Gianalfonso d'Avossa | |
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Gianalfonso d'Avossa nel 1989 generale di brigata | |
Nascita | Torino, 17 marzo 1940 |
Morte | Roma, 10 marzo 2015 |
Luogo di sepoltura | Roma |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Esercito Italiano |
Arma | Artiglieria |
Corpo | COMFOTER |
Specialità | Comando Forze Operative Nord |
Unità | Reggimento"Voloire" Brigata corazzata "Ariete" |
Anni di servizio | 1957-1996 |
Grado | Generale di divisione |
Studi militari | Scuola Militare Nunziatella Accademia Militare Istituto alti studi per la difesa |
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Gianalfonso d'Avossa (Torino, 17 marzo 1940 – Roma, 10 marzo 2015) è stato un generale, saggista e giornalista italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del generale Giovanni d'Avossa, medaglia d'oro al valor militare[1], e discendente da un ramo collaterale dei d'Avossa di Bergara, ramo italiano dei Marchesi Abos de Bergara, originari della città di Tramacastilla (Aragona), in seguito trasferitasi a Salerno agli inizi del '600.
Seguendo le orme del padre, a quattordici anni è ammesso come allievo alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, per poi passare all'Accademia Militare di Modena (1957-1959) e quindi alla Scuola di Applicazione di Artiglieria di Torino (1959-1961). Nel 1970-71 con il grado di capitano comandava la 5ª batteria del Reggimento Artiglieria a cavallo (Voloire) a Milano. Raggiunto il grado di colonnello, il 10 settembre 1984 diviene il 58º comandante del reggimento artiglieria a cavallo "Voloire" di Milano[2]. Promosso generale il 31 dicembre 1989, è stato il 41º comandante della brigata corazzata "Ariete"[3][4][5]. Successivamente è nominato capo di stato maggiore del Centro studi per la Difesa.
Dimessosi nel 1996 dall'esercito dopo quarant'anni di scontri e polemiche con i politici (da Sandro Pertini a Francesco Cossiga, da Giovanni Spadolini a Oscar Luigi Scalfaro, Fausto Bertinotti, Marco Pannella, Giacomo Mancini, Alessandra Mussolini)[6][7] e con i superiori[8], si è trasferito a San Pietroburgo. Studioso di questioni militari e saggista di politica, ha collaborato con l'Università di San Pietroburgo, dove ha fondato una facoltà di arti liberali e scienze, è stato presidente della fondazione Dom Trezzini[9], vicepresidente dell'Human Live Fund e ha lavorato con Zhores Alferov.[10]
Ha collaborato al quotidiano Libero ed è stato autore di saggi e articoli pubblicati tra gli altri dalla Rivista militare.
È morto il 10 marzo 2015 all'Ospedale Militare del Celio di Roma[11][12].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Esercito è responsabilità (1965-1975), Roma, Laboratorio arti grafiche, 1975.
- Security in the Mediterranean. An Italian point of view, Londra, 1986, SBN TO00097633.
- La condizione militare nel mondo contemporaneo. Missione o professione?, 1988, SBN TO00119963.
- Perché l'esercito oggi, in Rivista militare, n. 2, marzo-aprile 1990, pp. 106–108, SBN TO00927184.
- Vere glorie dell'artiglieria italiana. Obbedienza nella ragione ed eroismo negli atti, 1995, SBN TO00949027.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, Giovanni d'Avossa fronteggiò l'esercito britannico a Bardia, presso il confine tra la Libia e l'Egitto, meritando la medaglia d'oro al valor militare su segnalazione del nemico.
- ^ Yuri Tartari, "I comandanti", sul sito Caricat! Voloire!.
- ^ Assolto il generale d'Avossa, su Corriere della Sera, RCS Quotidiani Spa, 15 febbraio 1996. URL consultato il 7 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/11/25/prosciolto-il-generale-avossa.html
- ^ https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/11/24/Cronaca/MAFIA-RUSSA-ARCHIVIATO-PROCEDIMENTO-CONTRO-GENERALE-DAVOSSA_130700.php
- ^ https://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/12/06/Cronaca/ESERCITO-GEN-DAVOSSA-LASCIA-CON-SETTE-ANNI-DI-ANTICIPO_142200.php
- ^ A titolo esemplificativo dei rapporti tesi fra il generale e il mondo politico, si possono vedere: "Corcione silura il generale D' Avossa", sul Corriere della Sera del 31 dicembre 1995, p. 6; "Ma Cossiga non lo fece senatore", su la Repubblica del 7 agosto 2000, p. 17; "Ex generale attacca Bertinotti. «Lei è un presidente opportunista»", su la Repubblica del 9 giugno 2006.
Nello stesso periodo D'Avossa rinuncia al cavalierato del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio dopo che la stessa onorificenza era stata revocata appunto a Francesco Cossiga (la vicenda e i relativi testi ufficiali sono disponibili sul sito della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie[collegamento interrotto]). - ^ Il che gli ha fatto guadagnare il soprannome di "colonnello piantagrane" insieme a una trentina di trasferimenti (cfr. "L'ex comandante dalla polemica facile", su il Giornale del 10 giugno 2006).
- ^ Membro del Board of Overseers presso la Faculty of Liberal Arts and Sciences dell'Università Statale di San Pietroburgo Archiviato il 7 dicembre 2013 in Internet Archive.
- ^ Stefano Lorenzetto, Il generale in guerra con Bertinotti sceglie di vivere nell’ex Leningrado, su Il Giornale on line, 15 ottobre 2006. URL consultato il 7 dicembre 2009.
- ^ https://www.ilgazzettino.it/pay/pordenone_pay/morto_d_avossa_comando_ariete-915843.html?_gl=1*1w9v4i*_ga*MTRBMFdlVGgzdk9kUDRUOEhUZmRBVmZBaE5tTTJ2ZmlTMXdaclBmXzNRVkprZWE5YWVhY3otM0tpd2M0a25sVA..
- ^ https://www.congedatifolgore.com/it/e-morto-gianalfonso-davossa-generale-sopra-le-righe/
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il Generale d'Avossa e la Russia di Putin, su youtube.com.
- Il Generale d'Avossa sul 25 Aprile, su youtube.com.