Enrico Coveri (Prato, 26 febbraio 1952 – Firenze, 7 dicembre 1990) è stato uno stilista, imprenditore e modello italiano, fondatore dell'omonima casa di moda fiorentina.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Prato nel 1952, suo padre fu fabbricante di biciclette e sua madre venditrice di macchine per cucire. Prima di dedicarsi completamente alla moda, lavorò come scenografo teatrale e costumista.[1] Entrò nel mondo della moda sfilando come modello.[2]
Nel 1977, a soli 25 anni, alla sua prima apparizione sulla scena parigina, si guadagnò il titolo di "enfant prodige" della moda italiana.[1]
Lo stile innovativo puntò con decisione su elementi che rimarranno i cardini della moda di Coveri: il colore, le stampe e le paillettes, queste ultime — fino a quel momento utilizzate esclusivamente in teatro — diventarono il suo marchio di fabbrica. La stampa internazionale sottolineò la spontanea esuberanza del suo talento creativo. Il quotidiano Le Figaro, per il suo debutto, scrisse: «Le paillettes stanno a Coveri come le catene a Chanel».[3]
Il 27 dicembre 1986 venne nominato Commendatore della Repubblica Italiana,[4] l'unico a ottenere tale riconoscimento prima di aver compiuto 35 anni. Il 3 novembre 1987 gli venne conferita dall'allora Presidente della Francia François Mitterrand la Grande Médaille de Vermeil de la Ville de Paris.[5] In seguito gli vennero attribuiti altri riconoscimenti in Italia e nel mondo.
Morì il 7 dicembre 1990 nella sua casa di Firenze, in lungarno Guicciardini 19 (tuttora sede della Maison), a causa di un ictus cerebrale.[6][7] Le sue spoglie riposano nel cimitero monumentale delle Porte Sante di Firenze.
Nel 2004 gli è stato intitolato un piazzale a Prato, sua città natale.[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 27 dicembre 1986[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Enrico Coveri: la carriera dell’enfant prodige della moda italiana, su Donna Glamour. URL consultato il 29 settembre 2019.
- ^ Enrico Coveri, su Perfettamente chic. URL consultato il 29 settembre 2019.
- ^ Enrico Coveri e quei quarant'anni di colori sfacciati, in La Stampa, 14 ottobre 2012. URL consultato il 12 agosto 2024.
- ^ a b Coveri Sig. Enrico Fortunato - Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su quirinale.it, Presidenza della Repubblica Italiana. URL consultato il 12 agosto 2024.
- ^ a b (FR) Conseil municipal de Paris / Protocole - Manifestations protocolaires (1934-1995) (PDF), Archives de Paris, p. 93. URL consultato il 12 agosto 2024.
- ^ È morto Enrico Coveri l'"Enfante Prodige" della moda italiana, su ricerca.repubblica.it, 8 dicembre 1990.
- ^ Un ictus stronca Enrico Coveri - Era il re della moda trasgressiva (PDF), in l'Unità, 8 dicembre 1990, p. 8. URL consultato il 12 agosto 2024.
- ^ Piazzale Enrico Coveri, su mam-e.it, 26 febbraio 2004. URL consultato il 12 agosto 2024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Enrico Coveri
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Enrico Coveri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cóveri, Enrico, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Còveri, Enrico, su sapere.it, De Agostini.
- Enrico Coveri, su moda.san.beniculturali.it, SAN - Portale degli archivi della moda del Novecento. URL consultato il 12 agosto 2024.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 299914957 · ISNI (EN) 0000 0004 0316 190X · LCCN (EN) n2013026246 · GND (DE) 1068389699 |
---|