Francesco Saverio Borrelli (Napoli, 12 aprile 1930 – Milano, 20 luglio 2019) è stato un magistrato italiano.
«Resistere, resistere, resistere come su un'irrinunciabile linea del Piave.»
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Manlio, ex presidente della corte d'appello di Milano[5], e di Amalia Jappelli, si laureò a Firenze in giurisprudenza con una tesi intitolata Sentimento e sentenza, relatore Piero Calamandrei[6]. Entrò in magistratura nel luglio del 1955 come pubblico ministero. Si era anche diplomato nel 1952, come privatista, in pianoforte presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze. Nel dicembre del 1983 divenne Procuratore aggiunto presso il tribunale di Milano, e tenne tale incarico fino al maggio del 1988, data in cui divenne capo dello stesso ufficio. Dal marzo 1999 alla pensione nell'aprile 2002 è stato procuratore generale della Corte d'appello milanese.
La quasi totalità della sua carriera giudiziaria - circa 40 anni - ha avuto come epicentro il capoluogo lombardo, dove è stato giudice presso il tribunale, consigliere della corte d'appello, presidente di sezione del tribunale, per poi passare all'ufficio del PM. Nel febbraio 1992, con l'inizio dell'inchiesta sul Pio Albergo Trivulzio cominciò l'era di tangentopoli e diresse il pool di magistrati che indagarono sullo scandalo politico di Mani pulite insieme ad Antonio Di Pietro, Ilda Boccassini, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo e si segnalò come uno dei magistrati più determinati: fu lui, ad esempio, a spedire il 15 dicembre 1992 al leader socialista Bettino Craxi il primo avviso di garanzia. Nel dicembre 1993 suscitarono ampia eco le sue affermazioni rivolte ai candidati delle successive elezioni politiche («Se hanno scheletri nell'armadio, li tirino fuori prima che li troviamo noi.»).[7][8][9]
Accompagnò il corso delle inchieste di Mani pulite anche dopo il crollo della Prima Repubblica[10], fino a quando, dal 1999 al 2002, per sua stessa richiesta, rivestì la carica di procuratore generale presso la corte d'appello di Milano. Il 12 gennaio 2002 in questa veste concluse nella sua relazione, all'inaugurazione dell'anno giudiziario in corte d'appello, con la frase, ripresa dal discorso del 1917 di Vittorio Emanuele Orlando dopo la disfatta di Caporetto, «resistere, resistere, resistere» contro le riforme del governo Berlusconi, frase che ebbe successo come slogan e che è stata successivamente definita come sua "eredità morale".[11][12]
Il 23 maggio del 2006, dopo un grave scandalo che coinvolse pesantemente il mondo del calcio italiano, fu nominato capo dell'ufficio indagini FIGC dal commissario straordinario di tale organismo, Guido Rossi. In seguito alle dimissioni di quest'ultimo nel settembre 2006, durante un'audizione parlamentare a Montecitorio, Borrelli lasciò a sua volta l'incarico, per poi ritornare dopo aver parlato con il nuovo commissario straordinario, Luca Pancalli. Abbandonò definitivamente l'incarico nel giugno 2007. Nel marzo dello stesso anno fu nominato, su proposta del Consiglio Accademico, Presidente del Conservatorio di Milano. Insieme all'ex collega e amico Gerardo D'Ambrosio, fu tra i firmatari dell'appello per la candidatura di Walter Veltroni alla guida del Partito Democratico, in vista delle elezioni del 14 ottobre 2007.
Borrelli è morto il 20 luglio 2019 dopo una lunga malattia alla Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove era ricoverato per un tumore al cervello.[13][14]. Per sua volontà espressa già parecchi anni prima del decesso, dopo la cremazione è stato sepolto a Courmayeur[15].
Dal 22 gennaio 2020 è attiva una petizione su Change.org per dedicare una via di Milano all'illustre magistrato.[16][17] La proposta viene raccolta dalla consigliera comunale Patrizia Bedori del Movimento 5 Stelle e si guadagna il favore dei consiglieri di M5S, PD e Lega, mentre si esprimono in maniera contraria quelli di Forza Italia.[18]
Il 2 novembre 2020 il suo nome è stato iscritto nel Famedio di Milano[19].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Corruzione e giustizia. Mani pulite (1992-1998) nelle parole del procuratore Francesco Saverio Borrelli, a cura di Corrado De Cesare, Milano, Kaos, 1999. ISBN 88-7953-082-8.
