Le figlie di Sant'Anna costituiscono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla F.S.A.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La congregazione venne fondata da Rosa Maria Benedetta Gattorno (1831-1900): madre di tre figli, rimasta vedova aderì alla compagnia secolare delle figlie di Maria Immacolata (dette poi orsoline), fondata a Genova da Giuseppe Frassinetti, della quale fu superiora.[2]
Incoraggiata anche da papa Pio IX, che la ricevette in udienza il 3 gennaio 1866, la Gattorno decise di impegnarsi più attivamente nell'apostolato abbracciando pienamente la vita religiosa e l'8 dicembre 1866 a Piacenza, con la celebrazione della prima cerimonia di vestizione, diede inizio alla congregazione delle figlie di Sant'Anna.[3]
Per la stesura delle costituzioni dell'istituto la Gattorno ricorse alla collaborazione del lazzarista Giovanni Battista Tornatore, professore al Collegio Alberoni di Piacenza, ritenuto cofondatore della congregazione: la prima versione del testo presentata alla Congregazione dei religiosi venne respinta nel 1871, ma il vescovo Giovanni Battista Scalabrini e il cardinale Luigi Vannicelli Casoni autorizzarono Tornatore a rielaborare il testo.[2]
A partire dal 1878, le religiose si diffusero in Bolivia e poi in Cile, in Brasile e in Perù; nel 1886, su invito del governo italiano, le figlie di Sant'Anna aprirono filiali anche in Eritrea.[3]
La congregazione ricevette il pontificio decreto di lode l'8 aprile 1876 e l'approvazione definitiva dalla Santa Sede il 26 luglio 1892.[3]
Alla morte della fondatrice la congregazione contava quasi 4000 suore in 368 case:[2] la Gattorno, in religione madre Anna Rosa, venne beatificata da papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro a Roma il 9 aprile 2000.[4]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]L'attività delle religiose si esplica nell'istruzione e nell'educazione cristiana della gioventù; nel campo infermieristico e assistenziale in favore di malati, orfani ed emarginati; nelle opere parrocchiali, in quella di evangelizzazione e in quelle di promozione umana. Parallelamente alla congregazione delle figlie di Sant'Anna sono sorti un ramo contemplativo, uno secolare e uno maschile.[2]
Oltre che in Italia, le suore sono presenti nelle Americhe (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Guatemala, Messico, Perù), in Africa (Angola, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya), in Asia (Filippine, India, Israele, Palestina) e in Australia;[5] la sede generalizia è in via Merulana a Roma.[1]
Al 31 dicembre 2008 la congregazione contava 1.404 religiose in 219 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1648.
- ^ a b c d G. Loparco, in G. Schwaiger, op. cit., pp. 215-216.
- ^ a b c G. Julia, DIP, vol. III (1976), coll. 1733-1734.
- ^ Le beatificazioni avvenute nel corso del pontificato di Giovanni Paolo II, su vatican.va. URL consultato il 23-7-2010.
- ^ La Congregazione, su casasantanna.altervista.org. URL consultato il 23 luglio 2010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario pontificio per l'anno 2010, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.
- Georg Schwaiger, La vita religiosa dalle origini ai nostri giorni, San Paolo, Milano 1997. ISBN 978-88-215-3345-7.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La pagina web ufficiale delle figlie di Sat'Anna (curia generalizia), su casasantanna.altervista.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 160906795 |
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