ll Fagutale (o Fagutal) è una delle tre alture che compongono il colle Esquilino a Roma, situato nella parte occidentale dove sorge la basilica di San Pietro in Vincoli.
Varrone riferisce che Fagutal deriva da fagus, "faggio", di cui era ricoperta la cima del colle.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Le altre due alture sono il colle Oppio, nel settore meridionale, e il Cispio nella parte settentrionale dove ora sorge la basilica di Santa Maria Maggiore. Il suo nome deriva dal latino fagutal letteralmente “ricoperto di faggi” da fagus "faggio", in riferimento all’aspetto boscoso di questa altura nei primi secoli della fondazione di Roma.
In questo luogo sorgeva un tempio dedicato a Giove Fagutale detto Sacellum Iovis Fagutalis come indicato da Varrone[2] e da Festo[3]; la via che portava al tempio era il Vicus Iovis Fagutalis.
L'altura del Fagutale era tra quelle comprese nel Septimontium.
Tra il Fagutal e la parte nordoccidentale del colle Oppio si trovava il quartiere delle Carinae [4][5], dove secondo la tradizione romana, Tullia avrebbe ucciso il padre Servio Tullio, travolgendolo con il suo carro trainato dai cavalli[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marco Terenzio Varrone, De lingua Latina, V, 32
- ^ "Fagutal a Fago unde etiam quod ibi Sacellum Jovis Fagutalis"
- ^ "Fagutal sacellum Jovis in quo fuit Fagus arbor quae Jovis sacra habebatur"
- ^ Thomas Henry Dyer, Ancient Rome: With a map of ancient Rome and numerous illustrations, Walton and Maberly, 1864, pp. 105–.
- ^ Filippo Coarelli, Rome and Environs: An Archaeological Guide, University of California Press, 10 maggio 2014, pp. 555–, ISBN 978-0-520-95780-0.
- ^ Tito Livio, Ab Urbe condita libri, I, 48.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Terenzio Varrone, De lingua latina, a cura di Emilio Piccolo, collana Classici Latini, Napoli, Loffredo, 2009.
- (LA) Sexti Pompei Festi, De Verborum Significatu Quae Supersunt Cum Pauli Epitome, Budapestini, 1889.