La formula di Gell-Mann-Nishijima (a volte nota come formula NNG) mette in relazione il numero barionico B, la stranezza S, l'isospin I3 di quark e adroni con la carica elettrica Q. Fu originariamente formulato da Kazuhiko Nishijima e Tadao Nakano nel 1953,[1] e portò alla proposta di stranezza come concetto, che Nishijima chiamò originariamente "eta-carica" per il mesone eta.[2] Murray Gell-Mann ha proposto la formula indipendentemente nel 1956.[3] La versione moderna (Formula della massa di Gell-Mann-Okubo) della formula mette in relazione tutti i numeri quantici di sapore (isospin su e giù, stranezza, charm, bottomness e topness) con il numero barionico e la carica elettrica.
Formula
[modifica | modifica wikitesto]La forma originale della formula Gell-Mann-Nishijima è:
Questa equazione era originariamente basata su esperimenti empirici. Ora è inteso come risultato del modello a quark. In particolare, la carica elettrica Q di un quark o di un adrone è correlata al suo isospin I3 e alla sua ipercarica Y tramite la relazione:
Dalla scoperta dei sapori di quark charm, top e bottom, questa formula è stata generalizzata. Ora assume la forma:
dove Q è la carica, I3 la terza componente dell'isospin, B il numero barionico, e S, C, B ′, T sono i numeri di stranezza, charm, bottomness e topness.
Espressi in termini di contenuto di quark, questi diventerebbero:
Per convenzione, i numeri quantici di sapore (stranezza, charm, bottomness e topness) portano lo stesso segno della carica elettrica della particella. Quindi, poiché i quark strange e bottom hanno una carica negativa, hanno numeri quantici di sapore pari a −1. E poiché i quark charm e top hanno carica elettrica positiva, i loro numeri quantici di sapore sono +1.
Da un punto di vista della cromodinamica quantistica, la formula di Gell-Mann-Nishijima e la sua versione generalizzata possono essere derivate usando una simmetria di sapore SU(3) approssimativa perché le cariche possono essere definite usando le corrispondenti correnti di Noether conservate.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ T Nakano e N Nishijima, Charge Independence for V-particles, in Progress of Theoretical Physics, vol. 10, n. 5, 1953, pp. 581, Bibcode:1953PThPh..10..581N, DOI:10.1143/PTP.10.581.
- ^ K Nishijima, Charge Independence Theory of V Particles, in Progress of Theoretical Physics, vol. 13, n. 3, 1955, pp. 285–304, Bibcode:1955PThPh..13..285N, DOI:10.1143/PTP.13.285.
- ^ M Gell-Mann, The Interpretation of the New Particles as Displaced Charged Multiplets, in Il Nuovo Cimento, vol. 4, S2, 1956, pp. 848–866, Bibcode:1956NCim....4S.848G, DOI:10.1007/BF02748000.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- DJ Griffiths, Introduction to Elementary Particles, 2nd, Wiley-VCH, 2008, ISBN 978-3-527-40601-2.