Disolfuro di selenio | |
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Nome IUPAC | |
disolfuro di selenio | |
Nomi alternativi | |
solfuro di selenio | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | SeS2 |
Massa molecolare (u) | 143,09 |
Aspetto | polvere arancione |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 231-303-8 |
DrugBank | DBDB00971 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 3,2 |
Solubilità in acqua | insolubile |
Temperatura di fusione | 121,5 °C (394,65 K) |
Proprietà tossicologiche | |
DL50 (mg/kg) | 138 (ratto, orale) |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
pericolo | |
Frasi H | 301 - 331 - 373 - 410 |
Consigli P | 261 - 273 - 301+310 - 311 - 501 [1] |
Il disolfuro di selenio è un composto inorganico con formula chimica SeS2. Tende a formare strutture ad anello, in cui il rapporto tra atomi di selenio e di zolfo è 1:2.
Viene utilizzato come antimicotico in aggiunta a shampoo per il trattamento della forfora e della dermatite seborroica sostenute da funghi del genere Malassezia.[2][3] Può dare reazioni allergiche e può decolorare i capelli.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Scheda IFA-GESTIS Archiviato il 16 ottobre 2019 in Internet Archive.
- ^ a b Dermatite seborroica e forfora, su saninforma.it. URL consultato il 19 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2016).
- ^ Quando scende la forfora, su lapelle.it. URL consultato il 19 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).