Gallite | |
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Classificazione Strunz | II/C.03-30 |
Formula chimica | CuGaS2[1][2][3] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | dimetrico |
Sistema cristallino | tetragonale[1][2] |
Classe di simmetria | scalenoedrico[1][2] |
Parametri di cella | a: 5,35[1], 5,36[2], c: 10,48[1], 10,49[2] |
Gruppo puntuale | 4 2m[1][2] |
Gruppo spaziale | I42d[1][2] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 4,3[2]-4,3[1] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 3-3,5[1][2] |
Colore | grigio[1][2][3] con un tocco di liliaceo[3] |
Lucentezza | metallica[1] |
Opacità | opaca[1] |
Striscio | nero grigiastro[1][2] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La gallite è un minerale appartenente al gruppo della calcopirite. Fu scoperto per la prima volta nel 1958 da Hugo Strunz, Bruno H. Geier (1902–1987) ed Erich Seeliger nella miniera di Tsumeb in Namibia. Fu il primo minerale conosciuto del raro elemento gallio e fu quindi chiamato gallite.
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]In granuli[3].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]In vene metalliche con contenuto relativamente alto di gallio[1][2].
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]In cristalli dal diametro massimo di un paio di millimetri[3].
Caratteristiche chimico-fisiche
[modifica | modifica wikitesto]- Peso molecolare: 197,40 grammomolecole[1]
- Indice di elettroni: 4,07 g/cm³[1]
- Indici quantici[1]:
- Indici di fotoelettricità[1]:
- PE: 36,07 barn/elettroni
- ρ: 146,93 barn/cm³
- Indice di radioattività: GRapi: 0 (il minerale non è radioattivo)[1]
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]A Tsumeb in Namibia e Kipushi nel Congo.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) Gallite Mineral Data, su webmineral.com. URL consultato il 14 novembre 2024.
- ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Gallite, su mindat.org. URL consultato il 14 novembre 2024.
- ^ a b c d e f Carlo Maria Gramaccioli, Mario Fontana, Francesco Demartin e Matteo Boscardin, Gallite, in Come collezionare i minerali dalla A alla Z, vol. I, Milano, Alberto Peruzzo, 1988, pp. 77–78.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Gallite Mineral Data, su webmineral.com.