Empoli FC Calcio | |
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Azzurri | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Azzurro |
Simboli | Pieve di Sant'Andrea |
Inno | La tua squadra del cuore! Andrea Maestrelli |
Dati societari | |
Città | Empoli |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Serie A |
Fondazione | 1920 |
Proprietario | Fabrizio Corsi |
Presidente | Fabrizio Corsi |
Allenatore | Roberto D'Aversa |
Stadio | Carlo Castellani - Computer Gross Arena (16 800 posti) |
Sito web | empolifc.com |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 3 campionati di Serie B |
Trofei nazionali | 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
Stagione in corso | |
Si invita a seguire il modello di voce |
L'Empoli Football Club, meglio noto come Empoli, è una società calcistica italiana con sede nella città di Empoli. Milita in Serie A, la massima divisione del campionato italiano.
Fondato nel 1920, fa parte del ristretto gruppo di club che hanno partecipato a un campionato di calcio di massima divisione in un periodo in cui la loro città non era capoluogo di provincia (insieme a Lecco,[1] Carpi, Cesena,[2] Legnano, Pro Patria, Sassuolo, Novese e Casale).
Il soprannome della squadra è Azzurri, dovuto al colore della prima divisa del club. La squadra disputa i propri incontri interni allo stadio Castellani-Computer Gross Arena, che ha una capienza di 16 800 posti a sedere.
L'Empoli ha partecipato a 89 campionati nazionali di cui 50 in campionati del terzo livello, 22 in Serie B e 17 in Serie A.[3] In ambito europeo il miglior risultato è stata la partecipazione alla Coppa UEFA 2007-2008.[4]
Nel suo palmares l’Empoli vanta la vittoria di 3 campionati di Serie B (2004-2005, 2017-2018 e 2020-2021), di una Coppa Italia Serie C (1995-1996) e due campionati Primavera (1998-99 e 2020-2021).
La FIGC considera l'Empoli al trentaduesimo posto nella graduatoria della tradizione sportiva dei club ad essa affiliati. L'Empoli occupa attualmente il 24º posto nella classifica perpetua della Serie A ed il 26° posto nella classifica perpetua della Serie B.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dagli anni venti agli anni settanta
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto 1920 nascono il Football Club Empoli e la sezione calcistica Unione Sportiva Empolese, le quali, dopo la disputa del torneo di San Miniato, si fondono dando luogo ad un'unica entità calcistica cittadina. Già a partire dalla stagione successiva, la neonata società, dopo aver ottenuto nel mese di settembre l'affiliazione alla FIGC ratificata dal Comitato Regionale Toscano, viene inserita nel girone A toscano della Promozione 1921-1922, ma vi rinuncia a partecipare per problemi economici, scegliendo di iscriversi al campionato di Terza Categoria, dove la squadra ottiene la seconda posizione del girone A.[5]
Nella stagione 1922-1923 l'Empoli conclude al secondo posto il girone A toscano della Terza Divisione, ottenendo l'ammissione al girone finale dopo aver vinto la spareggio a Firenze, disputato il 15 aprile 1923, con il Pontedera per 1-0. La stagione viene conclusa con il terzo posto nel girone finale.[5]
Le tre stagioni successive, dal 1923 al 1926, l'Empoli continua a disputare i campionati della Terza Divisione Toscana. Poi, nel campionato 1926-1927, il club empolese vince il girone A della divisione Toscana, e viene ammesso alle finali interregionali; nonostante il semplice quarto posto ottenuto nel girone G, i toscani vengono ammessi nella divisione Nord della Seconda Divisione 1927-1928, corrispondente al terzo livello nazionale dell'epoca, per ripescaggio decretato dal Direttorio Divisioni Inferiori Nord. Nella stagione successiva la squadra viene inserita quindi nel girone C della divisione Nord, che conclude in quarta posizione, ma per motivi economici rifiuta l'invito a partecipare al campionato successivo di Prima Divisione, e segue dunque il declassamento della Seconda Divisione da terza a quarta serie.[6] Tuttavia già la stagione successiva, in Seconda Divisione 1928-1929, conquista la promozione, laureandosi campione di Toscana, e ritorna nella divisione Nord della Prima Divisione.[5]
L'Empoli rimane in Prima Divisione, poi Serie C, fino alla stagione 1935-1936, quando la squadra viene ritirata a campionato in corso a causa del richiamo alle armi di molti dei suoi giocatori. L'Empoli riprende l'attività agonistica dalla stagione seguente ripartendo dalla Prima Divisione, con la denominazione di Dopolavoro Empolese, e con i colori sociali grigio ed azzurro[senza fonte]; la squadra vince il girone A toscano ottenendo nuovamente l'ammissione in Serie C. Fino alla sospensione dell'attività per cause belliche l'Empoli disputa la Serie C, ottenendo come massimo risultato il sesto posto nel 1938-1939. Nel frattempo, la società assume la denominazione Dopolavoro Interaziendale Italo Gambacciani Sezione Calcio dal 1938 al 1941, fino a quando la cambia di nuovo in Associazione Calcio Empoli.[7] Sempre in questo periodo, esattamente il 15 settembre 1935, avviene l'esordio in Coppa Italia, con un successo casalingo di misura per 1-0 sul Pontedera.[8]
Dopo il conflitto mondiale l'Empoli si presenta con la denominazione societaria di Empoli Foot Ball Club, dopo essersi chiamata Gruppo Sportivo Azelio Landi per un breve periodo tra ottobre e novembre 1944, e viene ammesso in Serie B grazie al terzo posto conquistato nella stagione 1945-46 nel campionato di Serie C Centro-Sud. Nella serie cadetta l'Empoli milita per quattro stagioni consecutive, conquistando anche un terzo posto nella stagione 1946-47:[9] la retrocessione della società, che nel frattempo aveva adottato il solo colore azzurro[senza fonte], avviene infatti al termine del campionato 1949-1950. La permanenza in Serie C dura per sei stagioni: nell'estate 1955 la società azzurra vende gran parte dei giocatori[senza fonte], ed al termine della stagione 1955-1956 la formazione toscana retrocede in Serie D. Malgrado la retrocessione, l'Empoli trova in alcune ditte locali di abbigliamento gli sponsor: questo è uno dei primi casi, nella storia del calcio italiano, in cui una società si abbina ad un marchio commerciale[senza fonte]. Dopo tre stagioni in quarta serie,[10] nella stagione 1959-1960 gli azzurri rischiano la retrocessione nei tornei regionali: dopo essersi piazzato al quindicesimo posto a pari punti con Carrarese e Rieti, è necessaria la disputa di un girone a tre di spareggio per decretare la squadra che può disputare la Serie D 1960-1961, e la formazione azzurra riesce a salvarsi pareggiando prima con la Carrarese e poi superando i laziali, a Pesaro, con una rete di Vezzosi[senza fonte]. Nel 1960-61 l'Empoli torna nel terzo livello del campionato italiano, ma per una sola stagione, dato che al termine incorre in una nuova retrocessione.
