Non lo so come' stanno le altre universita', ma a Trento i dottorandi prendono poco piu' di 1000E, dal 2008. Se lo prendono tutti, qualcheduno potrebbe modificare l'articolo. m
Non sono assolutamente d'accordo sul fatto che un dottorato sia equivalente a un PhD difatti negl'ultimi anni anche molte universita' italiane hanno iniziato a fare il programma PhD vero e proprio. Il PhD e' molto piu' strutturato (corsi, crediti, esami, lezioni) e soprattutto nel 99% dei casi e' subordinato a 1 o piu' pubblicazioni, cosa che e' profondamente diversa per il dottorato.
Inoltre, molto spesso il dottorato non e' altro che un modus operandi dei Professori delle varie facolta' che cosi' facendo tengono i loro fellows altri tre anni a basso costo e in attesa di un concorso "idoneo".....
Piuttosto che prenderci in giro, dovremmo cercare di modernizzare le nostre universita'!
- Secondo il Processo di Bologna, il Dottorato di Ricerca è un Ph.D. Le differenze che elenchi sono molto minori di quanto immagini, e normalmente sono infatti previste (diverse) pubblicazioni scientifiche, corsi e lezioni anche nei Dottorati. Per il resto, Teknopedia non è un forum. Veneziano- dai, parliamone! 23:21, 10 gen 2009 (CET)
Non mi risulta che il titolo di Dottore di Ricerca sia l'unico titolo ammesso per presentarsi a concorsi per ricercatori universitari. Costituisce, piuttosto, titolo preferenziale. ipsilon (msg) 17:09, 11 feb 2010 (CET)
Il Ph.D. negli Stati Uniti funziona diversamente--non meglio, né peggio--da un dottorato italiano. Nelle cosiddette humanities, gli studenti di Ph.D., dopo essere ammessi nel dipartimento di loro scelta, devono seguire in genere tre anni di seminari--almeno tre seminari ogni semestre. Alla fine di ciascun seminario gli studenti devono scrivere un "research paper" di almeno 20-25 pagine. Ogni seminario conta 3 o 4 crediti. A seconda del dipartimento, gli studenti devono superare un esame scritto che verifica la conoscenza della materia da un punto di vista storico e teorico. Una volta superato questo esame scritto, gli studenti possono finire i loro corsi. Una volta finiti i corsi, gli studenti devono superare degli esami orali con una commissione scelta dallo studente stesso tra i professori del dipartimento su soggetti disciplinari che preferibilmente sono collegati a quello che diventerà l'argomento della dissertazione. Se/Quando gli studenti passano questi esami, possono scrivere il "dissertation prospectus", che può variare dalle 20 alle 60 pagine, in cui spiegano il soggetto della loro dissertazione, come intendono strutturare il lavoro, quali sono i loro presupposti metodologici e teorici etc, e provvedono una bibliografia provvisoria. Il documento deve essere valutato e accettato dal professore che è stato precedentemente scelto dallo studente come "dissertation advisor", e deve poi passare il vaglio di una commissione ad hoc di professori che valuta i vari progetti proposti dagli studenti nel dipartimento. Se/quando il prospectus è accettato, lo studente può iniziare a scrivere la propria dissertazione, che in genere può occupare dai 2 ai 3 anni. Segue una defense in cui sono presenti il candidato, il dissertation advisor e almeno tre altri readers. Quando il candidato passa con successo la difesa, può essere chiamato Doctor in Philosophy.
Alcuni Ph.D. pubblicano durante gli anni di corso (su riviste accademiche o in raccolte di saggi o anche libri), ma la pubblicazione più importante risulta dal lavoro di elaborazione della dissertazione che può prendere da uno a più anni. A questo punto coloro con un Ph.D. devono cercare un lavoro in dipartimento universitario che ha pubblicizzato a livello nazionale una posizione i cui requisiti rispondono più o meno a quelli del recente Ph.D. graduate. Ma questa è un'altra storia....
