Gisberto Voezio, versione italianizzata dall'olandese di Gijsbert Voet, in latino Gisbertus Voetius (Heusden, 3 marzo 1589 – Utrecht, 1º novembre 1676), è stato un predicatore e teologo olandese calvinista. Fu una figura di rilievo nel Sinodo di Dordrecht nel contesto della polemica contro gli arminiani.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato ad Heusden (Paesi Bassi), studiò a Leida come discepolo di Francis Gomar, stringendo un'amicizia permanente con Johann Cloppenburg.[1] Con Cloppenburg si oppose alla nomina di Corrado Vorszio a Leida, dopo la morte di Giacobbe Arminio.[2] Nel 1611 divenne pastore protestante di Vijimen, da dove, nel 1617, ritornò ad Heusden.
Nel 1619 esercitò una forte influenza sul Sinodo di Dordrecht e nel 1634 fu nominato professore di teologia e di scienze orientali all'Università di Utrecht; tre anni più tardi divenne pastore della comunità evangelica di Utrecht. Sostenne il Calvinismo classico opponendosi agli arminiani, la cui posizione considerava una seria deviazione dall'ortodossia riformata; fu pure nemico dichiarato di Cartesio e della sua filosofia.
Presentato dallo storico Charles Wilson dell'Università di Cambridge quale «feroce decano dei calvinisti di Utrecht, conduceva per tutta la vita una campagna contro il lusso, l'usura e contro tutte le forme di dissipazione: scomunicava, perciò, una pia donna per il semplice fatto che il marito era impiegato in un'agenzia di pegni e incoraggiava in molte altre parrocchie un'analoga avversione contro qualsiasi attività suscettibile di dare adito a sospetti di usura o di profitto».[3] Gli Arminiani raccoglievano le simpatie dell'oligarchia dei reggenti mercanti, il partito avverso ai sostenitori di fede calvinista della casa di Orange predominanti fino alla decapitazione di Johan van Oldenbarnevelt nel 1619.
Quando, nel 1636 la scuola di Utrecht fu elevata al rango di università, come suo nuovo rettore pronunciò un discorso dal titolo Scientia cum pietate conjugenda, consacrato all'interdipendenza della scienza e della religiosità. Accanto a Voezio, che insegnava dogmatica, nella facoltà di teologia della nuova università vi era Meinardus Schotanus, che insegnava esegesi dell'Antico Testamento e Carolus de Maets, professore di esegesi del Nuovo Testamento. Animati dallo stesso spirito, essi ben presto fecero di Utrecht una fortezza dell'ortodossia riformata. Fra i suoi studenti più brillanti e continuatori della sua opera si ricorda Jodocus van Lodenstein.
Fino alla sua morte Voezio fu titolare della cattedrale di San Martino di Utrecht, divenuta tempio protestante.
Sposato con Deliana Jans (1591-1679), tra i suoi figli vi fu il filosofo e giurista Paulus Voet.
Per la sua buona fama ed influenza la città di Utrecht ha dato il suo nome alla via in cui è vissuto.
Influenza
[modifica | modifica wikitesto]Voezio esercita un'influenza considerevole sulla dottrina e sulla vita della Chiesa riformata ed è per questa ragione che era stato chiamato "il Papa di Utrecht". Difende la più stretta ortodossia calvinista e la disciplina morale, lotta per l'indipendenza della Chiesa particolarmente nelle comunità locali.
Voezio è stato l'anima del pietismo ecclesiastico, di ciò che si chiama la "Riforma continua", ed in questo si avvicina allo spirito del Puritanesimo inglese. Combatte Giansenio, l'Arminianesimo, come pure il pensiero di Johannes Cocceius[4] ed il pietismo dei labadisti[5].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Le opere principali di Gisberto Voezio sono:
- Theologia practica;
- Selectae disputationes theologicae (cinque parti, Utrecht 1648-1669), dottrina morale riformata;
- Politica ecclesiastica (1663-1667), sulla vita della chiesa come comunità;
- Te askètika sive exercitia pietatis (1664, pubblicato nel 1996), manuale di spiritualità e di morale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ GAMEO page, Cloppenburch, Johannes.