Il nuovo ritorno azzurro in Serie C arriva il 9 giugno 1963 battendo il Tempio per 2-1 nello spareggio disputato a Genova. La permanenza nel terzo livello del campionato italiano, dal 1978-1979 chiamato Serie C1, questa volta dura per venti anni, fino alla stagione 1982-1983.[11][12]
Gli anni ottanta e novanta
[modifica | modifica wikitesto]Per la stagione 1982-1983, con alla guida tecnica Giampiero Vitali, la società empolese opera una campagna acquisti molto onerosa, allestendo un reparto difensivo che subirà appena 14 gol in tutto il campionato. L'Empoli riesce ad ottenere la Serie B dopo 33 stagioni dall'ultima presenza, grazie ad una promozione conquistata all'ultima giornata, il 5 giugno 1983, con la vittoria sulla già retrocessa Paganese per 4-1 che permette la vittoria del girone B della Serie C1 1982-1983. Alla terza stagione consecutiva nella serie cadetta, la squadra azzurra conclude il campionato di Serie B 1985-1986 con la quarta posizione in classifica; tuttavia, grazie alla penalizzazione assegnata ad agosto al L.R. Vicenza in seguito al verdetto della CAF sullo scandalo del calcioscommesse, l'Empoli scala al terzo posto, conquistando dunque per la prima volta la promozione in Serie A.[13]
Il debutto in Serie A
[modifica | modifica wikitesto]Dopo un necessario esilio iniziale agli impianti di Firenze e Pistoia, in cui tra l'altro gli azzurri sconfiggono l'Inter per 1-0 con uno storico gol di Marco Osio, l'esordiente Empoli, dopo le prime due giornate, vola addirittura in testa alla classifica a pari punti (4 punti) con la Juventus, la stessa che affronta proprio nel terzo turno di campionato in un'inedita sfida al vertice, da cui tuttavia escono vincitori i bianconeri per 0-1. Dopo una positiva prima parte di campionato conclusasi a metà classifica, la squadra rischia di perdersi nel finale di stagione: la salvezza arriva infatti solo all'ultima giornata, grazie al successo azzurro sul campo del Como per 1-0, che permette il sorpasso su Brescia ed Atalanta, sconfitte rispettivamente da Juventus e Fiorentina. L'Empoli però rimane in massima divisione solo per un'altra stagione, la quale, complice anche una penalizzazione di cinque punti in classifica, si conclude con la retrocessione.
Nella stagione seguente in Serie B, gli azzurri chiudono il campionato al quattordicesimo ex aequo col Brescia. Per stabilire dunque l'ultima squadra che retrocede, si rende necessario uno spareggio che viene disputato a Cesena: la gara si chiude sul risultato di 0-0 sia dopo i tempi regolamentari che dopo quelli supplementari, mentre ai tiri di rigore riesce a prevalere il Brescia. La squadra toscana si ritrova così in Serie C1 dopo solo due anni dalla partecipazione in Serie A.[13]
Seguono sette stagioni nella terza divisione del calcio italiano, terminate più volte tra le prime posizioni. Nell'estate del 1991 il trentenne Fabrizio Corsi diventa il presidente della società. Nella stagione 1993-1994 il club toscano rischia la retrocessione in Serie C2: la salvezza viene conquistata ai play-out con alla guida Luciano Spalletti, subentrato a sei giornate dal termine ad Ettore Donati, pareggiando 0-0 ad Alessandria il 12 giugno 1994, dopo aver vinto in casa la gara di andata per 1-0. Dopo la stagione 1994-1995 conclusa all'undicesimo posto, il tecnico Luciano Spalletti viene richiamato ad allenare l'Empoli, ottenendo subito la promozione in Serie B dopo aver disputato e vinto i play-off con il Como. Nello stesso anno gli azzurri conquistano anche la prima Coppa Italia Serie C, superando il Monza con un duplice successo per 1-0 nella finale a gara doppia.[14]
Nel campionato di Serie B 1996-1997 l'Empoli parte subito in maniera positiva e, grazie ad un girone di ritorno ancora migliore con 13 risultati utili consecutivi, giunge al secondo posto in campionato. Con la vittoria all'ultima giornata per 1-0 in casa della già retrocessa Cremonese, l'Empoli conquista la promozione in Serie A per la seconda volta in nove anni: il 15 giugno 1997 gli azzurri portano a termine dunque una doppia promozione consecutiva.[14]
Il torneo di Serie A 1997-1998 è positivo per l'Empoli, che si salva con una giornata d'anticipo concludendo al dodicesimo posto in classifica. Tra i protagonisti azzurri vi è Carmine Esposito che totalizza 14 reti, mentre tra le gare più rappresentative ci sono le vittorie interne su Sampdoria, Lazio e Parma ed il successo esterno a Firenze per 2-1. Nella stagione successiva l'Empoli non riesce a ripetere i risultati del campionato precedente e retrocede matematicamente con quattro turni di anticipo, chiudendo all'ultimo posto con 20 punti, considerando anche i due punti di penalizzazione assegnati dal giudice sportivo per un caso di corruzione "indiretta",[15] a tredici lunghezze dalla penultima. Durante il campionato la società toscana opera il cambio di tre allenatori per far fronte al ripetersi dei risultati negativi.[14]
Gli anni duemila
[modifica | modifica wikitesto]Dopo tre campionati in B, con l'ottavo e il quinto posto nel 1999-2000 e nel 2000-2001 rispettivamente, nel campionato 2001-2002 il club azzurro venne promosso in Serie A per la terza volta nella sua storia, giungendo quarto in classifica dietro a Como, Modena e Reggina. Le quattro squadre staccarono nettamente le altre squadre fin dalle prime giornate e si alternarono in testa alla classifica. Nell'ultima gara casalinga di stagione, oltre a festeggiare la promozione in A, Francesco Tavano realizza la sua prima rete in maglia empolese contro il Cosenza di De Rosa. Nello stesso anno l'attaccante Massimo Maccarone diventò il primo giocatore nella storia dell'Empoli ad esordire nella nazionale maggiore, in un Inghilterra-Italia 1-2 del 27 marzo 2002.
Nel campionato 2002-2003, con Silvio Baldini come allenatore, il club empolese riuscì a raggiungere la salvezza. Durante le prime giornate del torneo stabilì il record di vittorie esterne consecutive per una neopromossa in Serie A, vincendo le prime 4 trasferte (Como-Empoli 0-2, Perugia-Empoli 1-3, Piacenza-Empoli 1-2 e, infine, Brescia-Empoli 0-2). Nello stesso anno un altro suo giocatore, l'attaccante Antonio Di Natale, riuscì ad esordire nella nazionale italiana, il 20 novembre 2002 nell'amichevole Italia-Turchia 1-1. Nell'anno successivo l'Empoli retrocesse in Serie B. Nel 2004-2005 venne però ripromosso in Serie A per la quarta volta classificatosi secondo nel campionato di B e risultando primo dopo i processi legali per l'illecito sportivo del Genoa, retrocesso poi dalla A alla C1.
Nella stagione 2005-2006, dopo alcuni risultati negativi che condussero all'esonero di Mario Somma e all'ingaggio di Luigi Cagni, l'Empoli raggiunse la salvezza con diversi turni d'anticipo. In questo campionato l'attaccante Francesco Tavano segnò 19 reti (le stesse dell'anno precedente in Serie B), superando il record in singola stagione di Esposito (14 centri nel 1997-1998), mentre le sue 23 marcature complessive ne fanno il goleador principe della storia azzurra in A (Di Natale si era fermato a 18); All'indomani della sentenza di primo grado della CAF, legata allo scandalo del calcio italiano, l'Empoli avrebbe dovuto partecipare come terza squadra italiana alla Coppa UEFA 2006-2007, ma, non avendo mai chiesto la licenza UEFA per le Coppe europee, ed avendo inutilmente chiesto la procedura d'urgenza per ottenerla, non ne prese parte. Una successiva sentenza di secondo grado tolse parte dei punti di penalizzazione al Milan, il quale riscavalcò i toscani in classifica generale, estromettendoli senza più dubbio dal piazzamento per la UEFA.
