I Conti di Nocera furono il ramo cadetto dei Dauferidi, contrapposto a quello primogeniale dei Principi di Salerno che si estinse nel 978 d.C. con la morte di Gisulfo I.[1][2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il capostipite dei Conti di Nocera fu Dauferio Balbo, un nobile longobardo, che generò Guaiferio di Salerno, dal qual ebbero principio, dapprima, i Principi di Salerno e, poi, i suddetti Conti.
Ambedue i rami costituirono la stirpe longobarda dei Dauferidi.[2][1]
La Contea di Nocera, ai primi del IX secolo comprendeva, oltre la detta città, i villaggi di Marciano, Balentino, Bracigliano, Siano ed inoltre Scafati, Salerno.[2]
Di Nocera (De Nuceria)
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di Nocera, discendente dai Conti di Nocera, ebbe per progenitore Lamberto (sec. XI).[2]
Essa è la più antica propaggine dei Dauferidi tuttora esistente.[2]
Il blasone in campo d'oro era l'ex stemma della città di Nocera, oggi infatti privo di leoni, e l'attuale del comune di Sant'Egidio del Monte Albino.[2]
Tra i membri più influenti della casata, ancora prospera, si annovera il commendatore Luigi di Nocera[3], filantropo ed imprenditore vissuto tra il 1826 e il 1902 cui è stata dedicata una delle maggiori piazze di Napoli.[4] Discendente della famiglia è altresì, in linea materna, l'attore Alessandro Preziosi, cugino del capo della casata Antonio di Nocera.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b DAUFERIO, detto il Muto in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ a b c d e f Collegio araldico, Rivista, Presso il Collegio araldico., 1926. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ Italy, Gazzetta ufficiale del regno d'Italia, 1895. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ periferiamo, Secondiglianesi. Luigi Di Nocera, il sindaco delle grandi opere pubbliche, su Periferiamonews, 4 dicembre 2020. URL consultato il 4 febbraio 2022.
- ^ E’ il più bello, il più fiko, il più intenso. È il pluripremiato Alessandro Preziosi. Doppio debutto per lui, su Voce di Napoli, 4 ottobre 2021. URL consultato il 4 febbraio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Libro d'Oro della Nobiltà Italiana
- De' Santi, Michele. Memorie delle famiglie Nocerine
- DAUFERIO, detto il Muto in "Dizionario Biografico" - Treccani