- ^ Peter T. Van Rooden, Theology, Biblical Scholarship, and Rabbinical Studies in the Seventeenth Century: Constantijn L'Empereur (1591-1648), Professor of Hebrew and Theology at Leiden, BRILL, 1989, p. 22, ISBN 978-90-04-09035-4.
- ^ Charles Wilson, La Repubblica olandese, Milano, Il Saggiatore, 1968, p. 49.
- ^ Per quanto riguarda la polemica di Voezio con Cocceio, vedi qui.
- ^ Per quanto riguarda la polemica con i Labadisti, vedi qui.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- W. J. van Asselt, E. Dekker (Hrsg.): De scholastieke Voetius: Een luisteroefening aan de hand van Voetius' Disputationes Selectae. Boekencentrum, Zoetermeer 1995.
- Andreas J. Beck: Zur Rezeption Melanchthons bei Gisbertus Voetius (1589-1676), namentlich in seiner Gotteslehre. In: Günter Frank, Herman Selderhuis (Hrsg.): Melanchthon und der Calvinismus. Melanchthon-Schriften der Stadt Bretten, 9. Frommann-Holzboog, Stuttgart-Bad Cannstatt 2005, S. 319-344.
- Andreas J. Beck: Gisbertus Voetius (1589-1676). Sein Theologieverständnis und seine Gotteslehre. Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 2007 (FKDG, 92).
- Andreas J. Beck: "Gisbertus Voetius (1589-1676): Basic Features of His Doctrine of God." In: Willem J. van Asselt und Eef Dekker (ed.). Reformation and Scholasticism: An Ecumenical enterprise. Grand Rapids, Mich.: Baker Academic, 2001, 205-226.
- Reinhard Breymayer: Auktionskataloge deutscher Pietistenbibliotheken [...]. In: Bücherkataloge als buchgeschichtliche Quellen in der frühen Neuzeit. Hrsg. von Reinhard Wittmann. Wiesbaden (1985) (Wolfenbütteler Schriften zur Geschichte des Buchwesens, Bd. 10), S. 113-208; hier S. 150-154 zur Privatbibliothek des orthodoxen Theologen G. Voetius.
- A. C. Duker, Gysbertus Voetius, I—III Leiden 1897-1915 (reprint Leiden 1989).
- Aza Goudriaan: Die Bedeutung der Trinitätslehre nach Gisbert Voetius. In: Harm Klueting, Jan Rohls (Hrsg.): Reformierte Retrospektiven: Vorträge der zweiten Emder Tagung zur Geschichte des Reformierten Protestantismus. Emder Beiträge zum reformierten Protestantismus, 4. Foedus Verlag, Wuppertal 2001, S. 137-145.
- Aza Goudriaan: Reformed Orthodoxy and Philosophy, 1625-1750. Gisbertus Voetius, Petrus van Mastricht, and Anthonius Driessen. Brill's Series in Church History, 26. Leiden [etc.]: Brill, 2006.
- Christian Möller: Einführung in die Praktische Theologie, Tübingen 2004 (UTB 2529).
- Andreas Mühling: Zwischen Puritanismus, Orthodoxie und frühem Pietismus - Gisbert Voetius und die 'Nadere Reformatie'. In: Monatshefte für Evangelische Kirchengeschichte des Rheinlandes 52 (2003), S. 243-254.
- Andreas Mühling: Art. Voetius, Gisbert. In: Theologische Realenzyklopädie 35 (2003), S. 181-184.
- Han van Ruler: The Crisis of Causality. Voetius and Descartes on God, Nature and Change. Brill, Leiden/New York/Köln 1995.
- B. Hoon Woo: "The Understanding of Gisbertus Voetius and René Descartes on the Relationship of Faith and Reason, and Theology and Philosophy, Archiviato il 3 marzo 2016 in Internet Archive." Westminster Theological Journal 75, no. 1 (2013): 45-63.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Gisberto Voezio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gisberto Voezio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Voet, Gijsbert, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Voet, Gisbert, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Gisbertus Voetius, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Gijsbert Voet, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- Opere di Gijsbert Voet, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Gijsbert Voet, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Gijsbert Voet, su Goodreads.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 9980922 · ISNI (EN) 0000 0001 0869 2513 · BAV 495/157873 · CERL cnp01358900 · LCCN (EN) n85216489 · GND (DE) 11890261X · BNF (FR) cb130137473 (data) · J9U (EN, HE) 987007269657905171 |
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