Gaio Giulio Cesare Strabone | |
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Edile e pontefice della Repubblica romana | |
Nome originale | Gaius Iulius Caesar Strabo |
Nascita | 130 a.C. circa |
Morte | 87 a.C. Roma |
Gens | Iulia |
Padre | Lucio Giulio Cesare |
Madre | Popillia |
Questura | 96 a.C. |
Edilità | 90 a.C. |
Gaio Giulio Cesare Strabone, detto Vopisco (in latino Gaius Iulius Caesar Strabo Vopiscus; 130 a.C. circa[1] – Roma, 87 a.C.), è stato un politico e letterato romano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini familiari
[modifica | modifica wikitesto]Cesare Strabone era il figlio minore di Lucio Giulio Cesare e di sua moglie Popillia e fratello minore del Lucio Giulio Cesare che ricoprì la carica di console nel 90 a.C. I due cognomina lasciano supporre che fosse strabico e fosse anche il sopravvissuto di una coppia di gemelli[2].
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Nel 103 a.C. fece parte del comitato incaricato di sovrintendere all'applicazione della Lex frumentaria, una legge agraria, proposta dal tribuno Lucio Apuleio Saturnino. Strabone entrò nel collegio dei pontefici nel 99 a.C., divenne questore nel 96 a.C. ed edile nel 90 a.C.
Durante la guerra sociale Strabone si candidò per il consolato nonostante non avesse ancora ricoperto la carica di pretore. La sua candidatura fu rifiutata dal tribuno Publio Sulpicio Rufo, il che portò a tumulti nel dicembre dell'89 a.C. Dopo il ritiro della candidatura di Strabone, furono eletti consoli per l'88 a.C. Lucio Cornelio Silla e Quinto Pompeo Rufo.
Assieme al fratello Lucio, fu ucciso in scontri in strada che ci furono prima della guerra civile da partigiani di Gaio Mario nell'87 a.C. Secondo Tito Livio le loro teste furono esposte nei rostri[3].
Cesare Strabone Vopisco scrisse almeno 3 tragedie di tema greco: Adrastus, Tecmesa e Teutras. Tuttavia, ne rimangono solo frammenti.
Secondo Marco Tullio Cicerone era un oratore famoso per il suo ingegno e umorismo[4].
Nel De oratore di Cicerone Strabone spiega perché l'umorismo sia importante nell'oratoria.
Fu zio di Lucio Giulio Cesare, console nel 64 a.C., di Giulia, madre di Marco Antonio, Gaio Antonio e Lucio Antonio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ William Smith A Dictionary of Greek and Roman biography and mythology p.537
- ^ William Smith A Dictionary of Greek and Roman biography and mythology p.538
- ^ Livio, Periochae, 80.
- ^ Cicerone, Bruto, 47, 177
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Karl-Ludwig Elvers, Wolf-Lüder Liebermann, Iulius [I 11], in Der Neue Pauly, vol. 6, Stoccarda, Metzler, 1999, ISBN 3-476-01476-2.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gino Funaioli, CESARE Strabone, Gaio Giulio, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Césare Strabóne, Gàio Giùlio, su sapere.it, De Agostini.
- (LA) Opere di Gaio Giulio Cesare Strabone Vopisco, su Musisque Deoque.
- (LA) Opere di Gaio Giulio Cesare Strabone Vopisco, su PHI Latin Texts, Packard Humanities Institute.
- Livius.org: Gaius Julius Caesar Strabo Archiviato il 1º marzo 2010 in Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 31887961 · ISNI (EN) 0000 0000 5290 1661 · BAV 495/204598 · CERL cnp00283724 · LCCN (EN) nr95027440 · GND (DE) 10238357X |
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