Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato (Sassoferrato, 25 agosto 1609 – Roma, 8 agosto 1685), è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]- 1609 - Nasce nella piccola città di Sassoferrato, nelle Marche, quarto figlio di Tarquinio Salvi e da Vittoria di Lutio Loli, che si erano sposati il 5 maggio 1601.
- 1630 - Dipinge nel monastero benedettino di San Pietro, a Perugia.
- 1641 - Si trasferisce a Roma
- 1643 - Completa la pala d'altare di Santa Sabina a Roma, intitolata La Madonna Del Rosario assisa in trono con ai lati i santi Domenico e Caterina.
- 1648 - Si sposa a Roma, e vive nei pressi della Chiesa di San Salvatore ai Monti.
- 1649 - Il figlio Francesco viene battezzato a Roma.
- 1683 - Il cardinale Chigi mostra l'autoritratto del Sassoferrato a Cosimo III (ora agli Uffizi)[1]
- 1685 - Muore.
Il Sassoferrato apprende l'arte della pittura nella bottega del padre, Tarquinio Salvi; resti del lavoro di Tarquinio sono ancora visibili nella chiesa di San Francesco a Sassoferrato. Il resto dell'educazione di Giovanni non è documentata, eccetto il suo lavoro presso la bottega del bolognese Domenichino, che a sua volta fu allievo di Annibale Carracci (circa 1580). Altri maestri da cui apprende e si ispira sono Francesco Albani e Guido Reni, che secondo lo studioso Francis Russell è di maggior ispirazione per il Sassoferrato rispetto a Domenichino, nonostante esso fosse il suo maestro. I suoi dipinti risentono inoltre dell'influenza di Albrecht Dürer, Guercino e soprattutto Raffaello.
Esistono alcune pubbliche commissioni di Sassoferrato, che pare abbia trascorso la prima parte della sua vita lavorativa producendo copie multiple di vario stile di immagini devozionali per committenti privati.
Il lavoro del Sassoferrato fu tenuto in alta considerazione nella metà del XIX secolo. I suoi dipinti furono a volte creduti contemporanei con la scuola di Raffaello.
Il tardo XX secolo vede un revival dell'interesse per i dipinti del Seicento italiano, grazie alla formidabile reputazione di Guido Reni. Si è registrata una rinnovata attenzione per le opere del Sassoferrato, considerato un fedele esecutore della tradizione pittorica italiana del suo tempo[2]
Esistono più di trecento opere del Sassoferrato nei musei del mondo, inclusa la maggior parte dei suoi rimanenti disegni, conservata nella collezione Reale del Castello di Windsor, in Inghilterra.
Il suo più importante e conosciuto capolavoro è la pala d'altare della basilica di Santa Sabina all'Aventino, sostituzione di una tela di Raffaello.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Madonna col Bambino, Pinacoteca comunale, Cesena
- Vergine Maria, (1640-1650), National Gallery, Londra
- Ritratto di mons. Ottaviano Prati, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Palazzo Barberini, Roma
- Ritratto del cardinale Angelo Francesco Rapaccioli, The John and Mable Ringling Museum of Art, Sarasota, Florida, Usa
- Ritratto del cardinale Pietro Vito Ottoboni, Musei civici agli Eremitani, Padova
- Autoritratto, Galleria degli Uffizi, Firenze
- Adorazione dei pastori, Museo di Capodimonte, Napoli
- Betsabea al bagno, collezione privata
- Giuditta, Basilica di San Pietro, Perugia
- Annunciazione, Basilica di San Pietro, Perugia
- Madonna del Giglio, Basilica di San Pietro, Perugia
- San Mauro, Basilica di San Pietro, Perugia
- San Placido, Basilica di San Pietro, Perugia
- San Benedetto, Galleria Tesori d'Arte, Basilica di San Pietro, Perugia
- Sant'Agnese, Galleria Tesori d'Arte, Basilica di San Pietro, Perugia
- Santa Barbara, Galleria Tesori d'Arte, Basilica di San Pietro, Perugia
- Trasporto di Cristo al Sepolcro (da Deposizione Borghese di Raffaello), Basilica di San Pietro, Perugia
- Immacolata Concezione, Museo del Louvre, Parigi
- Madonna con il Bambino e Santa Caterina da Siena, Fondazione Cavallini-Sgarbi, Ferrara
- San Giovanni Evangelista e un angelo adoranti il crocefisso, Galleria nazionale delle Marche, Urbino
- Gesù Cristo Crocifisso, con la Madonna e San Giovanni Evangelista, Civica Raccolta d'Arte, Sassoferrato
- Immacolata Concezione, con la Madonna e San Giovanni Evangelista, Civica Raccolta d'Arte, Sassoferrato
- Compianto sul Cristo morto, Staatliche Museen, Berlino
- La Madonna appare a san Francesco di Paola, Národní Muzeum, Praga
- Madonna con Bambino dormiente e cherubini, Pinacoteca di Brera, Milano
- Madonna del Rosario con san Domenico e santa Caterina da Siena, Santa Sabina all'Aventino, Roma
- Mater Amabilis, Pinacoteca, Jesi
- Madonna col Bambino e san Giovannino, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
- Sacra famiglia con santa Elisabetta e San Giovanni Battista, collezione privata
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]Una riproduzione della Vergine Maria attualmente custodita alla National Gallery di Londra è visibile all'interno di un convento nell'episodio n. 17 della quarta stagione della serie tv C'era una volta.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel 1976 a tale Autoritratto è stato dedicato un francobollo da 170 lire da parte delle Poste Italiane.
- ^ Antonio Dal Muto, La Voce di Romagna, 20 maggio 2009.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Silvia Blasio, SALVI, Giovanni Battista, detto il Sassoferrato, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 90, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 17 agosto 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giovanni Battista Salvi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sassoferrato, Giovanni Battista Salvi detto il, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Sassoferrato, Giovanni Battista Salvi, detto il-, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Sassoferrato, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Sassoferrato, su BeWeb, Conferenza Episcopale Italiana.
- (EN) Opere di Sassoferrato, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64808359 · ISNI (EN) 0000 0000 8144 9352 · SBN UFIV028347 · BAV 495/294526 · CERL cnp00544848 · Europeana agent/base/152722 · ULAN (EN) 500021065 · LCCN (EN) no91009654 · GND (DE) 119011190 · BNE (ES) XX1575218 (data) · BNF (FR) cb12226606c (data) · J9U (EN, HE) 987007504446805171 · CONOR.SI (SL) 45978211 |
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