Eugenio Giovanni Francesco di Savoia-Soissons | |
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Conte di Soissons | |
In carica | 28 dicembre 1729 – 24 novembre 1734 |
Predecessore | Emanuele Tommaso |
Successore | Titolo estinto |
Trattamento | Sua altezza |
Altri titoli | Duca di Troppau Principe di Savoia |
Nascita | Vienna, 23 settembre 1714 |
Morte | Mannheim, 24 novembre 1734 (20 anni) |
Dinastia | Savoia-Soissons |
Padre | Emanuele Tommaso di Savoia-Soissons |
Madre | Maria Teresa del Liechtenstein |
Religione | Cattolicesimo |
Eugenio Giovanni Francesco di Savoia-Soissons, IV conte di Soissons (Vienna, 23 settembre 1714 – Mannheim, 24 novembre 1734), è stato l'ultimo esponente della linea Soissons del ramo cadetto di Casa Savoia denominato Savoia-Carignano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Emanuele Tommaso e di Maria Teresa del Liechtenstein, alla morte del padre nel 1729 gli succedette nel titolo di conte di Soissons. Spesso indicato anche con la denominazione di duca di Troppau, tale titolo apparteneva in effetti a sua madre, che lo mantenne fino alla morte senza altri figli nel 1772, quando rientrò tra le attribuzione dei principi di Liechtenstein, a partire da Francesco Giuseppe I[senza fonte].
Nel 1729, il re di Sardegna Vittorio Amedeo II gli concesse il titolo di cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, la più alta onorificenza sabauda.[1]
Nel 1730 divenne colonnello del reggimento dei corazzieri "Jung-Savoie" (più tardi 8º reggimento dragoni "Conte Montecuccoli")[senza fonte].
Nel 1731, su impulso del suo prozio, principe Eugenio di Savoia, famoso generale ed esponente di spicco della corte imperiale, egli venne nominato, come già suo padre, cavaliere dell'Ordine del Toson d'oro dall'imperatore Carlo VI.[2]
Nel medesimo periodo, con l'intento di costituire nell'Italia centrale un secondo Stato sabaudo, lo stesso principe Eugenio di Savoia, particolarmente attaccato al pronipote, suo ultimo erede maschio ancora in vita, richiese per lui la mano della duchessina di Massa e Carrara, Maria Teresa Cybo-Malaspina, ottenendo la copertura sia dell'imperatore sia del nuovo re di Sardegna Carlo Emanuele III, a cui egli guardava come al capo della famiglia.[3] La duchessina aveva allora solo sette anni e si trovava sotto la reggenza della madre Ricciarda Gonzaga di Novellara. I capitoli matrimoniali vennero firmati a Vienna, dove il principe risiedeva, il 2 maggio 1732 e, nel mese di ottobre, furono ratificati mediante sottoscrizione di persona da parte della reggente e dei due promessi sposi, durante una visita di cortesia del diciottenne conte a Massa: il matrimonio però non poté avere corso a causa della morte prematura del giovane, spentosi il 24 novembre 1734, a 20 anni, a Mannheim, capitale del Palatinato.[4]
Le sue spoglie vennero sepolte nella locale chiesa di San Sebastiano; per l'occasione, il consigliere privato Johann Franz Capellini von Wickenburg dettò l'epigrafe per la sua tomba (visibile in questa voce), che riportò poi nella sua raccolta di scrizioni e monumenti sepolcrali chiamata Thesaurus Palatinus.
Eugenio Giovanni Francesco alla sua morte non lasciò eredi, cosicché con lui si estinse il ramo Savoia-Soissons di Casa Savoia.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Eugenio Maurizio di Savoia-Soissons | Tommaso Francesco di Savoia-Carignano | ||||||||||||
Maria di Borbone-Soissons | |||||||||||||
Luigi Tommaso di Savoia-Soissons | |||||||||||||
Olimpia Mancini | Lorenzo Mancini | ||||||||||||
Girolama Mazzarini | |||||||||||||
Emanuele Tommaso di Savoia-Soissons | |||||||||||||
François Paul de La Cropte | Charles de La Cropte | ||||||||||||
Isabeau d'Auzaneau | |||||||||||||
Uranie de La Cropte | |||||||||||||
Charlotte Martel | Gédéon Martel | ||||||||||||
Élisabeth de La Mothe-Fouqué | |||||||||||||
Eugenio Giovanni Francesco di Savoia-Soissons | |||||||||||||
Carlo Eusebio del Liechtenstein | Carlo I del Liechtenstein | ||||||||||||
Anna Maria Šemberová di Boskovic e Černá Hora | |||||||||||||
Giovanni Adamo Andrea del Liechtenstein | |||||||||||||
Giovanna Beatrice di Dietrichstein-Nikolsburg | Massimiliano di Dietrichstein-Nikolsburg | ||||||||||||
Anna Maria del Liechtenstein | |||||||||||||
Maria Teresa del Liechtenstein | |||||||||||||
Ferdinando Giuseppe di Dietrichstein-Nikolsburg | Massimiliano di Dietrichstein-Nikolsburg | ||||||||||||
Anna Maria del Liechtenstein | |||||||||||||
Edmonda di Dietrichstein-Nikolsburg | |||||||||||||
Maria Elisabetta di Eggenberg | Giovanni Antonio I di Eggenberg | ||||||||||||
Maria Anna di Brandeburgo-Bayreuth | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze sabaude
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vittorio Amedeo Cigna-Santi, Serie cronologica de' cavalieri dell'ordine supremo di Savoia detto prima del Collare, indi della Santissima Nunziata co' nomi, cognomi, titoli, e blasoni delle arme loro [...], numero di serie CCLXXII, Torino, Stamperia Reale, 1786, pp. 217-218.
- ^ Miscellanea di storia italiana, vol. 53, Torino, Bocca, 1932, pp. 636.
- ^ (IT, DE) Andrea Merlotti, Savoia e Asburgo nel XVIII secolo: due progetti per un secondo Stato sabaudo nell'Italia imperiale (1732, 1765), in Marco Bellabarba e Jan Paul Niederkorn (a cura di), Le corti come luogo di comunicazione. Gli Asburgo e l'Italia (secolo XVI-XIX) / Höfe als Orte der Kommunikation. Die Habsburger und Italien (16. bis 19. Jahrhundert), Bologna/Berlino, Mulino/Duncker&Humblot, 2010, pp. 216-224, ISBN 978-88-15-13978-8/ISBN 978-3-428-13397-0.
- ^ Giovanni Sforza, Il principe Eugenio Francesco di Savoia conte di Soissons e il suo fidanzamento con Maria Teresa Cibo duchessa di Massa, in Miscellanea di storia italiana, XIII (terza serie), XLIV della raccolta, Torino, Bocca, 1909, pp. 359-416.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Andreas Lazarus von Imhof: Neu-Eröffneter Historien-Saal: Das ist kurtze, deutliche und unpartheyische Beschreibung der Allgemeinen Welt- und Kirchen-Geschichten, 6. Teil, S. 55, Basel, 1746; (Digitalscan)
- Genealogisches Staats-Handbuch, 67. Jahrgang, S. 266, Frankfurt am Main, 1839; (Digitalscan)
Altri progetti
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