Dall'avventura in Coppa UEFA alla retrocessione in Serie B
[modifica | modifica wikitesto]Nel campionato di Serie A 2006-2007 l'Empoli ha chiuso al settimo posto, realizzando 54 punti (record assoluto per la società toscana) e conquistando per la prima volta nella sua storia il diritto a partecipare alla Coppa UEFA. Sempre nella stagione 2006-2007 l'Empoli è riuscito a raggiungere i quarti di finale della Coppa Italia (altro traguardo storico per la società). La prima esperienza europea per la squadra toscana dura solo 2 partite. Luigi Cagni fa scendere in campo squadre rimaneggiate, con l'intento di mantenere i titolari riposati per il campionato. Nel 1º turno di Coppa UEFA l'Empoli affronta gli svizzeri dello Zurigo. Nell'andata al Castellani l'Empoli riesce a prevalere per 2-1, mentre nella partita di ritorno in Svizzera esce sconfitto dallo stadio Letzigrund con il punteggio di 3-0. A seguito di un negativo inizio in campionato e malgrado una vittoria a Milano contro il Milan, campione d'Europa in carica per 1-0, il presidente Fabrizio Corsi esonera l'allenatore Luigi Cagni e lo rimpiazza a fine novembre con Alberto Malesani. Cagni torna sulla panchina dell'Empoli il 31 marzo 2008, ma non riesce a risollevare le sorti della squadra. Nell'ultima giornata il pareggio del Catania contro la Roma per 1-1 rende inutile la vittoria sul Livorno poiché i toscani si ritrovano a un punto dietro i siciliani e a pari punti l'Empoli sarebbe salvo per via degli scontri diretti favorevoli. L'Empoli si classifica 18º in classifica e retrocede in Serie B.
Per la stagione di Serie B 2008-2009, dopo aver trascorso tre anni consecutivi nella massima serie, il presidente Corsi decide ingaggiare Silvio Baldini alla guida della squadra, con l'obiettivo di tornare subito in Serie A. L'inizio di campionato è discreto e la squadra rimane imbattuta fino alla nona giornata, ma da quel momento vi è un periodo di calo e la squadra subisce molte sconfitte tra cui l'inaspettato 0 a 3 interno nel derby col Pisa. Il presidente decide di dare fiducia a Baldini e la squadra riesce definitivamente a portarsi in zona play-off alla 33ª giornata grazie al successo per 2 a 1 in casa dell'Ancona con reti di Pozzi e Corvia. Da lì in poi rimane imbattuta fino alla fine del campionato, conquistando altre quattro vittorie e cinque pareggi. Si classifica 5º e nella doppia semifinale play-off incontra il Brescia per continuare a lottare per il ritorno nella massima serie. La gara di andata giocata al Castellani di Empoli finisce 1-1, con i padroni di casa in vantaggio con un gol di Lodi, poi raggiunti dal gol del pareggio di Baronio. Nella semifinale di ritorno, i toscani vengono sconfitti 3-0 (Zoboli, Vass e Rispoli) e devono così rinunciare ai sogni di gloria per il ritorno in Serie A.
Il 16 giugno 2009 viene chiamato sulla panchina dell'Empoli F.C. Salvatore Campilongo (ex allenatore dell'Avellino) che guiderà la squadra nel successivo campionato di Serie B. Nel campionato di Serie B 2009-2010 parte bene con una vittoria per 2-0 sul Piacenza, e con l'obiettivo dichiarato dei play-off promozione. Ma durante tutto il campionato mantiene un rendimento altalenante viaggiando a metà classifica per gran parte del torneo. Il 23 aprile 2010 espugna il difficile campo del Cesena candidato alla Serie A, vincendo 3-2 in rimonta e tornando così a sperare nella promozione. Ma vi seguiranno quattro sconfitte consecutive e un pareggio che faranno scivolare la squadra dal settimo al decimo posto, in cui terminerà la stagione. Nota positiva in questa stagione le 27 reti di Eder e il titolo di capocannoniere.
Gli anni duemiladieci
[modifica | modifica wikitesto]Il 6 giugno 2010 il presidente Corsi affida la squadra ad Alfredo Aglietti proveniente dalla primavera della Sampdoria, che guiderà gli azzurri nella stagione 2010-2011. Gli azzurri, come nella stagione precedente, restano a ridosso della zona play-off, ma falliscono di nuovo l'obiettivo finendo noni. Confermato per la stagione 2011-2012, Aglietti viene esonerato il 2 ottobre 2011 dopo il 2-4 interno contro il Padova, quinta sconfitta nelle prime sette giornate. Al suo posto viene ingaggiato Giuseppe Pillon, tuttavia anch'egli è sollevato dall'incarico dopo nove partite con il misero bottino di 9 punti conquistati; a sostituirlo viene chiamato il 20 novembre Guido Carboni. Il 12 febbraio 2012 avviene un altro avvicendamento in panchina: Carboni è esonerato e sostituito dal rientrante Aglietti. Sotto la guida dell'allenatore aretino la squadra si classifica al diciottesimo posto ed è costretta a disputare i play-out contro il L.R. Vicenza diciannovesimo per evitare la retrocessione in Lega Pro Prima Divisione. Allo Stadio Menti finisce a reti bianche, così nella gara di ritorno al Castellani ai toscani basta un altro pareggio per salvarsi, grazie alla migliore posizione di classifica. Dopo aver subito due gol nel secondo tempo, la squadra di Aglietti riesce a pareggiare e al 94º minuto di gioco segna anche il gol della vittoria, guadagnando così la salvezza. Eroe della serata è stato il portiere Renato Dossena che ha parato un rigore decisivo al vicentino Michele Paolucci a pochi minuti dalla fine sul risultato di 2-2. Paolucci era stato l'autore di entrambi i gol del Vicenza che fino a quel momento condannavano l'Empoli alla Lega Pro.
Per la stagione 2012-2013 la squadra è stata affidata al tecnico Maurizio Sarri. Dopo un inizio di campionato a rilento, con gli azzurri relegati in zona retrocessione, la squadra ottiene una lunga serie di risultati positivi, proponendosi come validi candidati alla disputa dei play-off. In questa stagione emergono elementi come Francesco Tavano e Massimo Maccarone, ma anche i più giovani Riccardo Saponara e Elseid Hysaj. Alla fine della stagione si qualifica ai play-off in cui perde la finale con il Livorno (1-1 in casa e 0-1 a Livorno), dopo avere superato il Novara (1-1, 4-1) in semifinale.
Nella stagione successiva l'Empoli ottiene il secondo posto in classifica, dietro il Palermo stravincitore del campionato, e la promozione diretta in Serie A, tornando nella massima serie dopo 6 stagioni dall'ultima apparizione. La gara decisiva è stata l'ultima di campionato disputata il 30 maggio in cui gli azzurri hanno vinto sul Pescara per 2-0.
Nella stagione 2014-2015 l'Empoli, guidato sempre da Maurizio Sarri, ottiene la salvezza grazie ad un gioco divertente e spumeggiante che valorizzerà giocatori come Daniele Rugani, Lorenzo Tonelli e Mirko Valdifiori. A fine stagione il trainer napoletano passa al Napoli e nell'anno 2015-2016 l'Empoli, sotto la guida di Marco Giampaolo (allenatore subentrato a Sarri), ottiene la permanenza matematica con 3 giornate di anticipo e raggiungerà un buon 10º posto in classifica, tornando anche a vincere, il 10 aprile 2016, il derby dell'Arno contro i rivali della Fiorentina con le reti di Pucciarelli e Zieliński, 19 anni dopo l'ultima vittoria, e 30 anni dopo l'ultimo successo al Castellani contro i viola.
