Emile Habibi (in arabo إميل حبيبي?; Haifa, 28 gennaio 1922 – Haifa, 2 maggio 1996) è stato uno scrittore e politico palestinese con cittadinanza israeliana; esponente di spicco del Partito Comunista di Israele, fu uno dei massimi rappresentanti della letteratura araba in Israele.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Haifa da famiglia palestinese cristiana di confessione anglicana, si attivò nel Partito Comunista della Palestina. La famiglia scampò all'esodo palestinese del 1948 e negli anni successivi Habibi contribuì a fondare il Partito Comunista di Israele, divenendo animatore dell'ala più antisionista. Fu eletto parlamentare nella Knesset e diresse il più grande quotidiano israeliano di lingua araba, al-Ittiḥād ("L'Unione") dal 1948 al 1990.
Col tempo e man mano che venivano pubblicati i suoi lavori letterari (Peccati dimenticati, tetro resoconto del ritorno di un palestinese nella sua città natale; Soraya figlia dell'orco, sulla ricomparsa d'una barbarie è il pretesto per l'esplorazione d'un esilio interiore; Le avventure straordinarie di Saʿīd il pessottimista[1], piccola cronaca dell'assurdità quotidiana), la personalità controversa di Habibi si sfuma in favore della figura dello scrittore innovatore e audace, cui resterà per sempre legato il personaggio di Saʿīd "il pessottimista" , che passa senza posa dall'ottimismo al pessimismo, seguendo in qualche modo il modello classico già prefigurato dal Candide di Voltaire.
Premi letterari
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1990 ha ricevuto il Premio al-Quds dall'OLP. Nel 1992 ha ricevuto il Premio Israele per il suo contributo alla letteratura araba.[2][3] In seguito, molti intellettuali arabi lo accusarono di legittimare quelle che ritenevano essere politiche "anti-arabe" di Israele. Habibi rispose alle accuse: "Un dialogo di premi è meglio di un dialogo di pietre e pallottole. È un riconoscimento indiretto degli arabi israeliani in quanto nazione. È il riconoscimento di una cultura nazionale. Aiuterà la popolazione araba nella sua lotta per riavere le sue radici e ottenere uguali diritti".[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pubblicato in Italia grazie a Isabella Camera d'Afflitto per le edizioni Ripostes.
- ^ Israel Prize Official Site – Recipients in 1992 (in Hebrew), su cms.education.gov.il.
- ^ New York Times 7 May 1992 Jerusalem Journal; To a Novelist of Nazareth, Laurels and Loud Boos by Joel Greenberg
- ^ Joel Greenberg, Emile Habibi, 73, Chronicler Of Conflicts of Israeli Arabs, in The New York Times, 3 maggio 1996. URL consultato il 1º maggio 2010.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emile Habibi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bio-bibliografia sul sito Samed, dedicato alla letteratura palestinese, su siteadab.free.fr.
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