Fra' Giovan Angelo di Nocera (Castellammare di Stabia, ... – ...; fl. XVI secolo) è stato un condottiero e nobile italiano, cavaliere di Malta e signore di Quisisana, il cui palazzo fu reggia degli Angioini, prima di essere ceduto ai Nocera. Al comando di 2.000 dei 6.100 uomini schierati a presidio di Malta, a fronte di 48.000 Ottomani, si distinse durante il Grande Assedio[1][2].
Giovan Angelo di Nocera | |
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Conte | |
In carica | XVI secolo |
Predecessore | Pietro di Nocera |
Successore | Pietro Giovanni di Nocera |
Signore di Quisisana | |
Nobile di Castellammare di Stabia | |
Nascita | Castellammare di Stabia |
Morte | Castellammare di Stabia |
Dinastia | Conti di Nocera |
Religione | Cattolica |
Motto | Erat nox et nux fuit mea lux |
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Giovan Angelo dei Conti di Nocera nacque nella prima metà del XVI secolo da un'antica famiglia nobiliare, discesa da Dauferio, primo conte di Nocera e capostipite dei Principi Dauferidi di Salerno, e trasferitasi a Castellammare di Stabia il secolo precedente, ove ottenne in feudo Quisisana[3][4] nella persona di Pietro di Nocera, nipote dell'omonimo vescovo di Nocera, padrone di galee, difensore del porto stabiese e uomo di fiducia degli Angioini[5][6][7]. Fu fratello di Ovidia, moglie del nobile Giacomo de Avitaya[8].
Fu nobile di Castellammare, giacché il seggio della città stabiese fu fondato dai Nocera con altre 7 casate, tra i quali gli Afflitto e i Castaldo, nel 1541[9]. Cavaliere di Malta, nel 1557, fu capitano della coronellia del conte di Potenza[10]. Nel 1560 partecipò alla battaglia di Gerba in qualità di Sergente maggiore delle Genti della Religione[11]. Durante un breve periodo di pace, nel 1564, si dedicò alla ristrutturazione dell'avito Palazzo di Quisisana[12][13] per poi tornare a combattere, come unico sergente maggiore italiano del Terzo della Religione, un gruppo di cavalieri scelti capeggiato dal col. commendator don Diego de Guzman[14], a presidio di Malta dall'assedio di 48.000 turchi, al comando di 2.000 dei 6.100 uomini dello schieramento cristiano[1][2][15]. Nel 1567, è ancora attivo nello SMOM, assieme ad altri quarantuno cavalieri gerosolimitani della lingua d'Italia[16].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Giacomo Bosio, Istoria Della Sacra Religione Et ... Militia Di S. Giovanni Gierosolimitano ... Di Nuovo Ristampata E Dal Medesimo Autore Ampliata Et Illustrata, Guglielmo Facciotti, 1602. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ a b Giacomo Bosio, Dell'istoria della sacra religione et ill.ma militia di San Giovanni Gierosolimitano di Iacomo Bosio parte terza, presso Dom. Antonio Parrino, 1683. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Napoli e i luoghi celebri delle sue vicinanze: 2, Stabilimento tipografico di Gaetano Nobile, 1845. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Giuseppe D, su www.gdangelo.it. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Collegio araldico, Rivista, Presso il Collegio araldico., 1926. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Achille Gigante, Viaggio da napoli a Castellammare: con 42 vedute incise all' acqua forte, Stamperia dell' Iride, 1845. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ rivista - MOC Stor Prioratet Terra Nordica (PDF), su mocterranordica.org.
- ^ Serafino de Ruggieri, Istoria dell' immagine di S. Maria di Pozzano e fondazione dell' antica e nuova chiesa e convento de' Fratri Minimi nella città di Castellamare di Stabia, Guarracino, 1743. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Famiglia Castaldo, su www.nobili-napoletani.it. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Imma Ascione, Napoli e Filippo II: la nascita della società moderna nel secondo Cinquecento, G. Macchiaroli, 1998, ISBN 978-88-85823-27-3. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Giacomo Bosio, Istoria Della Sacra Religione Et Illma Militia Di S. Gio Gierosolno, Facciotti, 1602. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Notaio Camillo de Madio anno 1564.
- ^ Maurizio Cuomo, Palazzo Reale di Quisisana, su Libero Ricercatore, 20 luglio 2019. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Giacomo Bosio, Dell'Istoria della sacra religione et illma. militia di San Giovanni Gierosolimitano di Iacomo Bosio, Facciotto, 1602. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Francesco Balbi, Diario dell'assedio all'isola di Malta: 18 maggio-17 settembre 1565, Delegazione granpriorale, 1995. URL consultato il 3 ottobre 2024.
- ^ Antonfrancesco Cirni, Comentarii, ne quali si descrive la guerra ultima di Francia, la celebratione del Concilio Tridentino, il soccorso d'Orano, l'impresa del Pignone, e l'historia dell'assedio di Malta, etc. [With a map.], G. Accolto, 1567. URL consultato il 3 ottobre 2024.