permessi studio art 13 del ccnl 16 maggio 2001 integrativo 16 febbr 1999 per dottorato di ricerca
[modifica wikitesto]buongiorno gradirei sapere se è prevista dalla normativa vigente il richiedere i permessi studio di cui in premessa per l'anno corrente, qualora l'eventuale istanza fosse autorizzata se posso fruire degli stessi avendo interrotto l'aspettativa per dottorato di ricerca causa il mio rientro in servizio ringrazio
Sull'unione
[modifica wikitesto]Come riferito dall'incipt Dottorato di ricerca equivale al Doctor of Philosophy ma nascono in un contesto differente, con una storia differente, non sono la stessa cosa, sarebbe utile lasciare gli argomenti separati per espanderli al meglio. Se non vi sono pareri contari leverai il template da ambo le voci.--AnjaManix (msg) 23:23, 31 ott 2011 (CET)
- Non sono d'accordo, serve una voce per le lauree di terzo ciclo superiore. O li riuniamo tutti qui oppure si crea una pagina a parte. --EXE.eseguibile 19:58, 2 dic 2011 (CET)
Riconoscimento
[modifica wikitesto]Copio qui ciò che avevo scritto sulla pagina "Doctor of Philosophy" che è stata appena cancellata e nella quale avevo espresso un paio di dubbi su alcuni passaggi ora riportati in questa pagina a proposito del riconoscimento di dottorati stranieri.
Cittadini non comunitari
La frase "sia cittadino italiano o di uno degli stati membri dell'Unione Europea" come condizione essenziale per il riconoscimento è corretta? Ad esempio nel sito del Cimea non viene specificato nulla a riguardo: http://www.cimea.it/default.aspx?IDC=133
Necessità di laurea specialistica
Salve, cercando informazioni relativamente ad altri affermazioni qui esposte ho trovato questa pagina (http://www.istruzione.it/web/universita/equipollenza-dottorato-estero) del Ministero dove viene detto "Si evidenzia che il titolo di dottorato conseguito all’estero, per poter essere ammesso a riconoscimento, deve essere conseguito al termine di un corso di durata legale almeno triennale". Tale affermazione rende falso ciò che è scritto invece qui e cioé che per il riconoscimento sia essenziale una laurea magistrale. Se non si hanno ulteriori fonti, ritengo necessario cambiare quanto scritto.
--tsu (msg) 18:52, 23 apr 2012 (CEST)
Procedure equivalenza PhD in Italia
[modifica wikitesto]Anzitutto, credo che - per questiodi di rispetto del lavoro altrui - prima di cancellare vaste sezioni di testo, quale quella che ho aggiunto io qualche giorno fa, sia giusto parlarne in discussione, soprattutto considerando che non si tratta di interventi vandalici.
In secondo luogo, le informazioni sono state aggiunte per illustrare quale sia il criterio che determina l'equivalenza di un titolo in Italia. È utile, interessante ed encliclopedico illustrare in che modo un titolo conseguito in un paese straniero ottenga l'equivalenza in Italia. Del resto, ciò che a te, qui, in questa pagina, sembra una mera informazione burocratica e amministrativa, per un altro utente può essere interessante. Il processo attraverso cui si giunge ad un risultato (in questo caso l'equivalenza di un titolo) merita di essere illustrato tanto quanto il processo chimico della tossina del colera, ad esempio. Per quale ragione, a tuo avviso, leggere questo
«La tossina prodotta dal batterio, detta tossina colerica (CT), è formata da due subunità dette A (divisa in due componenti A1 e A2 legate da un ponte disolfuro) e B. La subunità B è formata da cinque polipeptidi uguali, i quali si legano ai carboidrati del ganglioside GM1, situato sulla superficie delle cellule dell'epitelio. Una volta che la tossina è penetrata nella cellula, il ponte disolfuro della subunità A viene scisso, liberando, così, le due frazioni A1 e A2. La subunità A1 va a legarsi a una proteina G, detta fattore di ADP-ribosilazione, che ne amplifica l'attività catalitica ADP-ribosilante. Questo complesso, insieme con una molecola di GTP, catalizza l'ADP-ribosilazione di un'altra proteina G (di 49 kd) che, in questo stato, si lega a una molecola di GTP ma non è in grado di staccarsene. Ciò ha come risultato, un continuo stato di attivazione della proteina G che va a stimolare l'attività di una adenilato ciclasi. L'elevata presenza di cAMP risultante attiva una PKA che, attivando il canale per il Cloro CFTR, aumenta l'efflusso verso il lume di cloro e di conseguenza sodio, H2CO3 e acqua»
va bene, mentre leggere il processo con cui si ottiene un'equivalenza del titolo non va bene? Potrei dirti che, per un'enciclopedia generalista come Teknopedia, tutti questi dettagli biochimici sono fuori luogo ed incomprensibili ed inutili per il 90% degli utenti. Eppure, il fatto che io non li capisca o che, per me, siano inutili ed incomprensibili perché non sono medico o biologo non mi autorizza ad eliminarli.
