Vincenzo Iacopino detto Enzo (Reggio Calabria, 23 ottobre 1948) è un giornalista italiano, dal 2010 fino al 16 marzo del 2017 presidente dell'Ordine dei giornalisti.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Inizia la carriera giornalistica come corrispondente dalla Calabria del Secolo d'Italia, nei primi anni settanta, e poi nella redazione romana [1]. Giornalista professionista dal 1976[2], nel 1981 Iacopino è nominato vice capo redattore de Il Gazzettino presso la redazione romana. Nel 1989 passa al quotidiano Il Giorno come inviato speciale, per poi diventare nel 1994 capo della redazione romana de Il Mattino.
Dal 1994 al 2006 è stato a capo dell'Associazione stampa parlamentare, rieletto per quattro mandati.[3] Dal 2001 sino al 2010 è membro del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, partecipando dal 2004 al 2007 alla commissione ricorsi[4].
Nel 2007 è stato eletto segretario dell'Ordine dei giornalisti, e dal 2010 ne è stato presidente.[5] Nel 2013 è rieletto presidente dell'ordine [6].
Nel giugno 2015 ha protestato contro le condizioni del concorso RAI di Bastia Umbra.[7] Nel dicembre 2015 ha denunciato l'"emergenza democratica" relativa allo sfruttamento economico dei giornalisti in Italia, chiedendo al premier Matteo Renzi di non dare contributi pubblici ai gruppi editoriali che non pagano dignitosamente i giornalisti. Ha affermato che l'Ordine dei giornalisti è l'unico ad opporsi alla politica della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali), e chiesto una legge che obblighi gli editori a documentare le retribuzioni dei dipendenti per poter accedere ai contributi pubblici.[8]
Il 16 marzo 2017 si dimette dalla presidenza dell'Ordine dei Giornalisti[9].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Luciano Lanna, Storia del Secolo.
- ^ Elenco giornalisti professionisti aggiornato all'8 giugno 2015 Archiviato il 24 agosto 2015 in Internet Archive.
- ^ CV su IJF
- ^ Iacopino presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti per il triennio 2010/2013, su odg.it. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2014).
- ^ CV su ODG, su odg.it. URL consultato il 13 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2016).
- ^ Copia archiviata, su odg.it. URL consultato il 24 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 6 aprile 2016).
- ^ Il Giornale, 11 giugno 2015
- ^ Enzo Iacopino contro Matteo Renzi. Il presidente dell'Odg: "Superficialità imbarazzante sullo sfruttamento dei giornalisti", Huffington Post, 29 dicembre 2015
- ^ Iacopino si dimette da presidente dell'Ordine dei giornalisti, su primaonline.it. URL consultato il 17 marzo 2017.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vincenzo Iacopino
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Registrazioni di Vincenzo Iacopino, su RadioRadicale.it, Radio Radicale.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 21018655 · ISNI (EN) 0000 0000 2446 6682 · LCCN (EN) n82016693 |
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