Elisabetta di Tirolo-Gorizia | |
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Elisabetta di Tirolo-Gorizia, miniatura del XV secolo | |
Regina consorte di Germania (formalmemte Regina dei Romani) | |
In carica | 27 luglio 1298 – 1º maggio 1308 |
Predecessore | Imagina di Isenburg-Limburg |
Successore | Margherita di Brabante |
Duchessa consorte d'Austria e Stiria | |
In carica | dicembre 1282 – 1º maggio 1308 |
Predecessore | Gertrude di Hohenberg |
Successore | Isabella d'Aragona e Caterina di Savoia |
Nascita | Monaco di Baviera, 1262 circa |
Morte | Vienna, 28 ottobre 1313 |
Luogo di sepoltura | Convento di Königsfelden, Windisch (1313-1770) Abbazia di San Biagio nella Foresta Nera (1770-1807) Abbazia di Sankt Paul im Lavanttal (dal 1807) |
Casa reale | Tirolo-Gorizia |
Padre | Mainardo II di Tirolo-Gorizia |
Madre | Elisabetta di Baviera |
Consorte di | Alberto I d'Asburgo |
Figli | Anna Agnese Rodolfo Elisabetta Federico Leopoldo Caterina Alberto Enrico Mainardo Ottone Giuditta |
Religione | Cattolicesimo |
La principessa Elisabetta di Carinzia, del casato dei conti di Tirolo-Gorizia (Monaco di Baviera, 1262 circa – Vienna, 28 ottobre 1313), è stata per matrimonio contessa d'Asburgo, duchessa d'Austria e di Stiria nonché regina di Germania.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlia di Mainardo II di Tirolo-Gorizia, (divenuto poi nel 1286 anche duca di Carinzia) e di Elisabetta di Wittelsbach (vedova dell'Imperatore Corrado IV), era sorellastra di Corradino di Svevia, che fu decapitato nel 1268.
Nel 1276 sposò a Vienna Alberto I (1255-1308), allora conte d'Asburgo, che era figlio del re di Germania Rodolfo I.
Elisabetta ebbe come dote alcuni territori nell'odierna Svizzera che furono scambiati con la miniera di sale di Hallstatt nell'Alta Austria, per la quale fu combattuta la cosiddetta guerra del sale contro l'arcivescovo di Salisburgo.
Nel dicembre 1282 il marito ricevette dal proprio padre, re di Germania, l'investitura del ducato d'Austria, della Stiria e della Carniola, tolte al re di Boemia, Ottocaro II. Nel 1299 fu incoronato re di Germania. Nel 1308 fu assassinato presso Brugg (ora in Svizzera) dal nipote Giovanni parricida. Fu sepolto nella cattedrale di Spira.
Sul luogo dell'assassinio la vedova volle fondare un monastero di clarisse, Königsfelden,[1] dove trovò poi sepoltura assieme ad altri membri del casato. I loro resti furono poi traslati, inizialmente nel 1770 nell'abbazia di San Biagio nella Foresta Nera, quindi, nel 1807, nell'abbazia di Sankt Paul im Lavanttal.
Nel 1311 Elisabetta, che era una donna saggia, dotata di talento ed abile negli affari, regolamentò l'attività della miniera di Hallstatt con nuove ed efficaci norme che fra l'altro prevedevano l'autonomia di tutta la Salzkammergut destinata a durare fino al 1656.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Diede al marito 21 figli, dei quali ne sopravvissero dodici:
- Anna (1280 - 19 marzo 1328);
- Agnese (18 maggio 1281 - 10 giugno 1364);
- Rodolfo (ca. 1282 - 4 luglio 1307), re di Boemia;
- Elisabetta (1285 - 19 maggio 1352);
- Federico detto il Bello (1289 - 13 gennaio 1330), rex Romanorum e coreggente del Sacro Romano Impero;
- Leopoldo (4 agosto 1290 - 28 febbraio 1326), duca d'Austria;
- Caterina (ottobre 1295 - 18 gennaio 1323);
- Alberto detto lo Sciancato(12 dicembre 1298 - 20 luglio 1358), duca d'Austria;
- Enrico detto il Gioioso (1299 - 3 febbraio 1327), duca d'Austria;
- Mainardo (1300-1301);
- Ottone detto il Gioioso (23 luglio 1301 - 17 febbraio 1339), duca d'Austria;
- Guta (1302 - marzo 1329).
Gli altri 9 figli morirono subito dopo la nascita e furono sepolti senza nome nella Dreikönigskapelle di Tulln nella Bassa Austria.
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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