Si può forse modificare la forma, affinché il testo da me aggiunto abbia un tono più enciclopedico e meno burocratico, ma sono assolutamente in disaccordo circa l'eliminazione delle informazioni. Eliminare informazioni mina la base del sapere.
Cordialmente, --Ricercatrice (msg) 13:27, 18 mag 2014 (CEST)
- Ricercatrice, il problema è la conferenza delle informazioni rispetto al contesto. Questa è un'Enciclopedia, non un bollettino amministrativo della segreteria universitaria, che specifica le marche da bollo da usare sul foglio X e le frasi da aggiungere sul foglio Y per una procedura formale di validazione di un documento amministrativo locale. "Eliminare informazioni" non mina la base di nessun sapere: su un'Enciclopedia generalista, quale questa è, tali informazioni rientrano palesemente nel criterio di non rilevanza enciclopedica. Esattamente come se tu andassi sulla Treccani, e probabilmente non ti aspetteresti di trovare l'elenco degli uffici ministeriali cui consegnare una domanda amministrativa, e con che specifiche marche da bollo allegate (mentre le tossine coleriche ti aspetteresti di trovarle...). Avere informazioni tecnico-scientifiche è un discorso, inserire in una voce generica sulla formazione alla ricerca (il dottorato) un lunghissimo elenco di dettagli amministrativi localistici, lungo da solo più di tutto il resto della pagina, no. Devo inoltre evidenziare come questa sia la versione linguistica di Teknopedia in lingua italiana, pertanto il focus deve evitare informazioni eccessive "localistiche" da un punto di vista procedurale. Se si vuole aggiungere una frase sulla riconoscibilità internazionale dei titoli di formazione alla ricerca, e mettere anche un link al MIUR, è coerente; ma queste aggiunte vanno nettamente fuori dagli obbiettivi conoscitivi di un'Enciclopedia. Ciao, --Veneziano- dai, parliamone! 13:42, 18 mag 2014 (CEST)
- Mi spiace, ma sono in assoluto disaccordo. L'illustrazione di un iter burocratico per il riconoscimento di un titolo estero è pari all'illustrazione di un iter burocratico per l'approvazione di una legge in parlamento che, per chi è interessato, è utile ritrovare su Teknopedia. Inoltre, trovo assurdo che la lunghezza del paragrafo costituisca un punto a favore della sua eliminazione! Non si può certo dire che questo sia un criterio enciclopedico!
- Per ciò che invece concerne le informazioni circa le marche da bollo X e le frasi da scrivere sul foglio Y, si tratta di informazioni aggiunte in nota, e non nel testo, proprio perché sono informazioni secondarie che, se proprio offendono la vista, si possono non leggere o, al limite, eliminare. Torno a ripetere: si può lavorare sulla forma affinché il paragrafo abbia un aspetto e un tono più enciclopedico, ma il contenuto certo non va eliminato.
