GameSpy sito web | |
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URL | www.gamespy.com/ |
Tipo di sito | videogiochi |
Registrazione | facoltativa |
Commerciale | sì |
Proprietario | IGN |
Creato da | Mark Surfas |
Lancio | 1996 |
Stato attuale | chiuso |
Chiusura | 21 febbraio 2013 |
GameSpy era un sito web che si occupava di videogiochi. Faceva parte di IGN Entertainment, società che possiede altri siti simili, a sua volta controllata da News Corporation. GameSpy è stato fondato nel 1996 da Mark Surfas e poi definitivamente abbandonato il 21 febbraio 2013.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1996 Mark Surfas, notando il crescente interesse attorno allo sparatutto in prima persona Quake, realizzò il sito ad esso dedicato PlanetQuake.com. In contemporanea, un gruppo di tre programmatori realizzò un software chiamato QSpy (o QuakeSpy), utile per la ricerca dei server per gli incontri multiplayer del videogioco di id Software. Surfas acquisì il software, mantenendo i programmatori, e diventando così distributore ufficiale del prodotto; questo verrà incluso all'interno di un aggiornamento ufficiale di Quake. In seguito all'aggiunta di altri videogiochi, il programma venne rinominato in GameSpy3D.
Il sito ha chiuso nel 2013 per poi essere stato inglobato dentro IGN; difatti collegandosi alla pagina home del sito, verremo reindirizzati proprio al sito IGN.
Chiusura
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto 2012, GameSpy Industries, l'azienda dietro i servizi multiplayer di GameSpy, fu acquisita da Glu Mobile, che la rilevò da IGN Entertainment.[2] Successivamente, nel dicembre dello stesso anno, Glu aumentò i costi di integrazione e chiuse i server di numerosi giochi più vecchi, tra cui Star Wars: Battlefront, Sniper Elite, Microsoft Flight Simulator X, Saints Row 2 e Neverwinter Nights, senza preavviso per gli sviluppatori o i giocatori, causando un forte malcontento nelle rispettive comunità.[3] Nonostante ciò, GameSpy Technologies continuò a operare come entità separata.[4]
Nel febbraio 2013, in seguito all'acquisizione di IGN Entertainment da parte di Ziff Davis, i siti "secondari" di IGN, tra cui GameSpy, furono chiusi, mettendo fine alle operazioni editoriali del marchio.
Nell'aprile 2014, Glu annunciò la chiusura definitiva dei server di GameSpy, prevista per il 31 maggio 2014, per concentrare le risorse sui propri servizi. I giochi che utilizzavano ancora GameSpy persero la funzionalità online o i servizi multiplayer. Alcuni editori decisero di migrare i giochi su altre piattaforme come Steam o su server interni, mentre altri, come Nintendo, che utilizzava GameSpy per la sua Nintendo Wi-Fi Connection per DS e Wii, non intrapresero alcuna azione, principalmente a causa dell'obsolescenza dei giochi coinvolti.[5][6] In particolare, Electronic Arts annunciò che 24 titoli per PC, inclusi Battlefield 2, la serie Crysis, Saints Row 2 e la serie Star Wars: Battlefront, sarebbero stati interessati dalla chiusura di GameSpy.[7]
Tuttavia, modifiche sviluppate dai fan permisero il ripristino delle funzionalità online attraverso server alternativi. Ad esempio, una di queste mod per la versione PC di Halo fu ufficialmente incorporata in una patch rilasciata da Bungie nel maggio 2014, mentre Disney collaborò con gli sviluppatori per creare una mod simile per Star Wars: Battlefront II (2005) nel 2017.[8] Dieci giorni prima della chiusura di Nintendo Wi-Fi Connection, un progetto continuativo creato dai fan fu avviato sotto il nome di Wiimmfi. Al contrario, nel 2017, Electronic Arts richiese la rimozione delle versioni modificate di Battlefield 2 e Battlefield 2142 gestite su server alternativi da un gruppo noto come "Revive Network", sostenendo che violavano i diritti d'autore dell'azienda.[9][10][11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Goodbye, And Thank You From The GameSpy Team, su pc.gamespy.com.
- ^ Seth Potter, Glu Acquires GameSpy Technology to Expand Connected, Cross-platform Mobile Leadership, in Glu Mobile, 2 agosto 2012. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
- ^ Kevin Parrish, Glu Shutting Down Multiplayer for GameSpy-based PC Titles, in Tom's Hardware, Purch, 11 dicembre 2012. URL consultato il 19 novembre 2012.
- ^ Dan Stapleton, A Tale of Two GameSpys, in GameSpy, IGN Entertainment, Inc., 11 dicembre 2012. URL consultato il 25 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2012).
- ^ Katie Williams, Nintendo Terminating Wi-fi Service For DS and Wii, in IGN, Ziff Davis, LLC, 26 febbraio 2014. URL consultato il 4 aprile 2014.
- ^ Mitch Dyer, GameSpy Multiplayer Shutting Down, Hundreds of Games at Risk, in IGN, Ziff Davis, LLC, 3 aprile 2014. URL consultato il 4 aprile 2014.
- ^ Phil Savage, EA list 24 PC games affected by Gamespy shutdown, including Battlefield 2, Crysis, in PC Gamer, Future US, Inc., 12 maggio 2014. URL consultato il 2 ottobre 2014.
- ^ (EN) Andy Chalk, Star Wars: Battlefront 2 multiplayer restored, now with Steam/GOG crossplay, in PC Gamer, 2 ottobre 2017. URL consultato il 1º giugno 2022.
- ^ Bo Moore, Gamers Unite to Bring Back Titles Stranded by GameSpy Shutdown, in Wired.com, Condé Nast, 23 giugno 2014. URL consultato il 2 ottobre 2014.
- ^ Kyle Orland, EA shuts down fan-run servers for older Battlefield games, in Ars Technica, Condé Nast, 27 ottobre 2017. URL consultato il 29 ottobre 2017.
- ^ Andy Chalk, Star Wars: Battlefront 2 multiplayer restored, now with Steam/GOG crossplay, in PC Gamer, Future US, Inc., 2 ottobre 2017. URL consultato il 29 ottobre 2017.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- GameSpy, su gamespy.com.
- GameSpy Arena, su arena.gamespy.com. URL consultato il 1º agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2006).
- GameSpy Arcade, su gamespyarcade.com.
- GameSpy 3D, su gamespy3d.com.
- GameSpy Comrade, su comrade.gamespy.com. URL consultato il 13 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2012).
- GameSpy3D programming team, su gamespy3d.com. URL consultato il 1º agosto 2010 (archiviato dall'url originale l'11 luglio 2011).
- GameSpy Network Listing, su gamespy.com.
- GameSpy SDK (Powered by GameSpy), su poweredbygamespy.com. URL consultato il 1º agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2014).