Elsa Ehrich | |
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Nascita | Fürstenberg/Havel, 8 marzo 1914 |
Morte | Lublino, 26 ottobre 1948 |
Cause della morte | impiccagione |
Dati militari | |
Paese servito | Germania nazista |
Forza armata | Schutzstaffel |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
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Else Lieschen Frida "Elsa" Ehrich (Fürstenberg/Havel, 8 marzo 1914 – Lublino, 26 ottobre 1948) è stata una militare tedesca, criminale di guerra condannata per aver prestato servizio come guardia delle SS nei campi di concentramento di Kraków-Płaszów e di Majdanek durante la seconda guerra mondiale.
Era una Oberaufseherin a Majdanek e partecipò attivamente a tutte le principali selezioni sia per le camere a gas che per le esecuzioni. Maltrattava i prigionieri, compresi i bambini. Fu processata a Lublino nel processo di Majdanek e condannata a morte per crimini di guerra. Ehrich fu impiccata il 26 ottobre 1948.[1]
La sua assistente era Hermine Braunsteiner,[2] che in seguito fu denaturalizzata e trasferita dagli Stati Uniti in Germania.[3]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Bredereiche, un quartiere della città di Fürstenberg/Havel. Il 15 agosto 1940 si offrì volontaria per il campo di concentramento di Ravensbrück come guardia delle SS. Dal 1941 lavorò come SS-Rapportführerin. Nell'ottobre 1942 fu trasferita a Majdanek[4], vicino a Lublino, dove dopo qualche tempo fu promossa SS-Oberaufseherin.[2] È ritenuta responsabile della morte di migliaia di prigionieri della sezione femminile del campo e di bambini, anche nelle camere a gas[5]. Durante i 34 mesi di funzionamento del campo, furono uccisi più di 79.000 prigionieri solo nel campo principale (59.000 dei quali ebrei polacchi) e tra le 95.000 e le 130.000 persone nell'intero sistema di sottocampi di Majdanek.[6]
Il 3 novembre 1943, circa 18.000 ebrei furono uccisi a Majdanek durante il più grande massacro di un singolo giorno e di un singolo campo dell'Olocausto,[7] chiamato operazione Erntefest (per un totale di 43.000 con 2 sottocampi).
Nel febbraio 1943, Ehrich si ammalò di tifo.[8] Il 5 aprile 1944 fu trasferita nel campo di Kraków-Płaszów e dal giugno 1944 all'aprile 1945 fu assegnata a Neuengamme. Dopo la guerra, nel maggio 1945, fu arrestata dalle autorità di occupazione britanniche ad Amburgo, che la trasferirono sotto la custodia degli Stati Uniti nel campo per criminali di guerra PWE29 a Dachau, dove condivise la cella con Maria Mandl. Fu trasferita alle autorità polacche. Nel 1948, si presentò davanti al Tribunale distrettuale di Lublino al secondo processo di Majdanek, accusata di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità.[9][10]
Fu giudicata colpevole delle accuse e il 10 giugno 1948 fu condannata a morte per impiccagione. Dopo l'annuncio della sentenza, chiese clemenza al presidente polacco Bolesław Bierut, sostenendo di avere un figlio piccolo e di voler espiare la sua colpa. Il presidente Bierut respinse la richiesta. Fu giustiziata il 26 ottobre 1948 nella prigione di Lublino.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Wykaz sądzonych członków załogi KL Lublin (Defendants at the KL Lublin Majdanek Trial), su majdanek.com.pl, KL Lublin. URL consultato il 15 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
- ^ a b Frauenkonzentrationslager [FKL] – the women’s concentration camp, su majdanek.eu.
- ^ Henry Friedlander e Earlean M. McCarrick, The Extradition of Nazi Criminals: Ryan, Artukovic, and Demjanjuk, su motlc.wiesenthal.com, Museum of Tolerance (Simon Wiesenthal Center Multimedia Learning Center). URL consultato il 9 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
- ^ Majdanek Memorial, su twitter.com.
- ^ (PL) Proste dziewczyny z SS, su Kronika Tygodnia, 30 settembre 2016. URL consultato il 12 marzo 2024.
- ^ Paweł Reszka, Majdanek Victims Enumerated. Changes in the history textbooks?, su en.auschwitz.org.pl, Auschwitz-Birkenau State Museum, 23 dicembre 2005. URL consultato il 13 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2011).
- ^ USHMM, Soviet forces liberate Majdanek, su ushmm.org, United States Holocaust Memorial Museum, 11 maggio 2012. URL consultato il 13 aprile 2013.
- ^ (EN) Nazi Men SS Guards - Shanti Life Tutors, su shantilifetutors.com, 24 agosto 2022. URL consultato il 12 marzo 2024.
- ^ Jubiläumsfondsprojekt Nr. 13290 „Österreich – ein Paradies für NS-Verbrecher?“ Die Majdanek-Verfahren im internationalen Vergleich (PDF), su nachkriegsjustiz.at, p. 12.
- ^ (FR) Mémoires de Guerre, Procès de Majdanek, su Mémoires de Guerre, 27 novembre 1944. URL consultato il 13 marzo 2024.
- ^ (EN) David M. Crowe, The Holocaust: Roots, History, and Aftermath, Routledge, 30 dicembre 2021, ISBN 978-1-000-46338-5. URL consultato il 12 marzo 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Elsa Ehrich
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Frauenkonzetrationslager, su michal.nintendos.pl. URL consultato il 12 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 26 febbraio 2014).
- Silke Schäfer, Zum Selbstverständnis im Konzentrationslager. Das Lager Ravensbrück (PDF), su webdoc.sub.gwdg.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 309162181237408290000 · GND (DE) 1233908022 |
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