- Quanto alla palese irrilevanza del contenuto, si tratta di un tuo parere personale e, in tal senso, auspico l'intervento di altri utenti affinché si dirima la questione. --Ricercatrice (msg) 14:03, 18 mag 2014 (CEST)
- Ricercatrice, scusami, ma le due cose sono su piani diversissimi. Nelle voci di diritto pubblico la descrizione dell'iter di approvazione di una legge fa parte appunto dello specifico portato enciclopedico dell'informazione; in una voce sulla formazione alla ricerca, il verbatim dei testi delle dichiarazioni amministrative da apporre ai fogli allegati alla documentazione di accompagnamento per chiedere ad un ufficio ministeriale una procedura di validazione di un documento estero, sono del tutto inconferenti e fuori dal portato enciclopedico di questo contesto. La lunghezza inoltre ha sempre un significato, nel senso che in Teknopedia valgono i principi dell'Enciclopedicità e del "giusto rilievo" dell'informazione inserita. Una voce sul Dottorato che dedica i due terzi del suo spazio a parlare di procedure amministrativistiche interne ad un ufficio ministeriale è un tipico esempio di "ingiusto rilievo" espositivo. Ti inviterei ad approfondire, nella sezione di Aiuto, questi due punti. Ribadisco, pacatamente ma chiaramente, quanto scritto: un breve paragrafo sul tema della riconoscibilità dei titoli a livello internazionale (con anche eventuali link di approfondimento) ci può stare in un'enciclopedia, un'estesa guida amministrativa passo-passo alle prassi interne dell'ufficio ministeriale X o Y no. Ciao, --Veneziano- dai, parliamone! 14:25, 18 mag 2014 (CEST)
- Credo non ci resti altro che prendere atto del fatto che i nostri punti di vista siano nettamente divergenti. Tuttavia, nel tentativo di trovare un compromesso tra le due posizioni, proverò a modificare il paragrafo e a reinserirlo dopo averlo epurato degli elementi palesemente burocratici. Spero, così, che si riesca a giungere ad una versione condivisa. Cordialmente, --Ricercatrice (msg) 14:40, 18 mag 2014 (CEST)
- Scusami, ma davvero il problema non è solo una divergenza di opinioni: è un problema di regole e principi wikipediani, che questo tuo inserimento semplicemente non rispetta. Quanto hai appena aggiunto non può essere il modo di far rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta, inserendo altri 5Kbyte di istruzioni e annotazioni burocratico amministrative localistiche, compresa la specificazione che i fogli di carta devono essere "in formato A4" (!), come hai appena fatto. Cosa c'entri questo con un'Enciclopedia generalista (e ho visto aggiunte di materiali di tutti i tipi, in questi anni) o con il tema dei dottorati (e ne ho uno), francamente mi sfugge. Pertanto provvedo alla rimozione per la terza volta delle lunghissime e dettagliate istruzioni burocratico-amministrative (non enciclopediche) inserite in voce senza consenso e contro policy, e ti invito a discutere o definire in questa talk un paragrafo sostitutivo. Grazie per la comprensione. --Veneziano- dai, parliamone! 15:33, 18 mag 2014 (CEST)
- Il criterio di enciclopedicità, perdonami, chi lo decide? Ciò che, a mio parere, è enciclopedico, può non esserlo a parere tuo, evidentemente.
- Come ho scritto nel mio intervento precedente, ritengo che la mia aggiunta non sia una sequela di istruzioni e annotazioni burocratico amministrative (come invece tu sostieni), ma una semplice descrizione di come avviene il processo di riconoscimento di un titolo accademico estero in Italia, nella fattispecie del dottorato di ricerca. Una descrizione, dunque, che tu aribtrariamente decidi di eliminare perché riguarda un processo amministrativo e non -ad esempio- un processo biochimico. La situazione che si pone è quindi la seguente: se descrivo con dovizia di dettagli il processo tramite il quale una tossina X passa dall'assetto chimico A all'essetto chimico B, sono enciclopedica; se invece descrivo dettagliatamente il processo tramite il quale il titolo straniero X (a cui è dedicata la pagina) passa dalla sostanziale non validità in Italia alla sua validità a tutti gli effetti nel nostro paese, non sono più enciclopedica, sono solo burocratica. Dove sta la coerenza in tutto ciò?
- Visto, poi, che sei dottore di ricerca, saprai certamente che la funzione delle note a piè di pagina può ricoprire un ruolo esplicativo oltre a quello bibliografico. Se dunque nel paragrafo si parla di carta legalizzata, la nota serve a spiegare cosa essa sia (un semplice foglio A4) a chi non lo sa. Se, ad esempio, stessi intervenendo in una voce di Storia dell'arte e menzionassi la gradina spiegando il processo tramite il quale Bernini ha realizzato il tronco dell'Apollo e Dafne (intervento che, secondo il tuo criterio, non sarebbe enciclopedico), direi, in nota, cos'è la gradina, soprattutto in assenza di una pagina dedicata a questo oggetto su Teknopedia. Poiché non esiste una pagina di Teknopedia che spieghi cosa sia la carta legalizzata, ho aggiunto una nota esplicativa che facilitasse la comprensione di questo terminus technicus.
