Giovanni Battista La Cecilia[1], anche noto, soprattutto in Francia, come Jean La Cecilia (Napoli, 27 settembre 1801 – Napoli, 8 gennaio 1880) è stato uno scrittore, politico e rivoluzionario italiano.
«Dopo 26 anni di prigioni, esilii,
e persecuzioni di ogni sorta rividi,
la Patria il 23 febbraio 1848;
il giorno 28 maggio ne
uscii di nuovo proscritto»
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Esponente della carboneria meridionale, La Cecilia partecipò alla rivoluzione costituzionale napoletana del 1820, che gli costò la prigionia, mentre dal 1827 divenne esule, andando a Livorno, dove collaborò con Francesco Domenico Guerrazzi[2], e dove pubblicò, nel 1828, il suo primo romanzo storico I Sanniti[3].
Espulso dalla Toscana, nel 1830 si recò prima in Corsica e poi, nell'ordine, a Marsiglia, Tours e Parigi. Grazie all'influenza su di lui esercitata dalla setta di Filippo Buonarroti[4], che nella capitale francese aveva costituito una "Giunta liberatrice italiana" (La Cecilia ne era il segretario)[5], divenne stretto collaboratore di Giuseppe Mazzini nell'organizzazione della Giovine Italia, e dell'omonimo giornale, sin dal primo numero nel quale pubblicò un articolo su Pietro Colletta[6]. Continuò anche a scrivere volumi a carattere storico-politico, editi inizialmente in francese, come quelli su La Repubblica partenopea del 1834 e su Masaniello del 1838. A Parigi, infine, La Cecilia divenne amico del rivoluzionario Carlo Lauberg, che sarebbe morto di lì a breve[7].
Nel 1847 ritornò a Livorno, e il 6 gennaio 1848 si rese protagonista, assieme ad altri mazziniani, sia della sommossa dei facchini disoccupati del porto sia del coinvolgimento di Guerrazzi nel fallito tentativo di spingere il governo guidato da Cosimo Ridolfi alla guerra contro l'Austria[8], con la conseguenza che entrambi vennero arrestati. Tornato nella natia Napoli, dopo la concessione della costituzione ferdinandea del 29 gennaio 1848, le sue iniziative si inscrissero nell'ala più radicale del movimento liberale napoletano, combattendo contro le truppe borboniche con il calabrese Pietro Mileti durante i fatti del 15 maggio 1848, ma l'esito negativo lo costrinse a rifugiarsi a Roma e, di nuovo, in Toscana. Qui il Guerrazzi, in seguito alla fuga di Leopoldo II e alla conseguente formazione del "governo democratico" (8 febbraio 1849), gli conferì incarichi diplomatici.
Ancora esule in Corsica e poi in Piemonte, nel 1854 fu in contatto con Giuseppe Garibaldi[9], mentre fra il 1855 e il 1856 curò la pubblicazione dei giornali «La Voce del progresso» e l'«Indipendente». Nel 1860 rientrò, definitivamente, a Napoli, per continuare l'attività pubblicistica e storico-letteraria, benché l'ambiguità dei suoi ultimi scritti abbia dato adito al sospetto che fosse finanziata dell'esiliata corte borbonica[10].
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- La Republique Parthenopeenne, episode de l'histoire de la Republique Française, Raverot, Tours 1834.
- Della opinione pubblica in Italia, Pagnerre, Parigi 1846.
- Della Giovine Italia, Tip. Fabiani, Bastia 1847.
- Masaniello, o la rivoluzione di Napoli nel 1647, 3 voll., Tip. Antonelli, Livorno 1847-1848 (ed. or. Paris 1838).
- Cenno storico sugli avvenimenti di Napoli del 15 maggio, Tip. Strambi, Civitavecchia 1848.
- Cenno storico sull'ultima rivoluzione toscana, Tip. Elvetica, Capolago 1851.
- Giustificazioni. Ferdinando II il migliore dei re, Stamp. Reale, Napoli 1851.
