Giuseppe Cataldo (Locri, 19 settembre 1938 – Locri, 10 maggio 2011) è stato un mafioso italiano, ex capobastone della cosca Cataldo della 'ndrangheta.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Negli 'anni '70 i Cataldo, nella Prima guerra di 'ndrangheta si alleano con i De Stefano di Reggio Calabria[1]. Giuseppe e Nicola Cataldo facevano parte del gruppo di killer insieme a Vincenzo, Giuseppe e Francesco Mazzaferro dell'omonima 'ndrina uccidendo Antonio Macrì e ferendo il braccio destro Francesco Commisso[1][2].
Giuseppe Cataldo, negli anni '90 entrerà a far parte della struttura apicale dell'organizzazione: il Crimine[3].
Il 1º luglio 1993 fu preso di mira con una bomba gettata sull'auto guidata da sua moglie. L'auto fu completamente distrutta e la moglie si salvò miracolosamente. L'attacco riaprì la faida con i Cordì sopita dal 1975[2][4]. Dopo pochi mesi fu tratto in arresto e condannato a 24 anni di carcere per l'omicidio di Antonio Macrì ucciso nel 1975[2].
Viene rilasciato nel 2009 e morirà il 10 maggio 2011 d'infarto a casa sua[5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Gratteri & Nicaso, Fratelli di Sangue, p.58
- ^ a b c (IT) Gratteri & Nicaso, Fratelli di Sangue, pp. 130-31
- ^ (IT) Sentenza procedimento penale Olimpia Archiviato il 22 novembre 2009 in Internet Archive., Tribunale di Reggio Calabria, January 19, 1999
- ^ (IT) Operazione Mistero/Faida di Locri, storia di inestricabili rancori – I Cataldo, alleati storici degli Ursino, la scatenarono contro i Cordì col triplice omicidio di piazza Mercato Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive., Calabria notizie, March 19, 2010
- ^ (IT) Locri: morto d'infarto il boss Giuseppe Cataldo, detto "Pepè" Archiviato il 15 agosto 2016 in Internet Archive., Il Quotidiano della Calabria, May 10, 2011