Giuseppe Cimicchi | |
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Cimicchi (a sinistra) con Carlo Emanuele Buscaglia | |
Soprannome | "Cim" |
Nascita | Castel Viscardo, 22 marzo 1913 |
Morte | Orvieto, 15 ottobre 1992 |
Cause della morte | cause naturali |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica Aeronautica Militare |
Specialità | pilota di bombardieri ed aerosiluranti |
Reparto | 50ª Squadriglia 281ª Squadriglia |
Anni di servizio | 1935 - 1973 |
Grado | generale di brigata |
Comandanti | Carlo Emanuele Buscaglia Giulio Cesare Graziani |
Guerre | seconda guerra mondiale |
Comandante di | 281ª Squadriglia Aerosiluranti 283ª Squadriglia Aerosiluranti 302º Gruppo |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare Medaglia d'argento al valor militare (4) |
Studi militari | Scuola di guerra aerea |
Pubblicazioni | Aquile sul Mediterraneo |
Dati da "Aquile sul Mediterraneo"[1] | |
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Giuseppe Cimicchi (Castel Viscardo, 22 marzo 1913 – Orvieto, 15 ottobre 1992) è stato un militare e aviatore italiano. Pilota di aerosiluranti e bombardieri durante la seconda guerra mondiale, venne decorato con la medaglia d'oro al valor militare.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Castel Viscardo (Terni) il 22 marzo 1913, si diplomò in educazione fisica, entrando poi nella Regia Aeronautica diventando nel 1935 sottotenente pilota di complemento. Partito volontario per l'Africa Orientale Italiana, fu poi nominato ufficiale in servizio permanente effettivo.
Durante la seconda guerra mondiale fu dapprima pilota di bombardieri Savoia Marchetti S.M.79, inquadrato nella 50ª Squadriglia del 32º Stormo Bombardamento Terrestre, meritandosi una croce di guerra al valor militare e una prima medaglia di bronzo al valor militare, per poi frequentare il corso di aerosiluratore presso l'aeroporto di Napoli-Capodichino, dopo il quale venne scelto per essere uno dei piloti che dovevano formare la 281ª Squadriglia Autonoma Aerosiluranti inviata a Rodi, al comando di Carlo Emanuele Buscaglia. Da allora prese parte a numerose missioni contro il naviglio nemico, effettuando più di venti siluramenti e guadagnandosi un avanzamento per meriti di guerra, quattro medaglie d'argento al valor militare e altre due di bronzo. Fu al comando della 281ª e della 283ª Squadriglia Aerosiluranti.
Dopo l'armistizio non prese parte alla guerra di liberazione italiana come pilota,[2] ma come ufficiale del Battaglione Arditi "Duca d'Aosta", erede del Battaglione Arditi distruttori della Regia Aeronautica, sotto il comando del maggiore Angelo Mastragostino, di cui divenne il vice comandante.
Dopo la guerra frequentò vari corsi alla Scuola di guerra aerea di Firenze, diventando quindi ufficiale superiore e ricoprendo diversi incarichi, tra cui quello di comandante del 302º Gruppo. Quale riconoscimento per l'eroica attività svolta durante la guerra fu decorato anche della medaglia d'oro al valor militare.[1]
Coniugato con Francesca Aymerich, venne collocato a riposo nel 1973 come generale di brigata e morì ad Orvieto, frazione Bardano, il 15 ottobre 1992. Gli sono state dedicate una via a Porano, una piazza a Orvieto e una a Castel Viscardo.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Dati tratti da "Aquile sul Mediterraneo".[1]
Italiane
[modifica | modifica wikitesto]— 12 ottobre 1953
Estere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Cimicchi 1958, Nota biografica.
- ^ Graziani 1992.
- ^ Medaglia d'oro al valor militare di Giuseppe Cimicchi, su quirinale.it. URL consultato il 3 settembre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cimicchi, Aquile sul Mediterraneo, 2ª ed., Roma, Edizioni Ardita, 1958, ISBN non esistente.
- Giulio Cesare Graziani, In Memoria del Gen. Giuseppe Cimicchi, in Aeronautica, nº 11, Roma, Associazione Arma Aeronautica, novembre 1992.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 306081675 · ISNI (EN) 0000 0000 2816 2256 · LCCN (EN) n89641717 · GND (DE) 1217822151 |
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