Per l'annata 2016-2017, in seguito all'addio di Giampaolo, viene scelto il vice ed ex bandiera Giovanni Martusciello. Con lui gli empolesi sembrano essere virtualmente di nuovo in zona salvezza, tuttavia, complice una clamorosa rimonta del Crotone, retrocedono in Serie B all'ultima giornata, dopo aver perso il match contro il Palermo già retrocesso, retrocedendo dunque assieme ai palermitani (con quest'ultimi rispettivamente dopo tre anni a testa in massima serie) e al Pescara.
Alla fine, nell'estate seguente è esonerato Martusciello e la guida tecnica è affidata a Vincenzo Vivarini. La squadra, lo staff tecnico e societario vengono pesantemente rinnovati e la compagine che si presenta al via del nuovo campionato di B è quasi del tutto nuova rispetto all'anno precedente. Nel mercato estivo l'Empoli conclude degli acquisti molto importanti per la categoria, tra cui quello dell'attaccante Francesco Caputo dall'Entella, tra i bomber più forti della categoria. La società dichiara apertamente di voler tornare subito in Serie A. Nonostante un buon avvio di stagione, che vede l'Empoli nelle prime posizioni della classifica, dopo 19 giornate l'allenatore Vivarini è sollevato dall'incarico. La dirigenza, che vede nella squadra maggiore potenziale di quello realmente espresso, si affida ad Aurelio Andreazzoli uomo da sempre molto legato a Luciano Spalletti, con cui ha lavorato fianco a fianco a Udine e Roma. Con il nuovo tecnico la squadra scala rapidamente la classifica, giungendo alla posizione di vertice e risultando, giornata dopo giornata, la più seria pretendente alla vittoria del campionato. Il 28 aprile 2018, dopo la partita Empoli-Novara, la squadra toscana ottiene il primo posto in Serie B, tornando così in Serie A dopo una stagione.
La stagione 2018-2019 si apre con la vittoria casalinga contro il Cagliari, cui però fanno seguito dieci partite senza vittoria (sette sconfitte e tre pareggi). Il 5 novembre 2018 Andreazzoli è esonerato. Al suo posto viene ingaggiato Giuseppe Iachini ma la squadra continua ad avere un andamento altalenante che la continua a mantenere nelle zone basse della classifica infatti il 13 marzo 2019 viene richiamato Andreazzoli. Con il ritorno del tecnico la squadra ritorna a lottare per non retrocedere fino all'ultima giornata dove però non riesce ad evitare la retrocessione in Serie B dopo la sconfitta per 2-1 a Milano con l'Inter. Tornata in cadetteria, conclude la stagione 2019-2020 al settimo posto conquistando un posto nei play-off poi persi nel turno preliminare contro il Chievo.[16]
Gli anni duemilaventi
[modifica | modifica wikitesto]Nella stagione successiva gli empolesi, allenati dal nuovo tecnico Alessio Dionisi, conquistano la loro settima promozione in Serie A, al termine di un campionato condotto saldamente in testa alla classifica tornando così nella massima serie dopo due stagioni d'assenza. Nonostante la promozione, Alessio Dionisi lascia l'Empoli per accasarsi al Sassuolo e in panchina torna ancora una volta Aurelio Andreazzoli. Il 28 agosto 2021, al suo ritorno in Serie A, riesce nell’impresa di battere la Juventus all’Allianz Stadium, imponendosi per 1-0 con un gol di Leonardo Mancuso;[17] si tratta di una rete storica poiché i toscani non avevano mai vinto prima in trasferta contro i bianconeri in Serie A.[17] Gli azzurri si impongono come una delle sorprese di inizio campionato, tanto da portarsi a 3 punti dalla zona Champions a fine ottobre, ma il rendimento dopo la sosta nazionali sarà discontinuo, anche se gli uomini di Andreazzoli non saranno mai seriamente a rischio retrocessione, terminando la stagione quattordicesimi con 41 punti. L'attaccante in prestito dall'Inter Andrea Pinamonti, inoltre, realizzerà 13 reti laureandosi capocanonniere. Da ricordare nella stagione anche una clamorosa vittoria contro il Napoli di Luciano Spalletti al Castellani, in cui l'Empoli in svantaggio per 2-0 a 10 minuti dalla fine della partita riesce a ribaltare il risultato 3-2 portando a casa tre punti fondamentali che chiudono il discorso salvezza.[18] Gli empolesi tra l'altro avevano battuto i partenopei pure in trasferta all'andata (0-1).[19]
L'anno successivo - stagione 2022-2023 - la squadra viene affidata al nuovo tecnico Paolo Zanetti, reduce da un campionato al Venezia terminato con la retrocessione in serie B. La squadra raggiunge ancora (questa volta con 3 giornate d'anticipo) la salvezza grazie al pareggio 1-1 contro la Sampdoria del 15 maggio 2023.[20]
La stagione 2023-24 inizia male per la squadra, dopo una sconfitta con la Roma nelle prime giornate di campionato per 7-0 viene esonerato Paolo Zanetti, al suo posto subentra Aurelio Andreazzoli anche se riesce ad ottenere delle vittorie (una in casa del Napoli per 0-1) la squadra non trova continuità e rimane in zona retrocessione, la società comunica l'esonero del tecnico e al suo posto viene chiamato Davide Nicola, con il nuovo tecnico la squadra trova continuità e riesce a salvarsi all'ultima giornata vincendo 2-1 contro la Roma all'ultimo minuto con Niang.[21] Va evidenziato un nuovo record della squadra, grazie alla salvezza l'Empoli rimane in Serie A per il quarto anno consecutivo, non era mai successo nella storia dell'Empoli di rimanere in Serie A per così tanto tempo.[21][22]
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria dell'Empoli Football Club | |
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Colori e simboli
[modifica | modifica wikitesto]Colori
[modifica | modifica wikitesto]Il colore dell'Empoli è l'azzurro, la divisa primaria è costituita da maglia, pantaloncini e calzettoni azzurri con decorazioni bianche.[23]
Durante il periodo 1920-1921 l'Empoli indossa per l'unica volta nella sua storia una divisa casalinga formata da maglia e calzettoni rossi e pantaloncini neri, mentre durante il periodo fascista, il nero è presente nella divisa empolese, prima nei calzettoni e nei calzoncini, in seguito anche nella maglia, caratterizzata questa da una fascia orizzontale centrale azzurra; nel 1947 la divisa è invece costituita da maglia e calzoncini gialli e calzettoni neri.[24]
In seguito alla seconda guerra mondiale la divisa primaria dell'Empoli varia un completo prettamente azzurro con decorazioni bianche a uno con le colorazioni invertite, assestandosi infine alla prima tipologia di colorazione.[24]
Simboli ufficiali
[modifica | modifica wikitesto]Stemma
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma originale dell'Empoli è costituito da due cerchi concentrici (quello più grande e esterno è azzurro, con la scritta "Empoli F.B. Club" e un rombo in basso bianchi, quello più piccolo e interno bianco), all'interno dei quali è presente uno scudo azzurro con le scritte E, F e C in bianco sovrapposte.[24] Segue uno stemma pentagonale bianco con un sottile contorno azzurro, all'interno del quale è presente la scritta PNF (in riferimento al Partito Nazionale Fascista) e un fascio littorio.[24] Successivamente, viene utilizzato uno stemma costituito da uno scudo francese antico azzurro, in alto la scritta "Empoli F.C." in bianco e sotto una riproduzione stilizzata della pieve di Sant'Andrea sempre color bianco; nel corso degli anni si hanno variazioni di quello stemma, invertendo per esempio in bianco con l'azzurro o sostituendo il bianco con il giallo.[24]
Dalla stagione 1983-1984 per tutti gli anni 1980 si ha una parentesi con uno stemma costituito da uno scudo spagnolo bianco, con all'interno una fascia azzurra a sinistra con all'interno un cerchio bianco contenente l'anno di fondazione, il 1920, un asino alato nero al centro, oltre che la scritta in azzurro "Empoli FC" (lo stemma verrà sostituito negli anni 1990, anni 2000 e nei primi anni 2010 da quello precedente).[24]
L'attuale stemma, in uso dal 2013-2014, è un restyling di quello originale, del quale rimane solamente lo scudo azzurro e le lettere E, F e C in bianco, inoltre è presente in alto la scritta in bianco "Empoli F.C." e l'anno di fondazione, che appare più piccolo di prima.[23]
In occasione del suo centenario, allo stesso tempo del Sassuolo, l'Empoli cambia di nuovo logo: la scritta "Empoli F.C." rimane, ma sul lato superiore c'è una striscia in argento che mostra l'anno di fondazione e quello del centenario, il colore blu è più scuro e ritorna la pieve di Sant'Andrea sotto le lettere E, F e C, seppure solo sotto forma di sagoma di colore blu notte.
