Girolamo degli Albizi | |
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Monumento funebre di Girolamo degli Albizi. | |
Nascita | Firenze, 8 ottobre 1485 |
Morte | Firenze, 24 aprile 1556 |
Cause della morte | malattia |
Dati militari | |
Paese servito | Ducato di Firenze |
Anni di servizio | 1542-1556 |
Grado | commissario generale |
Guerre | Guerra di Siena |
Campagne | Presa di Piombino |
Altre cariche | podestà |
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Girolamo degli Albizi (Firenze, 8 ottobre 1485 – Firenze, 24 aprile 1556) è stato un politico e condottiero italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era figlio di Luca degli Albizi.[1]
Nel 1525 venne nominato podestà di Monte San Savino.[1] Era noto per essere vicino alla famiglia dei Medici, che lo ricompensarono con diverse cariche: nel 1532 fu nel Consiglio dei Dugento e quindi senatore, nel 1534 fu commissario a Pistoia e nel 1537 a Pisa.[1] Cosimo I de' Medici lo inviò con molte truppe a Poggibonsi nel 1542 con l'intento di controllare da vicino la città di Siena, che intendeva forse affrancarsi dal controllo degl imperiali.[1] Nel 1543 partecipò al tentativo di Cosimo I di impossessarsi di Piombino, sotto la signoria di Jacopo V Appiano. Nello stesso anno divenne governatore di Volterra.[1] Papa Paolo III si intromise nella difesa di Piombino e i Medici furono costretti ad abbandonare la città, ma le truppe di Girolamo si fermarono a Campiglia, con l'ordine di non perdere di mira Piombino.[1] L'Albizi prese possesso di Piombino nel 1548 a nome del duca di Firenze, ricevendo sottomissione e fedeltà da parte della popolazione.[1]
Allo scoppio nel 1552 della guerra dei fiorentini contro Siena, Girolamo venne inviato sul campo con il grado di commissario generale e provveditore del Duca, richiedendo di affiancare il capitano Gian Giacomo Medici detto "il Medeghino", marchese di Marignano.[1] L'Albizi dimostrò il suo valore in battaglia, ma ben presto si trovò in contrasto con Gian Giacomo, che intendeva togliere il campo da Siena per portarlo a Lucignano.[1] Il Duca di Firenze venne interpellato e diede ragione al parente. L'Albizi venne immediatamente richiamato a Firenze e successivamente rimandato alla difesa di Piombino dai francesi e dai turchi.[1] Ordinò quindi la costruzione della mura di difesa di Pienza, dove si ammalò.[1]
Morì a Firenze nel 1556.[1] All'interno della Chiesa di San Paolino a Firenze è presente il suo monumento funebre.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Sposò Costanza, figlia di Troilo I de' Rossi, primo marchese di San Secondo, dal quale ebbe Ersilio, premorto al padre.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Albizzi di Firenze, collana Famiglie celebri italiane, Milano, Giulio Ferrario, 1835.