonie assumono l'aspetto di un vero e proprio bosco sommerso, tra i cui rami si sviluppa una notevole biodiversità, costituita da pesci e invertebrati d'ogni specie.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie tipica del Mar Mediterraneo ove popola i fondali rocciosi solitamente profondi da 25-30 fino a oltre 100 metri, privilegiando gli anfratti poco raggiunti dalla luce. È infatti una specie sciafila, cioè amante della penombra.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La Lista rossa IUCN classifica Paramuricea clavata come specie vulnerabile.[1]
In passato le colonie di gorgonia rossa erano molto numerose, oggi si assiste ad un loro declino in tutto il Mediterraneo, soprattutto nelle acque superficiali in conseguenza del riscaldamento delle acque.
Altri fattori che ne minacciano la sopravvivenza sono la raccolta indiscriminata da parte dei subacquei, e i danni inferti dalla pesca a strascico.
È una specie molto fragile e ad accrescimento molto lento. In virtù di tali caratteristiche è considerata un indicatore biologico dell'equilibrio dell'ecosistema marino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Kipson, S., Linares, C.L., Goffredo, S., Ocaña, O., Garrabou, J. & Öztürk, B. 2015, Paramuricea clavata, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 21/5/2020.
- ^ (EN) Paramuricea clavata, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 30 ottobre 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) van Ofwegen, L.; Grasshoff, M.; van der Land, J. (2001). Octocorallia (excl. Pennatulacea), in: Costello, M.J. et al. (Ed.) (2001). European register of marine species: a check-list of the marine species in Europe and a bibliography of guides to their identification. Collection Patrimoines Naturels, 50: pp. 104–105
- Egidio Trainito, Atlante di flora e fauna del Mediterraneo, 2004ª ed., Milano, Il Castello, 2004, ISBN 88-8039-395-2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Paramuricea clavata
- Wikispecies contiene informazioni su Paramuricea clavata
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Turano, Paramuricea clavata, su fondali.it. URL consultato il 30 agosto 2007 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
- aiamitalia.it.
- (ES) MareNostrum.org.