Passata la stagione del centenario, l'Empoli cambia nuovamente logo: lo stemma del logo, l’acronimo E F C e la scritta EMPOLI F.C. rimangono, ma i colori sono più chiari e con effetti di luce al centro e il font è più attuale. L'anno di nascita del club rimane sempre sulla punta inferiore come nel logo pre-centenario.[25]
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Il logo storico usato fino alla stagione 2012-2013
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Logo utilizzato dalla stagione 2013-2014 alla stagione 2019-2020
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Logo utilizzato nella stagione 2020-2021 in occasione del centenario del club
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Logo in uso dal 2021
Inno
[modifica | modifica wikitesto]L'inno ufficiale dell'Empoli dal 2018 è La tua squadra del cuore, composto da Andrea Maestrelli è entrato subito nei cuori Empolesi.
Strutture
[modifica | modifica wikitesto]Stadio
[modifica | modifica wikitesto]L'Empoli disputa i propri incontri casalinghi al Castellani-Computer Gross arena, costruito nel 1936 e denominato inizialmente "Stadio comunale di Empoli".[26] Nel secondo dopoguerra venne intitolato a Carlo Castellani, giocatore nato nella vicina Montelupo Fiorentino, morto prematuramente dopo la deportazione nel campo di concentramento di Mauthausen.[26] Ed anche alla Computer Gross che grazie allo sponsor si è inserito nel nome dello stadio. Gli azzurri giocano nello stadio fino al 1965, in seguito viene costruito un nuovo impianto con la medesima denominazione;[26] la struttura del nuovo stadio è costituita da una tribuna coperta con 4 000 posti disponibili, e dalla promozione in Serie A del 1986 c'è l'aggiunta delle curve Nord (ampliata nel 1997 insieme al Parterre) e Sud.[26] Sono presenti due campi dal calcio, nella sottotribuna sono presenti spogliatoi e palestre.[26]
Centro di allenamento
[modifica | modifica wikitesto]Gli allenamenti della prima squadra empolese e del suo settore giovanile, si svolgono presso il "Centro Sportivo Monteboro": l'impianto è situato fra le colline empolesi, la struttura si sviluppa entro un ampio perimetro. I locali che ospitano gli uffici e gli spogliatoi sono ricavati dalla ristrutturazione di vecchi edifici tipici della campagna toscana. Il centro è caratterizzato dalla presenza di una serie di terreni di gioco in erba sintetica di ultima generazione, e ospita anche bar e palestre. Inoltre, qui hanno sede gli uffici amministrativi della società e una foresteria destinata ad ospitare i ragazzi non provenienti dal comprensorio empolese.[27][28]
Società
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto 1920 nacquero due associazioni cittadine dedite al gioco del calcio, il "Football Club Empoli" e la sezione calcistica dell'"Unione Sportiva Empolese", con quest'ultima che confluì quasi subito nel primo sodalizio, che nei decenni successivi cambiò più volte denominazione (nel 1931 "Associazione Sportiva Fascista Empoli", nel 1936 "Dopolavoro Empolese", nel 1938 "Dopolavoro Interaziendale Italo Gambacciani Sezione Calcio", nel 1941 "Associazione Calcio Empoli")[29] per ritornare nel 1943 al nome originario; nel 1968 l'associazione divenne una società per azioni[30] mantenendo la stessa ragione sociale.[29]
La società, avente sede legale in via di Pianezzoli 87 a Empoli (FI)[30] e iscritta alla Camera di Commercio di Firenze,[30] risulta avere, al 2024, 156 dipendenti e un capitale sociale di 1 040 000 euro.[30]
Dal 31 maggio 1991 il club è controllato dall'imprenditore italiano Fabrizio Corsi.[31][32] Questo controllo di Corsi sull'Empoli è esercitato in qualità maggiore azionista unico, poiché proprietario a titolo personale del 48,90% del capitale del club azzurro.[33] Il rimanente capitale azionario del 51,10%, è detenuto da Immobiliare Calcinaia (7,75%), da Immobiliare Ciari (7,53%), da Aldo Lolli (1,50%) e da altri piccoli azionisti.[33]
La società azzurra non possiede, al 2023, società controllate o collegate.
Organigramma societario
[modifica | modifica wikitesto]Il governo societario dell'Empoli Football Club S.p.A., al 2023, prevede un sistema tradizionale formato dall'assemblea degli azionisti, dal consiglio di amministrazione (CdA) e dal collegio sindacale.[34] Il CdA, rinnovato il 30 novembre 2022,[35] è composto da tre membri, nominati dall'assemblea degli azionisti e tutti indicati dalla famiglia Corsi a cui è riferibile la proprietà della società; Fabrizio Corsi ricopre la carica di presidente del consiglio di amministrazione,[35] assunta nel 1991 con l'acquisto del club,[36] mentre la figlia Rebecca è amministratore delegato, di nuova nomina.[35] Il collegio sindacale è composto da tre membri, sempre indicati dalla famiglia Corsi.[37]
Aggiornato al 3 settembre 2024.[37]
- Fabrizio Corsi - Presidente
- Rebecca Corsi - Vicepresidente e amministratore delegato
- Roberto Gemmi - Direttore sportivo
- Armando Perna - Responsabile scouting
- Gianmarco Lupi - Direttore organizzativo
- Luca Lotti - Senior advisor
- Giacomo Ferrari - Direttore finanziario
- Stefano Calistri - Segretario generale
- Simone Giunti - Team Manager
- Federico Bargagna - Responsabile settore giovanile
- Matteo Silvestri - Responsabile area tecnica settore giovanile
- Alessio Vignoli - Segretario settore giovanile
- Luca Casamonti - Addetto stampa e social media manager
- Lorenzo Boldrini - Responsabile ufficio commerciale
- Marco Patrinostro - Supporter liaison officer
- Francesco Assirelli - Responsabile biglietteria
- Giuseppe Spazzoni - Delegato gestione evento
- Aldo Lolli - Collegio sindacale
- Cristiano Baldini - Collegio sindacale
- Claudio Calugi - Collegio sindacale
Sponsor
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor dell'Empoli.[24]
Cronologia degli sponsor ufficiali
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Impegno nel sociale
[modifica | modifica wikitesto]L'Empoli è attivo nel campo sociale e umanitario. Nell'agosto 2014 insieme ad altri enti, partecipa all'Ice Bucket Challenge, aiutando la raccolta fondi per la ricerca contro la sclerosi laterale amiotrofica.[38] Nello stesso anno, gli azzurri partecipano all'iniziatva "Un Gol per la Ricerca" sostenuta dall'AIRC, incentivando le donazione per la ricerca sul cancro.[39]
Settore giovanile
[modifica | modifica wikitesto]Il settore giovanile dell'Empoli è formato da quattro squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera, Allievi Nazionali e Giovanissimi Nazionali), due partecipanti a livello regionale (Giovanissimi e Giovanissimi B Regionali) e due a livello provinciale (Giovanissimi Provinciali ed Esordienti B Provinciali), oltre a una rappresentativa di Pulcini.[40]
Tra i tornei vinti si ricordano la Scirea Cup nel 2007, un Torneo di Viareggio nel 2000 e due titoli del Campionato Primavera, conquistati rispettivamente nel 1999 e nel 2021.[41] Nel 2014, il settore giovanile dell'Empoli è stato anche inserito tra i migliori 40 settori giovanili del mondo e, più in generale, ha rappresentato il punto di partenza della carriera di futuri professionisti di successo come Antonio Di Natale, Alessandro Birindelli, Davide Moro, Lorenzo Tonelli, Manuel Pucciarelli, Elseid Hysaj, Daniele Rugani, Assane Dioussé, Samuele Ricci e Kristjan Asllani.[28][42]
Sezione femminile
[modifica | modifica wikitesto]Nell'estate 2016, la società decide di istituire una sua sezione femminile, rilevando matricola e titolo sportivo del Castelfranco, ma lasciando la precedente dirigenza (il presidente Valerio Bachi, con Alessandro Pistolesi come suo vice ed allenatore) per iscrivere in sua vece la squadra, denominata Empoli Ladies FBC, alla stagione entrante del campionato di Serie B. Iscritta nel girone A, al suo primo campionato la neonata squadra riesce subito a conquistare la prima posizione in classifica, superando la Novese, con cui aveva condiviso la parte alta del girone per tutta la durata del torneo.
