La morale è l'insieme dei valori o principi ideali in base ai quali l'individuo e la collettività distinguono il bene dal male, e a cui scelgono liberamente di conformare o meno il proprio comportamento.[1] Tali principi possono rifarsi alle tradizioni di una collettività, oppure originarsi da precetti religiosi, dalla realtà sociale e politica, o dall'organizzazione economica e giuridica storicamente mutevole.[2] Il contrario della morale corrente o creduta vera è definito immorale.
Il termine morale (in latino moralis, derivante da mos, moris ossia "costume"), fu coniato da Marco Tullio Cicerone[3] per calco del greco antico ἠθικός (etikòs), derivato di ἦθος (trasl. etos, costume), da cui deriva il termine etica.[4]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La morale è stata materia di studio sin dall'antichità, costituendo l'oggetto della disciplina filosofica denominata etica.
Socrate, Platone, Aristotele, Tommaso d'Aquino sono tra coloro che maggiormente svolsero riflessioni sulla morale in relazione a ciò che è giusto o sbagliato, al concetto di virtù, alla libertà e intenzionalità dell'agire umano, e al suo fine ultimo inteso come il raggiungimento della felicità e della realizzazione individuale.[5] Secondo Tommaso, la libertà è condizione di possibilità dell'operare moralmente.[6]
Morale, etica e moralismo
[modifica | modifica wikitesto]Spesso i termini etica e morale sono usati come sinonimi ma, mentre la morale considera come dati di fatto le norme e i valori, l'etica svolge su di essi una riflessione speculativa, cerca, cioè, di darne una spiegazione razionale.[7]
Un'ulteriore distinzione è propria del concetto di moralismo che implica una varietà di significati tra i quali quelli filosofici per cui i valori morali sono considerati superiori ad ogni altro principio dell'attività umana: com'è, ad esempio, nell'affermato primato della Ragion pratica sull'attività teoretica in Kant o nella filosofia di Fichte denominata "moralismo puro" per intendere che il principio dell'azione è a fondamento e giustificazione di ogni aspetto della vita dell'individuo[8].
Nel senso comune moralismo viene inteso spregiativamente come un ipocrita richiamo ai valori della morale corrente usati con eccessiva intransigenza per una severa condanna dei comportamenti altrui.[9]
Morale laica e religiosa
[modifica | modifica wikitesto]Nell'ambito della morale si suole distinguere la prospettiva laica da quella religiosa.
La morale laica, in senso politico e sociale, rivendica l'autonomia decisionale di un individuo o di un'entità collettiva, rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso proveniente dall'esterno, volendo basarsi sull'indipendenza della ragione da ogni dogmatismo, e quindi valorizzando il dibattito, il confronto, l'apertura, e la libertà delle scelte personali.[10]
La morale religiosa d'altra parte ritiene di fondarsi su un terreno più solido di quello del moralista laico, trovando la legittimazione e l'efficacia delle proprie norme nella loro provenienza da Dio o comunque dalla dimensione del sacro, quale criterio di verità da cui la condotta umana possa ricevere senso e orientamento,[11] che resta tuttavia trascendente e non riducibile a considerazioni razionali mondane.[12]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Morale, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Margherita Zizi, Enciclopedia dei ragazzi Treccani, 2006 alla voce "Valori"
- ^ De fato, 1.1 "... perché riguarda i costumi, che i Greci chiamano ἦθος, mentre noi siamo soliti denominare tale partizione come filosofia dei costumi, ma a chi si prefigge di elevare la lingua latina si addice di definirla filosofia morale».
- ^ Vocabolario Italiano Treccani alla voce corrispondente
- ^ Martin Rhonheimer, La prospettiva della morale: fondamenti dell'etica filosofica, Armando Editore, 1994.
- ^ In latino: condicio essendi moralitatis. Citato in Battista Mondin, Metafisica della persona, in Ontologia e metafisica, Bologna, ESD, 1998, p. 283, OCLC 43424782.
- ^ «l’etica può essere intesa come quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento umano, politico, giuridico o morale» (in Dizionario filosofico Treccani alla voce "Etica")
- ^ Guido Calogero in Enciclopedia Treccani alla voce "Moralismo"
- ^ In Sapere.it alla voce "moralismo"
- ^ Giuseppe Campolieti, Voci dal mondo laico, Edizioni Dedalo, 1992 p.52
- ^ Henri Ramière, Le dottrine romane sul liberalismo considerate nelle loro relazioni col dogma cristiano e coi bisogni delle moderne società, pag. 40, trad. it. di G.A. Miotti, Boniardi-Pogliani, 1874.
- ^ Così ad esempio Rudolf Otto, Il sacro. Sull'irrazionale nell'idea del divino e il suo rapporto con il razionale (1917), trad. it. di A.N. Terrin, Brescia, Morcelliana, 2011, cfr. Stefano Oliva (a cura di), recensione al testo, su disf.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Albert Bandura, Disimpegno morale. Come facciamo del male continuando a vivere bene, 2017, trad. Riccardo Mazzeo, Edizioni Erickson, Trento, ISBN 978-88-590-1432-4
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Amoralità
- Bene (filosofia)
- Etica
- Male
- Moralismo
- Norma (filosofia)
- Problema del male
- Ressentiment
- Soteriologia
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una porzione del testo di o su Della Morale Epicurea
- Wikiquote contiene citazioni di o su morale
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «morale»
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su morale.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- morale, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) morality, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Morale, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) Bernard Gert e Joshua Gert, The Definition of Morality, su Stanford Encyclopedia of Philosophy.
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