- Antonio Tabucchi e un dialogo con Francesco Saverio Borrelli, Roma, Gruppo Editoriale L'Espresso, 2016.
- Resistere, resistere, resistere, Garzanti Editore, Milano, 2020. ISBN 9788811815716
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]- 1992, regia di Giuseppe Gagliardi, serie tv con Giuseppe Cederna nei panni di Francesco Saverio Borrelli (2015).
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ https://www.ilfoglio.it/giustizia/2024/01/03/news/chi-e-marcello-degni-il-magistrato-contabile-che-ha-attaccato-il-governo-sulla-manovra-6066393/
- ^ https://www.repubblica.it/online/politica/favara/toghe/toghe.html
- ^ https://video.corriere.it/milano/quando-francesco-saverio-borrelli-invitava-resistere-resistere-resistere-come-piave/d0fe3b3a-aaca-11e9-bf93-c0bc2a3f4cac/
- ^ https://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-14529ce8-1a34-4c30-a77e-f2a8c95dca57-tg3-30anni.html#p=0
- ^ Paolo Colonnello, Addio a Francesco Saverio Borrelli, ex capo del pool Mani pulite, La Stampa, 20 luglio 2019.
- ^ Francesco Saverio Borrelli, addio al capo del pool Mani Pulite. Poi la battaglia contro le leggi-vergogna di Berlusconi: “Resistere”, Fatto quotidiano, 20 luglio 2019.
- ^ Il Corriere della Sera, 20/12/1993, "Politici, si candidi solo chi ha mani pulite"
- ^ Il Corriere della Sera, 21/12/1993, Martinazzoli: "non ho scheletri nell'armadio, ma non sono uomo da Seconda Repubblica"
- ^ La Repubblica, 11/03/1994, Berlusconi: "quel pm fa politica"
- ^ Giorgio Bocca, VIAGGIO NEL POOL ASSEDIATO, in la Repubblica, 28 novembre 1996. URL consultato il 20 luglio 2019.
- ^ Enrico Rotondi, "Resistere, resistere, resistere": in tre parole l'eredità morale di Francesco Saverio Borrelli, in Rai News, 20 luglio 2019. URL consultato il 20 luglio 2019.
- ^ «Nessuna istituzione, lo so bene, nessun principio, nessuna regola sfugge ai condizionamenti storici e dunque all'obsolescenza, nessun cambiamento deve suscitare scandalo. Purché sia assistito dalla razionalità e purché il diritto, inteso come categoria del pensiero e dell'azione, non subisca sopraffazione dagli interessi. Ma ai guasti di un pericoloso sgretolamento della volontà generale, al naufragio della coscienza civica nella perdita del senso del diritto, ultimo, estremo baluardo della questione morale, è dovere della collettività "resistere, resistere, resistere" come su una irrinunciabile linea del Piave.»
- ^ Oriana Liso, Morto Francesco Saverio Borrelli, il capo del pool Mani Pulite di Milano, in la Repubblica, 20 luglio 2019. URL consultato il 20 luglio 2019.
- ^ Morto Francesco Saverio Borrelli, l'ex magistrato a capo del pool di Mani Pulite. Lunedì la camera ardente in tribunale, in il Messaggero, 20 luglio 2019. URL consultato il 20 luglio 2019.
- ^ Borrelli sarà sepolto a Courmayeur - Valle d'Aosta - ANSA.it.
- ^ "Una via per Borrelli" di Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano, 22 gennaio 2020.
- ^ "Una strada di Milano per onorare Francesco Saverio Borrelli", Change.org.
- ^ "Una via per Borrelli a Milano, sì da M5s, Pd e Lega: “Ha portato aria pulita”. Forza Italia riscrive la storia: “Condannati degli innocenti”" di Simone Bauducco, Il Fatto Quotidiano, 3 febbraio 2020.
- ^ Beatrice Curti, Cimitero Monumentale: 18 nuovi nomi incisi al Famedio, da Franca Valeri a Philippe Daverio, su milanoweekend.it, 3 novembre 2020.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Francesco Saverio Borrelli
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesco Saverio Borrelli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Borrèlli, Francesco Saverio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Registrazioni di Francesco Saverio Borrelli, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
- (EN) Francesco Saverio Borrelli, su IMDb, IMDb.com.
- Corte di Appello di Milano: Relazione del Procuratore Generale per l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2002, su giustizia.it. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2002).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 29634637 · ISNI (EN) 0000 0001 1470 0444 · SBN RAVV085999 · LCCN (EN) n97123296 · GND (DE) 119466597 · BNF (FR) cb124827722 (data) |
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