Nonostante la sua breve storia, nel corso degli anni la società ha consolidato la sua presenza nella massima serie femminile, e al momento gode di un sesto posto nella stagione 2020-2021 come miglior piazzamento di sempre.
Dopo la salvezza con il nono posto nella stagione 2021-2022 e una semifinale di Coppa Italia Femminile, l'Empoli Ladies FBC viene venduta al Parma Calcio 1913, cambiando denominazione in Parma Calcio 2022, rimanendo attiva col settore giovanile.
Diffusione nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]L'Empoli, nonostante non sia una delle storiche "provinciali" della penisola, è presente in alcune opere della cultura italiana. In ambito cinematografico il club azzurro è citato nel film Sharm el Sheikh - Un'estate indimenticabile (2010) di Ugo Fabrizio Giordani, nel quale Giorgio Panariello interpreta il ruolo di presidente dell'Empoli.[43]
Allenatori e presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito l'elenco di allenatori e presidenti dell'Empoli dall'anno di fondazione a oggi.
- 1920-1921 Bergamaschi
- 1921-1923 Mazzino Merlini
- 1923-1924 Ernst Guzsik
- 1924-1925 Jozsef Papp
- 1925-1926 Maestrelli
- 1926-1927 Károly Fatter
- 1927-1928 Tullio Tuti
- 1928-1929 Reinhold Kristinus
- 1929-1930 Sándor Peics
- 1930-1931 Giuseppe Giustacchini
- 1931-1932 Domenico Lensi
- 1932-1933 Sándor Peics
- 1933-1934 Tullio Tuti
- 1934-1936 Renato Nigiotti
- 1936-1937 Vieri Gamucci
- 1937-1938 Francesco Profumo
- 1938-1939 Antonio Vojak
- 1939-1940 Renato Nigiotti
- 1940-1944 Gino Baggiani
- 1944-1945 ...
- 1945-1946 József Takács[44]
- 1946-1948 Enrico Crotti
- 1948-1949 Renato Tori
- 1949-1950 Renzo Magli
- 1950-1951 Renato Tori
- 1951-1953 Piero Andreoli
- 1953-1955 Vinicio Viani
- 1955-1956 Sergio Ulivieri
- 1956-1958 Arduino Romoli
- 1958-1959 Aredio Gimona
- 1959-1960 Giuliano Tagliasacchi
- 1960-1961 Sergio Ulivieri
- 1961-1962 Egisto Pandolfini
- 1962-1963 Aldo Puccinelli
- 1963-1964 Natale Faccenda
- 1964-1965 Franco Grillone
- 1965-1966 Mario Castaldi
- 1966-1967 Benito Lorenzi
- 1967-1968 Tito Corsi
- 1968-1970 Sergio Cervato
- 1970-1971 Francesco Lamberti
- 1971-1972 Sergio Castelletti
- 1972-1974 Maurizio Bruno
- 1974-1976 Renzo Ulivieri
- 1976-1977 Renzo Melani
- 1977-1978 Giampiero Vitali
- 1978-1981 Gaetano Salvemini
- 1981-1982 Narciso Pezzotti
- 1982-1983 Giampiero Vitali
- 1983-1985 Vincenzo Guerini
- 1985-1988 Gaetano Salvemini
- 1988-1989 Luigi Simoni (1ª-33ª)
- Ferdinando Donati (34ª-38ª e spareggio)
- 1989-1990 Ferdinando Donati (1ª-13ª)
- Vincenzo Montefusco (14ª-34ª)
- 1990-1991 Vincenzo Montefusco (1ª-16ª)
- Giampiero Vitali[45] (17ª-34ª)
- 1991-1992 Francesco Guidolin
- 1992-1993 Walter Nicoletti
- 1993-1994 Ettore Donati (1ª-17ª)
- Adriano Lombardi (18ª-28ª)
- Giuseppe Palazzese e Luciano Spalletti (29ª-34ª e play-out)[46]
- 1994-1995 Francesco D'Arrigo (1ª-23ª)
- Walter Nicoletti[47] (24ª-34ª)
- 1995-1996 Piero Pelagotti e Luciano Spalletti
- 1996-1998 Luciano Spalletti
- 1998-1999 Mauro Sandreani (1ª-21ª)
- Corrado Orrico (22ª-34ª)
- 1999-2000 Elio Gustinetti (1ª-13ª)
- Silvio Baldini (14ª-38ª)
- 2000-2003 Silvio Baldini
- 2003-2004 Daniele Baldini (1ª-6ª)
- Attilio Perotti (7ª-34ª)
- 2004-2005 Mario Somma
- 2005-2006 Mario Somma (1ª-20ª)
- Luigi Cagni (21ª-38ª)
- 2006-2007 Luigi Cagni
- 2007-2008 Luigi Cagni (1ª-13ª)
- Alberto Malesani (14ª-31ª)
- Luigi Cagni (32ª-38ª)
- 2008-2009 Silvio Baldini
- 2009-2010 Salvatore Campilongo
- 2010-2011 Alfredo Aglietti
- 2011-2012 Alfredo Aglietti (1ª-7ª)
- Giuseppe Pillon (8ª-16ª)
- Guido Carboni (17ª-27ª)
- Alfredo Aglietti (28ª-42ª e play-out)
- 2012-2015 Maurizio Sarri
- 2015-2016 Marco Giampaolo
- 2016-2017 Giovanni Martusciello
- 2017-2018 Vincenzo Vivarini (1ª-19ª)
- Aurelio Andreazzoli (20ª-42ª)
- 2018-2019 Aurelio Andreazzoli (1ª-11ª)
- Giuseppe Iachini (12ª-27ª)
- Aurelio Andreazzoli (28ª-38ª)
- 2019-2020 Cristian Bucchi (1ª-12ª)
- Roberto Muzzi (13ª-21ª)
- Pasquale Marino (22ª-38ª e play-off)
- 2020-2021 Alessio Dionisi
- 2021-2022 Aurelio Andreazzoli
- 2022-2023 Paolo Zanetti
- 2023-2024 Paolo Zanetti (1ª-4ª)
- Aurelio Andreazzoli (5ª-20ª)
- Davide Nicola (21ª-38ª)
- 2024- Roberto D'Aversa
- 1920 Dino Brogi
- 1920-1921 Dino Mazzoni
- 1921-1923 Parigi Innocenti
- 1923-1924 Giuseppe Ricci Bardsky
- 1924-1925 Parigi Innocenti
- 1925-1926 Tullio Mazzantini
- 1926-1927 Tullio Mazzantini
- 1927-1929 Vitruvio Cinelli
- 1929-1930 Vitruvio Cinelli
- 1930-1931 Dino Salvadori
- 1931-1933 Vieri Valtancoli
- 1933-1936 Onorio Onori
- 1936-1938 Antonio Del Vivo
- 1938-1939 Fernando Codeluppi
- 1939-1940 Martino Masoni[48]
- 1940-1941 Ugo Pagnani
- 1941-1943 Gino Cavallini
- 1944-1945 Lido Violanti
- 1945-1946 Primo Castellani
- 1946-1948 Carlo Rigatti
- 1948-1949 Carlo Rigatti
- 1949-1955 Carlo Rigatti
- 1955-1956 Comitato di Reggenza
