Emil Hácha | |
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Presidente della Cecoslovacchia | |
Durata mandato | 30 novembre 1938 – 14 marzo 1939 |
Capo del governo | Jan Syrový Rudolf Beran |
Predecessore | Edvard Beneš |
Successore | Edvard Beneš |
Presidente di Stato del Protettorato di Boemia e Moravia | |
Durata mandato | 15 marzo 1939 – 9 maggio 1945 |
Capo del governo | Rudolf Beran Alois Eliáš Jaroslav Krejčí Richard Bienert |
Predecessore | carica istituita |
Successore | carica abolita |
Dati generali | |
Partito politico | Associazione Nazionale |
Professione | Giudice |
Firma |
Emil Hácha (Trhové Sviny, 12 luglio 1872[1] – Praga, 26 giugno 1945) è stato un politico e avvocato cecoslovacco, terzo presidente della Cecoslovacchia dal 1938 al 1939 e, formalmente, "Presidente di Stato" del Protettorato di Boemia e Moravia sotto l'occupazione tedesca, fino al maggio 1945.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Praga nel 1896, divenne giudice della Corte suprema amministrativa a Vienna subito dopo lo scoppio della prima guerra mondiale. Dopo il trattato di Versailles e la proclamazione dell'indipendenza della Repubblica di Cecoslovacchia, Hácha divenne vicepresidente della Corte. Esponente del mondo cattolico conservatore, in seguito alla conferenza di Monaco (che sanciva lo smembramento della Cecoslovacchia) e alle dimissioni del presidente Edvard Beneš venne scelto come suo successore.[1]
Il 14 marzo 1939 ricevette l'ordine dallo stesso Hitler di presentarsi a Berlino.[2] Qui il Führer lo fece aspettare per ore e quando lo ricevette all'una e mezza della notte, gli comunicò che la Germania avrebbe presto invaso la Cecoslovacchia.[1] Ad Hácha venne imposto di scegliere tra due opzioni: cooperare con il Terzo Reich in modo tale che l'occupazione tedesca avvenisse in modo non traumatico oppure cercare di resistere scatenando la repressione della Wehrmacht.[3] Alle quattro e mezzo del mattino Hácha, che aveva anche subito un attacco di cuore dopo che Göring aveva minacciato di bombardare Praga,[4] contattò il suo esecutivo per comunicare che aveva accettato le condizioni di Hitler.
Il 16 marzo l'occupazione della Cecoslovacchia era completa;[5] Hácha venne mantenuto al suo posto, ma fu obbligato a giurare fedeltà ad Hitler e a Konstantin von Neurath, governatore del Protettorato di Boemia e Moravia.[6] Nei mesi successivi tentò invano di opporsi alla germanizzazione del Paese e cooperò anche segretamente con il governo in esilio di Beneš.
La situazione peggiorò ulteriormente dopo la nomina di Reinhard Heydrich a vice-protettore di Boemia e Moravia. Molti amici e colleghi di Hácha vennero arrestati (tra cui il premier Alois Eliáš).[7][8] Il 13 maggio 1945, dopo che le truppe sovietiche ebbero liberato la Cecoslovacchia, Hácha venne arrestato e trasferito nel carcere di Pankrác prigione ospedale, dove morì il 27 giugno in circostanze misteriose.[1][9]. Fu sepolto in una tomba del cimitero di Vinohrady in cui non poté essere inciso il suo nome, che fu apposto solo in seguito.[9]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Snyder, p. 134.
- ^ (EN) Peter H. Nicoll, Britain's Blunder: How Britain Lost the Second World War, Legion for the Survival of Freedom, Incorporated, 1964, p. 63, ISBN 978-0-911038-62-0. URL consultato il 7 luglio 2024.
- ^ The trial of German major war criminals : proceedings of the International Military Tribunal sitting at Nuremberg Germany, su avalon.law.yale.edu. URL consultato il 7 luglio 2024.
- ^ Fest, pp. 570–571.
- ^ Kershaw, pp. 170–171.
- ^ Evans, pp. 685–686.
- ^ Evans, p. 277.
- ^ Mazower, p. 213.
- ^ a b (EN) Emil Hacha, su hrad.cz.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Evans, Richard J., The Third Reich at War, New York, Penguin Press, 2009, ISBN 978-1-59420-206-3.
- Evans, Richard J., The Third Reich in Power, New York, Penguin Press, 2005, ISBN 1-59420-074-2.
- Fest, Joachim, Hitler, New York, Harcourt Brace Jovanovich, 1974.
- Kershaw, Ian, Hitler: 1936–1945 Nemesis, New York, W. W. Norton, 2000, ISBN 0-393-32252-1.
- Mazower, Mark, Hitler's Empire: How the Nazis Ruled Europe, Penguin Press, 2008, ISBN 978-1-59420-188-2.
- Snyder, Louis L., Hácha, Emil, in Encyclopedia of the Third Reich, McGraw-Hill, 1976, ISBN 0070595259.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Emil Hácha
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Hácha, Emil, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Avitabile, HACHA, Emil, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Hacha, Emil, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Hácha, Emil, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Emil Hácha, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Emil Hácha, su Open Library, Internet Archive.
- Emil Hácha, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 64817843 · ISNI (EN) 0000 0001 0909 8639 · BAV 495/297037 · LCCN (EN) n95116756 · GND (DE) 119463903 · BNF (FR) cb12753709f (data) · J9U (EN, HE) 987012789774505171 · NSK (HR) 000119523 |
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