Gian Piero Motti, noto anche come Giampiero[1] (Torino, 6 agosto 1946 – Monastero di Lanzo, 22 giugno 1983[1]), è stato un alpinista e scrittore italiano.
«...sarei molto felice se su queste pareti potesse evolversi sempre maggiormente quella nuova dimensione dell'alpinismo spogliata di eroismo e di gloriuzza da regime, impostato invece su una serena accettazione dei propri limiti, in un'atmosfera gioiosa, con l'intento di trarne, come in un gioco, il massimo piacere possibile da un'attività che finora pareva essere caratterizzata dalla negazione del piacere a favore della sofferenza...»
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Si avvicinò giovanissimo alla montagna. Venne ammesso nel Club Alpino Accademico Italiano nel 1972 e nel Groupe de haute montagne nel 1973. Tramite il suo pensiero ed i suoi scritti teorizzò il "Nuovo Mattino" intravedendo già la fine dello stesso.
Fu direttore della Rivista della Montagna dal 1975 al 1977.
Morì nella notte tra il 21 e il 22 giugno 1983 all'età di 36 anni togliendosi la vita[1].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- La storia dell'alpinismo - Cda & Vivalda Editori, Torino 1994
- I falliti ed altri scritti - Cda & Vivalda Editori, Torino 2000
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c g. matt., Morto Giampiero Motti un poeta dell'alpinismo, in La Stampa, 24 giugno 1983, p. 20.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Appunti artistici di storia dell'alpinismo - Gian Piero Motti - Visionario dell'eterno ritorno, su intraisass.it.
- Sito della Scuola di Alpinismo del CAI di Settimo (TO) intitolata all'alpinista.
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