- 1956-1957 Ugo Campori
- 1957-1958 Orfeo Fiorini[48]
- 1958-1960 Ugo Campori
- 1960-1961 Remo Masoni[48]
- 1961-1967 Dino Mugnaini
- 1967-1979 Renzo Bagnoli
- 1979-1982 Ardelio Santini
- 1982-1984 Salvadore Comunale
- 1984-1986 Giovanni Pinzani
- 1986-1987 Brizio Grazzini
- 1987-1988 Brizio Grazzini
- 1988-1989 Silvano Bini
- 1989-1991 Pietro Allegri
- 1991- Fabrizio Corsi
Calciatori
[modifica | modifica wikitesto]Contributo alle Nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Il giocatore dell'Empoli con il maggior numero di presenze è Antonio Di Natale con 4 presenze e anche un gol all'attivo con l'Italia;[49] segue Massimo Maccarone con 2 presenze.[50] Nella stagione 2014-2015 il C.T. Antonio Conte ha inoltre convocato in nazionale maggiore Daniele Rugani (senza tuttavia farlo esordire) e Mirko Valdifiori, schierato titolare all'esordio in Italia-Inghilterra del 31 marzo 2015 terminata per 1 a 1.
In più c'è da dire che nell'Empoli hanno debuttato molti giocatori d’eccellente caratura; esempi di questi giocatori possono essere: Antonio Di Natale, Claudio Marchisio, Ignazio Abate, Sebastian Giovinco, Eder ed altri.
Vincitori di titoli
[modifica | modifica wikitesto]- Campioni d'Oceania
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni giovanili
[modifica | modifica wikitesto]- 1994, 1998, 1999, 2004, 2008[51]
- 1994, 1998, 2001, 2014
- Scirea Cup: 1
- 2007
- 2011
- 2019
- Gallini Cup: 4
- 2010, 2012, 2014, 2017
Altre competizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Serie B: 3
- Serie C1: 1
- 1982-1983 (girone B)
- Serie D: 2
Statistiche e record
[modifica | modifica wikitesto]Partecipazione ai campionati
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito una tabella raffigurante la partecipazione dell'Empoli ai campionati di calcio organizzati su base nazionale.[3]
Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
---|---|---|---|---|---|
1º | Serie A | 17 | 1986-1987 | 2024-2025 | 17 |
2º | Serie B | 22 | 1946-1947 | 2020-2021 | 22 |
3º | Seconda Divisione | 2 | 1927-1928 | 1928-1929 | 50 |
Prima Divisione | 6 | 1929-1930 | 1934-1935 | ||
Serie C | 30 | 1935-1936 | 1977-1978 | ||
Serie C1 | 12 | 1978-1979 | 1995-1996 | ||
4º | Terza Divisione | 1 | 1926-1927 | 7 | |
IV Serie | 3 | 1956-1957 | 1958-1959 | ||
Serie D | 3 | 1959-1960 | 1962-1963 |
Statistiche di squadra
[modifica | modifica wikitesto]L'Empoli esordisce nel girone A del campionato di Promozione toscana nel 1921. La stagione 2020-2021 è la sua 91ª stagione sportiva nazionale.[5] Nel 1927 entra per la prima volta nel calcio nazionale italiano, disputando le finali interregionali della Terza Divisione che lo proiettarono in Seconda Divisione, l'allora terzo livello, nell'allora Direttorio Divisioni Inferiori Nord, l'antenato dell'odierna Lega Pro.[5] Dopo l'istituzione del girone unico nel 1929, l'Empoli gioca 13 edizioni della Serie A, 22 della Serie B, 42 di Serie C e C1, 6 di Prima Divisione e 6 di IV Serie e Serie D.[3]
Nel corso dei 16 campionati di A, l'Empoli ottiene il suo miglior piazzamento, ovvero il settimo posto, nel 2006-2007,[4] mentre il peggior piazzamento sul campo in massima serie è il 18º posto dei campionati 1998-1999[52] e 2007-2008.[4] L'Empoli è la trentaseiesima squadra con la miglior tradizione sportiva in Italia e la quarantesima che ha totalizzato il maggior numero di punti nella storia del campionato di Serie A.[53] Per quanto riguarda le competizioni internazionali, l'Empoli annovera una partecipazione alla Coppa Uefa, edizione 2007-2008, nella quale viene eliminato al primo turno, con un bilancio complessivo di una vittoria, una sconfitta, due reti realizzate e quattro subite.[4]
Il 19 dicembre 2015 l'Empoli totalizza il record di successi consecutivi nella storia del club in Serie A, con ben 4 vittorie di fila, cosa mai avvenuta al club toscano in Serie A.[54]
Statistiche individuali
[modifica | modifica wikitesto]Il miglior marcatore di sempre della storia dell'Empoli è l'attaccante Francesco Tavano: in maglia azzurra ha quasi 300 presenze e oltre 115 reti distribuite in due periodi diversi: dal 2001 al 2006 e dal 2011 al 2015. Il 3 dicembre 2011, con il gol segnato contro l'Ascoli, scavalca Carlo Castellani (calciatore) nella classifica dei migliori marcatori in maglia azzurra, diventando il calciatore più prolifico di sempre della società toscana.[55]
Secondo miglior marcatore di sempre è Massimo Maccarone, che dal 2000 al 2001 e a dal gennaio 2012 al 2017 colleziona quasi 200 gettoni di presenza in maglia azzurra e più di 100 reti tra partite di campionato e di coppa. Il gol messo a segno contro il Lanciano nel novembre 2013 permette all'attaccante di scavalcare Carlo Castellani nella classifica cannonieri azzurra.[56] Maccarone è però il miglior marcatore empolese relativamente alla Serie A con 27 gol.
