Girolamo Lagomarsini (El Puerto de Santa María, 30 settembre 1698 – Roma, 18 maggio 1773) è stato un umanista e filologo italiano. Nato in una ricca famiglia genovese in Spagna, studiò lettere classiche ad Arezzo e a Roma. Successivamente, titolare di una cattedra al Collegium Gregorianum, pubblicò una raccolta di orazioni latine e condusse influenti ricerche sul testo dell'autore romano Cicerone.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Era nato a El Puerto de Santa María (Spagna). Nel 1708 si trasferì in Italia, e iniziò i suoi studi nel Collegio dei Gesuiti a Prato. Nel 1721 iniziò ad insegnare retorica al Collegio di Arezzo. Quattro anni dopo si recò a Roma per completare gli studi teologici, dopo di che tornò ai suoi doveri ad Arezzo. Nel 1732 fu nominato alla cattedra di retorica a Firenze, e nel 1751 a quella di greco nel Collegium Gregorianum a Roma, carica che occupò fino alla sua morte, avvenuta il 18 maggio 1773.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Lagomarsini lasciò diverse opere sulla letteratura classica; pubblicò orazioni latine (1746) ed epistole, un poema Sull'origine delle fonti, (De Origine Fontium, 1749), e altre opere.[2]
Dal 1735 al 1744 raccolse materiale per una nuova edizione di Cicerone, che però non fu mai pubblicata. Barthold Georg Niebuhr è stato il primo ad avvalersi della vasta raccolta di varie letture di Lagomarsini conservata nel Collegio Romano.[3] Studioso operoso, collezionò tutti i manoscritti di Cicerone a lui accessibili a Firenze e altrove. In una così vasta mole di materiale c'è molto di prezioso, e tuttavia molto è di scarsa utilità per lo studioso moderno a causa del modo indiscriminato con cui il materiale è stato raccolto. La lettura segue la lettura variante senza alcuna analisi critica del testo o alcun tentativo di nuova interpretazione. Certo, non si tratta tanto di una colpa personale di Lagomarsini, quanto di una caratteristica dell'epoca in cui visse e operò. A quel tempo la semplice raccolta di materiale erudito era considerata preziosa e non si era ancora raggiunto un senso di discriminazione.[4] Tuttavia, le varianti raccolte da Lagomarsini hanno stimolato interrogativi riguardanti la storia del testo, dando così un prezioso contributo allo sviluppo della moderna critica testuale.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ DBI.
- ^ Joseph Thomas, Lagomarsini, Girolamo, in Universal Pronouncing Dictionary of Biography and Mythology, J.B. Lippincott, 1892.
- ^ John Edwin Sandys, A History of Classical Scholarship, vol. 3, Cambridge University Press, 1903-08, p. 80.
- ^ Prete, 1960, p. 523.
- ^ Peter Lebrecht Schmidt, Traditio latinitatis: Studien zur Rezeption und Überlieferung der lateinischen Literatur, Franz Steiner Verlag, 2000, p. 13, ISBN 9783515076630.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lagomarsini, Girolamo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Pietro Tacchi Venturi, LAGOMARSINI, Girolamo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Franco Arato, LAGOMARSINI, Girolamo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 63, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
- (ES) Girolamo Lagomarsini, in Diccionario biográfico español, Real Academia de la Historia.
- Sesto Prete, The codices Vaticani Latini 11414-11709, in Traditio, vol. 16, 1960, pp. 522-529, DOI:10.1017/S036215290000619X.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Girolamo Lagomarsini
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