Frederick Mason Perkins (Plymouth, 1874[1][2] – Assisi, 12 ottobre 1955) è stato uno storico dell'arte, critico d'arte e collezionista d'arte statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Frederick Mason Perkins nacque a Plymouth negli Stati Uniti, ed è cresciuto in Cina, dove i genitori, statunitensi ma inglesi di origine, erano missionari. Benché di famiglia protestante, fu educato dai gesuiti.[3]
Da giovane Perkins studiò pianoforte con Teodor Leszetycki a Vienna,[4] poi nelle Università di Lipsia e Dresda.[3] Ma nel 1898 conobbe lo storico dell'arte Bernard Berenson e ne divenne allievo.[4] Infatti, sin da giovane aveva manifestato un forte interesse per la storia dell’arte italiana e, in particolare, per la produzione pittorica umbro-toscana del Trecento e Quattrocento. Nel corso della sua vita si impegnò non solo nello studio e nell'approfondimento delle opere, ma realizzò un puntuale lavoro di catalogazione e ricerca delle stesse. Ha collaborato con le riviste d'arte specializzate, come la Rassegna d'Arte, fondata nel 1901, e La Diana pubblicandovi i risultati dei suoi studi.[5]
Diventò mercante d'arte e conoscitore esperto, costituendo nelle sue case di Assisi (in Piazza del Vescovado) e Lastra a Signa (presso Sassoforte) una delle collezioni private di opere tra le più importanti in Italia che comprendevano grandi artisti, quali Duccio di Boninsegna, Pietro Lorenzetti, Lorenzo Monaco, Jacopo della Quercia, Gentile da Fabriano, il Sassetta, Sano di Pietro, Filippo Lippi ed altri.
Perkins si era spostato nel 1900 con Lucy Olcott, ma l'unione non durò molto tempo.[2] Durante la seconda guerra mondiale, Perkins e la sua seconda moglie, Irene Vavasour Elder, sposati dal 1913,[3] furono internati a Perugia.[4]
Nel Dopoguerra, Perkins decise di donare il nucleo più importante e prezioso della sua collezione, composta soprattutto di tavole, all'Ordine dei Frati Minori Conventuali, per destinarle alla Basilica di San Francesco in Assisi.[3] Oggi queste opere sono esposte nel Museo del Tesoro della medesima Basilica. Rimasero fuori della donazione molti dipinti, alcuni dei quali passarono alla Galleria Nazionale dell’Umbria e altri alla Diocesi di Assisi.
Perkins morì ad Assisi il 12 ottobre 1955 ed è sepolto nel cimitero comunale della città umbra.[4]
Nel 2004 monsignor Sergio Goretti, vescovo di Assisi, assegnò le 33 opere, donate alla Diocesi, tra le quali numerose tavole, una statuetta lignea ed alcuni disegni (questi ultimi non esposti) al Museo diocesano e cripta di San Rufino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Perkins, Frederick Mason, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 2 marzo 2017.
- ^ a b Federico Zeri, La Collezione Federico Mason Perkins, Assisi, Casa Editrice Francescana, 1988.
- ^ a b c d SIUSA - Perkins Mason Frederick, su siusa.archivi.beniculturali.it. URL consultato il 2 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2018).
- ^ a b c d Dictionary of Art Historians, su arthistorians.info. URL consultato il 17 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2018).
- ^ (EN) Hollis - Frederick Mason Perkins photographs and papers, su hollis.harvard.edu. URL consultato il 3 dicembre 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Bernard Berenson
- Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco in Assisi.
- Museo diocesano e cripta di San Rufino
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Frederick Mason Perkins
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Perkins, Frederick Mason, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Frederick Mason Perkins, su siusa.archivi.beniculturali.it, Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche.
- (EN) Frederick Mason Perkins, su Dictionary of Art Historians, Lee Sorensen.
- (EN) Opere di Frederick Mason Perkins, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 65550701 · ISNI (EN) 0000 0000 5545 0421 · SBN LO1V150872 · BAV 495/304725 · ULAN (EN) 500323899 · LCCN (EN) n88053737 · GND (DE) 129308072 · BNF (FR) cb14922049h (data) · J9U (EN, HE) 987007276469105171 |
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