General Atomics RQ-1 Predator m1 | |
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RQ-1A Predator | |
Descrizione | |
Tipo | APR da ricognizione ed attacco nelle versioni predisposte |
Equipaggio | nessuno (pilota + osservatore a terra) |
Costruttore | General Atomics |
Data primo volo | aprile 1995 |
Data entrata in servizio | estate 1995 |
Data ritiro dal servizio | 9 Marzo 2018 (USAF) |
Utilizzatore principale | USAF |
Altri utilizzatori | Emirates Air Force Aeronautica Militare RMAF Türk Hava Kuvvetleri |
Costo unitario | 5-10 milioni di dollari |
Dimensioni e pesi | |
Tavole prospettiche | |
Lunghezza | 8,22 m |
Apertura alare | 14,8 m |
Altezza | 1,82 m / 2,1 m |
Superficie alare | 11,5 m² |
Peso a vuoto | 512 kg |
Peso max al decollo | 952 kg / 1.020 kg |
Capacità | 204 kg di sensori (versione RQ-1A) |
Propulsione | |
Motore | un Rotax 912 (o 914) a 4 cilindri |
Potenza | 100 CV / 115 CV |
Prestazioni | |
Velocità max | 217 km/h |
Autonomia | 24 h di stazionamento a 926 km dalla base di partenza[1] |
Tangenza | 7.800 m |
Armamento | |
Missili | 2 AGM-114 Hellfire o 2 FIM-92 Stinger solo nelle versioni predisposte, 2 GBU-12 Paveway II da 295 kg nominali. |
Sensori | sensori elettrottici, scanner IR, radar ad apertura sintetica (SAR) |
Note | dati riferiti alla versione MQ-1B |
Airfoce.mil[2] | |
voci di aeromobili a pilotaggio remoto presenti su Teknopedia |
L'RQ-1 Predator è un aeromobile a pilotaggio remoto (APR) monomotore in configurazione spingente, monoplano ad ala bassa sviluppato dalla divisione aeronautica dell'azienda statunitense General Atomics negli anni novanta.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Il Predator, considerato l'erede dello GNAT, è un APR della categoria MALE (medium altitude, long endurance - media quota, lunga autonomia), ed entrato per la prima volta in linea nel 1995 nella United States Air Force, l'aeronautica militare statunitense, impiegato nelle missioni di ricognizione aerea, ed in seguito adottato da altre forze aeree mondiali.
Spesso ci si riferisce al modello come MQ-1 Predator, in quanto è stato successivamente dotato della possibilità di impiegare 2 missili AGM-114 Hellfire, passando dal solo impiego come velivolo da ricognizione (la R sta per reconnaissance) a quello di attacco (la M sta per multirole, cioè multiruolo). L'introduzione dell'armamento (e il cambio denominazione da R a M) è a partire dalla versione MQ-1B Predator. Da esso è derivata la versione MQ-9 Reaper, inizialmente indicata come MQ-1 Predator B.
L'RQ-1 è un sistema che oltre al velivolo, include una stazione di controllo a terra (GCS). Il velivolo è pilotabile da remoto anche oltre la linea dell'orizzonte, grazie ad un sistema data link satellitare.
L'RQ-1 Predator è nato come ricognitore teleguidato, in grado di eseguire ricognizioni di lunga durata senza mettere in pericolo la vita di un equipaggio. È dotato di dispositivi per l'osservazione molto avanzati, incluso un sensore per gli infrarossi ed un radar ad apertura sintetica (SAR - sintetic aperture radar) in grado di effettuare scansioni molto dettagliate degli obiettivi.
Il velivolo è caratterizzato da un'ala monoplana ad elevato allungamento alare, impennaggi a V rovesciata ed elica spingente. È manovrato dalla stazione a terra, da un pilota ed un osservatore.
Utilizzatori
[modifica | modifica wikitesto]Militari
[modifica | modifica wikitesto]- 6 MQ-1A+ acquistati nel 2002, consegnati a partire dal 2004 ed entrati in servizio nel gennaio del 2005.[5][6][7] Ulteriori 2 MQ-1C ER acquistati e consegnati il 22 dicembre 2015, anche per compensare una perdita avvenuta nel 2010.[5][7] Tutti ritirati dal servizio il 19 dicembre 2022.[5][7]
- Marocco
Governativi
[modifica | modifica wikitesto]Sviluppi del Predator
[modifica | modifica wikitesto]Cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Il Predator è citato esplicitamente, insieme al suo sviluppo MQ-9 Reaper, nel singolo Reapers del gruppo britannico Muse.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ scheda tecnica sul sito dell'Aeronautica Militare italiana.
- ^ MQ-1B PREDATOR, su af.mil. URL consultato il 30 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2012).
- ^ www.flightglobal.com.
- ^ aeronautica.difesa.it Archiviato l'11 febbraio 2015 in Internet Archive..
- ^ a b c "L’AERONAUTICA MILITARE ITALIANA RITIRA DAL SERVIZIO I PREDATOR A PLUS", su aresdifesa.it, 31 dicembre 2022, URL consultato il 3 gennaio 2023.
- ^ "ITALIAN REAPER UAV CRASHES IN LIBYA", su janes.com, 21 novembre 2019, URL consultato il 21 novembre 2019.
- ^ a b c "Dopo 18 anni di attività l'Aeronautica Militare congeda il drone di classe MALE MQ-1C Predator-A+" - "Aeronautica & Difesa" N. 437 - 3/2023 pag. 25
- ^ www.armedforces-int.com Archiviato il 29 aprile 2014 in Internet Archive..
- ^ "US Air Force: uno sguardo ai numeri" - "Aeronautica & Difesa" N. 395 - 09/2019 pp. 42-47
- ^ www.todayszaman.com Archiviato il 15 ottobre 2012 in Internet Archive..
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Predator
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) John Pike, RQ-1 Predator MAE UAV, su Federation of American Scientists, http://fas.org/, 6 novembre 2002. URL consultato il 19 aprile 2015.
- (EN) Predator RQ-1 / MQ-1 / MQ-9 Reaper UAV, United States of America, su airforce-technology.com, http://www.airforce-technology.com. URL consultato il 2 marzo 2016.