- Storie segrete delle famiglie reali o Misteri della vita intima dei Borboni di Francia, di Spagna, di Parma, di Napoli, e della famiglia Absburgo, vol. 1, Genova, Salvatore Di Marzo Editore, 1860.
- Storie segrete delle famiglie reali o Misteri della vita intima dei Borboni di Francia, di Spagna, di Parma, di Napoli, e della famiglia Absburgo, vol. 2, Genova.
- Storie segrete delle famiglie reali o Misteri della vita intima dei Borboni di Francia, di Spagna, di Parma, di Napoli, e della famiglia Absburgo, vol. 3, Genova, 1860.
- Storie segrete delle famiglie reali o Misteri della vita intima dei Borboni di Francia, di Spagna, di Parma, di Napoli, e della famiglia Absburgo, vol. 4, Genova, Cecchi E Armanino Editori, 1861.
- Gli ultimi fatti di Milano del 6 febbraio 1853, Tip. Biancardi & C., Milano 1853.
- Storia dell'insurrezione siciliana dei successivi avvenimenti per l'indipendenza ed unione d'Italia e delle gloriose gesta di Giuseppe Garibaldi, 4 voll., Tip. Sanvito, Milano 1860-1862.
- Memorie storico-politiche dal 1820 al 1876, 5 voll., Tip. Artero & C., Roma 1876-1878.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AA.VV., L'illustrazione popolare, Milano, E. Treves, 1871, p. 335
- ^ «Enciclopedia Biografica Universale», vol XI, Treccani, Roma 2007, p. 8, ad vocem.
- ^ G. La Cecilia, I Sanniti, Tip. Bertani, Antonelli & C., Livorno 1828.
- ^ S.J. Woolf, La storia politica e sociale, in «Storia d'Italia», vol. V (L'Illuminismo e il Risorgimento), Einaudi, Torino 2005, p. 315.
- ^ G. La Cecilia, Memorie storico-politiche dal 1820 al 1876, Tip. Artero & C., Roma 1878, pp. 165-166.
- ^ B. Gatta, Mazzini, una vita per un sogno, Guida, Napoli 2002, pp. 60-61.
- ^ B. Croce, La vita di un rivoluzionario: Carlo Lauberg, in Idem, Vite di avventura, di fede e di passione, Laterza, Bari 1947 (II ed. riv.), p. 436.
- ^ J.S. Woolf, op. cit., p. 393.
- ^ G. Garibaldi, Epistolario, III (1850-1858), vol. IX, a cura di G. Giordano, Ist. per la storia del Risorgimento italiano, Roma 1981, p. 72.
- ^ Oltre alla citata voce sulla Treccani, si veda E. Montazio, Giuseppe Mazzini, («I contemporanei italiani», XLII), Unione Tipografico-editrice, Torino 1862, che riferisce come i volumi di La Cecilia presentassero stile e concetti «arruffati» (Ivi, p. 58).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Benedetto Croce, Vite di avventura, di fede e di passione, Laterza, Bari 1947.
- G. Monsagrati, «LA CECILIA, Giovanni». In: Dizionario Biografico degli Italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, Vol. LXIII (Labroca-Laterza), 2004. (on-line).
- «Edizione nazionale degli scritti di Giuseppe Garibaldi», vol. IX, Ist. per la storia del Risorgimento italiano, Roma 1981.
- «Enciclopedia Biografica Universale», vol XI, Treccani, Roma 2007.
- B. Gatta, Mazzini, una vita per un sogno, Guida, Napoli 2002.
- «Storia d'Italia», vol. V (L'Illuminismo e il Risorgimento), Einaudi, Torino 2005.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Giovanni La Cecilia
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La Cecìlia, Giovanni, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Mario Menghini, LA CECILIA, Giovanni, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- Giuseppe Monsagrati, LA CECILIA, Giovanni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 63, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2004.
- Opere di Giovanni La Cecilia, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Giovanni La Cecilia, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 77742332 · ISNI (EN) 0000 0000 8077 927X · SBN RAVV065777 · BAV 495/72903 · CERL cnp01208623 · LCCN (EN) n85082960 · GND (DE) 140634959 · BNF (FR) cb127332712 (data) |
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