Franco Croce Bermondi (Genova, 9 gennaio 1927 – Santhià, 27 dicembre 2004) è stato uno storico della letteratura e critico letterario italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Docente all’Università di Genova, collaborò con Walter Binni alla rifondazione nel 1953 della «Rassegna della letteratura italiana», rivista sulla quale pubblicò molti dei suoi studi. Studioso del Seicento, fu anche critico militante attento alle nuove tendenze della poesia.
Morì nel 2004 a Santhià in un incidente automobilistico[1]. Molti dei suoi lavori sono stati raccolti nel volume postumo Il barocco di Franco Croce: tra saggi e recensioni, a cura di Alberto Beniscelli e Quinto Marini, Firenze, Le lettere, 2014.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- L'Aristodemo del Dottori e il Barocco, Firenze, Le Monnier, 1957
- Carlo De' Dottori, Firenze, La nuova Italia, 1957
- Federico della Valle, Firenze, La Nuova Italia, 1965
- Tre momenti del barocco letterario italiano, Firenze, Sansoni, 1966
- Storia della poesia di Eugenio Montale, Genova, Costa & Nolan, 1991
- La primavera hitleriana e altri saggi su Montale, Genova, Marietti, 1997
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La cultura perde Croce Bermondi, "La repubblica", 28 dicembre 2004
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Studi di filologia e letteratura offerti a Franco Croce, Roma, Bulzoni, 1997
- Martino Capucci, Per un maestro di storia, "Studi secenteschi", 47 (2006), pp. 3–7
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Opere di Franco Croce, su Open Library, Internet Archive.
- Profilo biografico sul sito della casa editrice Le Lettere
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