Fino alla fine del 2011 il record di reti segnate con la maglia dell'Empoli spetta a Carlo Castellani, forte di 61 marcature in 145 presenze, realizzate dal 1926 al 1930 e dal 1934 al 1939.[57] Inoltre detiene il record del maggior numero di reti segnate in una singola partita da un giocatore dell'Empoli: il match in questione è datato 6 gennaio, durante la gara valevole per il decimo turno del campionato di Seconda Divisione 1928-1929 nel quale Castellani realizza 5 reti contro il Gruppo Officine San Giorgio di Pistoia.[57]
Il giocatore più presente di sempre in Serie A è Antonio Buscè, che in 5 stagioni disputate in massima serie con la maglia empolese conquista 164 presenze.[58] Per quanto riguarda le coppe europee, la prima rete della storia dell'Empoli è realizzata dal difensore Felice Piccolo, il record di presenze spetta invece a Luca Antonini, Davide Bassi, Felice Piccolo, Ignazio Abate, Rincón, Claudio Marchisio, Rey Volpato e Lino Marzorati, tutti quanti con due partite disputate (dati si riferiscono alla Coppa UEFA 2007-2008).[4]
Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori dell'Empoli dall'anno di fondazione a oggi, comprese anche le partite di coppa.
In grassetto i calciatori ancora in attività con la maglia dell'Empoli.
Dati aggiornati al 24 gennaio 2024.
Record di presenze
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Record di reti
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Tifoseria
[modifica | modifica wikitesto]Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate in sondaggi e ricerche di mercato, la StageUp e la Ipsos, al 2023 la squadra può contare in Italia su un seguito stimato in circa 58 000 tifosi,[59] un dato in crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[60][61]
La tifoseria azzurra contribuisce ad una percentuale di riempimento dello Stadio Carlo Castellani, durante le gare casalinghe dell'Empoli, pari al 63,74% nella stagione 2023-2024.[62] La migliore media di pubblico stagionale per la squadra, in campionato, fu registrata nell'annata 1998-1999, quando vi fu una presenza media di 11 358 spettatori per gara.[63] I tifosi empolesi hanno invece fatto segnare il primato di abbonamenti stagionali in campionato per il club, acquistando 6 740 tessere, nella stagione 2015-2016.[64]
Il record assoluto di spettatori per un incontro casalingo del club fu registrato il 25 gennaio 1998, per Empoli-Inter, con 19 720 paganti allo Stadio Carlo Castellani di Empoli.[65]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'Empoli ha una tifoseria organizzata che staziona nella maratona inferiore del Castellani, nel settore intitolato alla memoria di Emiliano Del Rosso, ultras empolese prematuramente scomparso nel 2004 a causa di un incidente stradale.[66]
I pionieri del tifo e del mondo ultras empolese sono i Rangers 1976 che originariamente appaiono allo stadio come Empoli Club Rangers esattamente il 14 novembre 1976 durante la partita interna contro l'Olbia nel girone B della Serie C1.[67] Questo gruppo si scioglie nel 2012 per dissapori nati in curva legati al tema della tessera del tifoso[67]; le redini del tifo azzurro sono, però, già dagli anni '80, i Desperados 1983. Nel 2014 nasce il gruppo Blue Generation Empoli, che nel 2021, comunica il proprio scioglimento.[68] Nell'agosto 2022 nasce il gruppo Ultras Empoli, dall'unione dei gruppi precedenti Young Ultras Empoli e Ultras Casuals Empoli.[69]
Inoltre dal 2017 sono nati gruppi di giovani, delle scuole calcio empolesi (Avane, Ponzano) sotto un unico striscione "Ultrassini Empoli Giovani 2017".[70] nel 2024 il gruppo si scioglie definitivamente
Gemellaggi e rivalità
[modifica | modifica wikitesto]I tifosi dell'Empoli sono storicamente gemellati con il Parma dal 25 novembre 1984; con il Montevarchi, a partire dal 12 giugno 1988, in occasione degli spareggi promozione della Serie C2 1987-1988 (disputati ad Empoli) ed, infine, con il Crotone, dalla stagione calcistica 2004-2005 (anche se il rapporto di amicizia tra le due tifoserie è iniziato nel 2000).[71][72][73][74]
Nel febbraio 2023, i tifosi dell'Empoli hanno celebrato un nuovo gemellaggio, quello con i tedeschi del Bayern Monaco, dopo un periodo di stima e amicizia iniziato nel 2014[75], in occasione della partita di Champions League tra Roma e Bayern Monaco, ternminata 1-7 il giorno 21 ottobre, dove un piccolo gruppo di tifosi toscani si era unito ai bavaresi. Si tratta di un gemellaggio con il gruppo "Scickeria", uno dei principali della curva bavarese.[76][77]
La tifoseria dell'Empoli è legata amichevolmente con il gruppo dei tifosi perugini degli "Ingrifati": amicizia suggellata anche dal gesto, nel dicembre 2014, da parte della tifoseria del Perugia di ricordare con uno striscione Emiliano Del Rosso, leader del gruppo ultrà dei "Desperados".[78] Inoltre, esiste anche un rapporto di amicizia con la tifoseria del Fasano, in particolare tra i "Desperados" e gli "Allentati" (gruppo organizzato fasanese).[79]
Nel corso degli anni sono maturate delle accese rivalità tra i tifosi dell'Empoli e quelli di altre tifoserie (soprattutto toscane): attualmente la più sentita è quella con i tifosi della Fiorentina che impegna la compagine azzurra nel derby dell'Arno.[80] I rapporti sono tuttora tesi anche con i tifosi carpigiani e quelli del Sassuolo.[81][82]
Organico
[modifica | modifica wikitesto]Rosa 2024-2025
[modifica | modifica wikitesto]Rosa aggiornata al 30 agosto 2024.[83]
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Staff tecnico
[modifica | modifica wikitesto]Aggiornato al 30 agosto 2024.[84][85]
- Roberto D'Aversa - Allenatore
- Salvatore Sullo - Allenatore in seconda
- Stefano Bianconi - Collaboratore tecnico
- Marco Piccioni - Collaboratore tecnico
- Luigi Turci - Preparatore dei portieri
- Matteo Fantozzi - Preparatore dei portieri
- Danilo Massi - Preparatore atletico
- Rocco Perrotta - Preparatore atletico
- Riccardo Ragnacci- Preparatore atletico
- Andrea Vieri - Preparatore atletico
- Diego Chiesi - Recupero infortunati
- Giampiero Pavone - Match analyst
- Area sanitaria
- Luca Gatteschi - Responsabile sanitario
- Jacopo Giuliattini - Medico sociale
- Giuseppe Anania - Medico sociale
- Mirco Baldini - Fisioterapista
- Francesco Brandinelli - Fisioterapista
- Francesco Marino - Fisioterapista
- Claudio Patti - Fisioterapista
- Marta Pieraccioli - Nutrizionista
- Daniele Palla - Podologo
- Magazzinieri
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ All'epoca della militanza in Serie A, in Provincia di Como.
- ^ In Serie A anche quando facente capo all'allora Provincia di Forlì, oggi Provincia di Forlì-Cesena.
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- ^ In breve, in seguito alla riforma dei campionati voluta da Leandro Arpinati nel 1928, la Prima Divisione viene declassata da secondo a terzo livello del campionato, mentre la Seconda Divisione da terzo a quarto. Il primo livello, la Divisione Nazionale, viene sostituito dalle neonate Serie A, nuovo primo livello, e Serie B, secondo livello.
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Fontanelli, Empoli 1920-2020 - 100 anni di emozioni, Empoli, Geo Edizioni S.r.l., 2020.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sull'Empoli Football Club
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su empolifc.com.
- Empoli FC (canale), su YouTube.
- Empoli Football Club, su LegaSerieA.it, Lega Nazionale Professionisti Serie A.
- (DE, EN, IT) Empoli Football Club, su Transfermarkt, Transfermarkt GmbH & Co. KG.
- Empoli Football Club, su int.soccerway.com, Perform Group.
- Empoli Football Club, su smr.worldfootball.net, HEIM:SPIEL Medien GmbH.
- (EN, RU) Empoli Football Club, su eu-football.info.