Eberardo I di Württemberg | |
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Ritratto di Eberardo il Barbuto del 1492 | |
Duca di Württemberg | |
In carica | 21 luglio 1495 – 24 febbraio 1496 |
Predecessore | titolo creato |
Successore | Eberardo II |
Conte di Württemberg | |
In carica | 15 dicembre 1482 – 21 luglio 1495 |
Predecessore |
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Successore | elevato a duca |
Conte di Württemberg-Urach come Eberardo V | |
In carica | 3 novembre 1457 – 15 dicembre 1482 |
Predecessore | Ludovico II |
Successore | riunificazione del Württemberg |
Altri titoli | Conte di Mömpelgard |
Nascita | Bad Urach, 11 dicembre 1445 |
Morte | Tubinga, 24 febbraio 1496 (50 anni) |
Luogo di sepoltura | Collegiata di San Giorgio |
Casa reale | Casato del Württemberg |
Padre | Ludovico I di Württemberg-Urach |
Madre | Matilde del Palatinato |
Consorte | Barbara Gonzaga |
Figli | Barbara |
Religione | Cattolicesimo |
Eberardo I di Württemberg duca del Württemberg, già Eberardo V, conte di Württemberg-Urach (Urach, 11 dicembre 1445 – Tubinga, 24 febbraio 1496), fu il primo duca della dinastia dei Württemberg che riunificò le due contee (Württemberg-Stoccarda e Württemberg-Urach) e sotto un unico ducato.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Eberardo detto "il Barbuto" era figlio di Ludovico I, conte di Württemberg-Urach e di Mechthilde, contessa del Palatinato. Divenne conte di Württemberg-Urach nel 1459, succedendo al fratello Ludovico II di Württemberg-Urach, (1450 - 1457), dopo due anni di reggenza della madre Mechthilde.
Nel 1474 contrasse uno sfarzoso matrimonio con la nobildonna italiana Barbara Gonzaga (1456 – 1503), figlia di Ludovico II Gonzaga, marchese di Mantova, appartenente ad un prestigioso e ricco casato del nord Italia. La coppia ebbe solo una figlia, deceduta che era ancora lattante.
Eberardo introdusse nel paese i “Fratelli della vita comunitaria”, le comunità della cosiddetta devotio moderna[1] favorendo la creazione di comunità di questo tipo in Urach, Dettingen an der Erms, Herrenberg, Einsiedel. Sebbene non conoscesse il latino, apprezzava molto la formazione letteraria e fece tradurre un gran numero di opere latine in lingua tedesca. Favorì anche la diffusione della conoscenza di Pico della Mirandola e Marsilio Ficino. I resti della sua ricca biblioteca sono rimasti intatti. Nel 1477 fondò l'Università di Tübingen.
Il 15 dicembre 1482, con il trattato di Mümsingen, stipulato con il conte di Württemberg-Stoccarda Eberardo VI, riuscì a riunificare le due parti del Württemberg: il Württemberg-Urach ed il Württemberg-Stoccarda. Trasferì la residenza a Stoccarda e governò sulla contea riunita. Il 21 luglio 1495 Eberardo fu elevato al livello nobiliare di Duca dalla Dieta di Worms presieduta dall'imperatore Massimiliano I.
Eberardo non lasciò eredi ed alla sua morte gli successe nel governo del ducato Eberardo II, già Eberardo VI di Württemberg-Stuttgart (1447 – 1504), figlio di Ulrico V.
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Eberardo e Barbara ebbero soltanto una bambina, morta in fasce:
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Eberardo III, conte di Württemberg | Ulrico di Württemberg | ||||||||||||
Elisabetta di Baviera | |||||||||||||
Eberardo IV, conte di Württemberg | |||||||||||||
Antonia Visconti | Bernabò Visconti, signore di Milano | ||||||||||||
Regina della Scala | |||||||||||||
Ludovico I, conte di Württemberg-Urach | |||||||||||||
Enrico II di Mömpelgard | Stefano, conte di Mömpelgard | ||||||||||||
Margherita di Châlons-Arlay | |||||||||||||
Enrichetta, contessa di Mömpelgard | |||||||||||||
Maria di Châtillon, viscontessa di Blaigny | Gualtiero X di Chatillon, visconte di Blaigny | ||||||||||||
Giovanna di Coucy | |||||||||||||
Eberardo I, duca di Württemberg | |||||||||||||
Roberto, re dei Romani | Roberto II, elettore e conte palatino del Reno | ||||||||||||
Beatrice di Sicilia | |||||||||||||
Ludovico III, elettore e conte palatino del Reno | |||||||||||||
Elisabetta di Norimberga | Federico V, burgravio di Norimberga | ||||||||||||
Elisabetta di Meißen | |||||||||||||
Matilde del Palatinato | |||||||||||||
Amedeo di Savoia-Acaia, signore del Piemonte | Giacomo di Savoia-Acaia, signore del Piemonte | ||||||||||||
Margherita di Beaujeu | |||||||||||||
Matilde di Savoia-Acaia | |||||||||||||
Caterina di Ginevra | Amedeo III, conte di Ginevra | ||||||||||||
Matilde d'Alvernia | |||||||||||||
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La devotio moderna fu un movimento cristiano del tardo Medioevo, che si fece notare collegandosi proprio all'incontro dell'Umanesimo con il Cristianesimo. Promosse lo studio dei testi originali del cristianesimo allo scopo di creare una via personale verso Dio. Questi testi furono accessibili dal XV secolo anche ai laici grazie allo sviluppo della stampa. Secondo gli ideali dell'umanesimo cristiano la devotio moderna suggerì ai cristiani la ricerca di un atteggiamento personale volto alla fede ed alla religione. Le origini del movimento risalgono a Geert Groote (1340 – 1384) da Deventer, alla cui attività risalgono i “Fratelli della vita comunitaria”, gruppi religiosi la cui appartenenza non implicava l'obbligo di pronunciare voti, ma che si rinchiudevano in piccoli conventi od in case comunitarie per far vita comune. La devotio moderna si sviluppò nei secoli XIV e XV nei territori dei Paesi Bassi e nel nord Europa. Anche Erasmo da Rotterdam fu educato in questa corrente di pensiero
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Eberardo I di Württemberg
Preceduto da: | Conte del Württemberg | Succeduto da: |
Ludovico II di Württemberg-Urach | Eberardo V di Württemberg 1482 – 1495 |
duca del Württemberg dal 1495 |
Preceduto da: | Duca del Württemberg | Succeduto da: |
Eberardo V conte del Württemberg fino dal 1482 al 1495 |
Eberardo I di Württemberg 1495 – 1496 (già Eberardo V di Württemberg) |
Eberardo II 1496 – 1498 |
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Eberardo V, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Eberhard I, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4903806 · ISNI (EN) 0000 0000 8039 7749 · BAV 495/57830 · CERL cnp01017083 · LCCN (EN) n85249780 · GND (DE) 11852853X · BNF (FR) cb13505943d (data) · J9U (EN, HE) 987007260652705171 |
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