Gastone Silvano Spinetti (15 giugno 1908 – 1973) è stato un giornalista e funzionario italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1933 entrò nell'Ufficio stampa di Mussolini, per poi passare al MinCulPop all'interno della Direzione generale della stampa estera.[1]
Fu uno degli esponenti della cultura filosofica fascista contraria a Giovanni Gentile. Durante la seconda guerra mondiale fu prigioniero di guerra e divenne capo di un periodico (La Voce del prigioniero, poi Tempo Nostro) destinato a dare voce, almeno teoricamente, agli italiani prigionieri di guerra.[2]
Nel dopoguerra divenne funzionario della Repubblica Italiana nell'ambito del servizio informazioni creato da Alcide De Gasperi per la sua presidenza del Consiglio, ereditando uomini e strutture del periodo fascista.[3]
Dal 1951 al 1956 fu capo del centro di documentazione della Presidenza del Consiglio dei ministri.
A Spinetti, nel 1987, è stata dedicata una via dell'attuale Municipio Roma IX.[4]
Erroneamente viene citato da Alessandra Tarquini (cfr. A. Tarquini, Il Gentile dei fascisti. Gentiliani e antigentiliani nel regime fascista, Bologna, il Mulino, 2009) come autore vivente "alla fine degli anni Ottanta".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ search.acs.beniculturali.it, http://search.acs.beniculturali.it/OpacACS/guida/IT-ACS-AS0001-0004385 .
- ^ Copia archiviata (PDF), su aracneeditrice.it. URL consultato l'11 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2016).
- ^ Funzionari dal MinCulPop alla Repubblica, su La nostra storia, 19 gennaio 2014.
- ^ Deliberazione n. 64 del 13 marzo 1987, su SITO - Sistema informativo toponomastica di Roma Capitale. URL consultato l'8 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2017).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Gastone Silvano Spinetti
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