- Infine, considerando che, qui, si tratta del tuo parere contro il mio, ti invito a ripristinare il paragrafo cancellato almeno finché altri utenti non abbiano espresso un parere a favore o contro la sua eliminazione. Anzi, sarebbe assai più costruttivo se, piuttosto che eliminare il paragrafo tout court, anche tu contribuissi ad adattare e migliorare il contenuto del paragrafo stesso, coerentemente con lo spirito collaborativo di Teknopedia. Se, invece, non dovessi avere tempo di contribuire al miglioramento del contenuto di quel pargrafo, ti invito a lasciarlo lì in ogni caso affinché, chi ne ha voglia, possa farlo in tua vece o aiutarci a valutare se debba esserci o no. Cordialmente, --Ricercatrice (msg) 17:25, 18 mag 2014 (CEST)
[← Rientro] In alternativa, suggerisco di spostare il paragrafo nella pagina Titoli di studio in Italia, alla sezione "Equipollenza", e in particolare nel punto in cui si menzionano i dottorati di ricerca. Forse lì è più coerente col contesto. --Ricercatrice (msg) 17:46, 18 mag 2014 (CEST)
- Gentile Ricercatrice, credo di aver spiegato già diffusamente il problema relativo al tuo ampio inserimento, imho enciclopedicamente inconferente e poco giustificabile. Mi permetto di suggerirti un rimando eventualmente anche alle sezioni su "Enciclopedicità" e "Giusto Rilievo" nella sezione di Aiuto. Confondere la descrizione del concetto di riconoscimento del titolo con la lunghissima e dettagliata elencazione di marche da bollo e formati di fogli di carta previste da regolamenti amministrativi interni di un dato ufficio ministeriale per sostanziare il processo, porta a un esito di natura nettamente non enciclopedica. E se infatti noti, passaggi di livello di questo tipo non sono mai presenti in Teknopedia. E' come se alla voce Automobile inserissi una pagina di riferimenti amministrativi sul costo del bollettino postale e sul formato digitale della fototessera che la motorizzazione civile mi richiede per il rilascio della patente di guida, o su quella Casa la raddoppiassi di dimensioni indicando diffusamente le dimensioni del timbro che il notaio deve mettere in un passaggio di proprietà di un immobile: sproprozionato nel merito e inconferente da un punto di vista enciclopedico. Pertanto, ti ribadisco che un paragrafo di spiegazione che indichi il riconoscimento non è automatico, e richiede una procedura ministeriale (link al sito del MIUR) è sicuramente conferente alla voce ed alle regole Teknopediane; la lunghissima guida step-by-step a come si presentano le marche da bollo e se il foglio di carta deve essere A3 o A4 per un ufficio amministrativo interno che si occupa della procedura, no. Tieni anche conto che in una voce del genere dovremmo poi - teoricamente - andare a mettere l'analoga procedura per ogni altro paesi... Pertanto, al momento, essendo un inserimento enciclopedicamente molto anomalo e contro le policy, non può essere ripristinato direttamente. Come già ripetuto, definiamo insieme qui un breve paragrafo che eventualmente lo sostituisca. Grazie della comprensione. --Veneziano- dai, parliamone! 19:17, 18 mag 2014 (CEST)
- Questa è la proposta di testo sostitutivo, che riporta le informazioni fattuali (e anche forse troppe), i riferimenti formali di merito e i link di approfondimento ufficiali di MIUR e CIMEA con le informazioni amministrative: "Va precisato che la procedura di riconoscimento è attuabile solo ed esclusivamente nel caso in cui l'interessato sia in possesso di una laurea v.o. (vecchio ordinamento) o laurea magistrale/specialistica italiana, opppure di laurea estera dichiarata equipollente ad un corso di laurea italiana magistrale o specialistica[1]. La richiesta di equipollenza di un dottorato di ricerca, differentemente dalla richiesta di equipollenza di una laurea/laurea magistrale, non può essere diretta ad un Ateneo ma deve essere rivolta esclusivamente al MIUR[2]. La documentazione necessaria e le informazioni sulle procedure amministrative di merito sono di pertinenza dell'Ufficio IX, DG Università del MIUR[3]". --Veneziano- dai, parliamone! 09:57, 19 mag 2014 (CEST)
attendibilità fonti scuola/università
[modifica wikitesto]Il dottorato di ricerca esisteva già prima del 1980. Su wikipedia tutto ciò che riguarda la scuola e l'università è fabbricato su due piedi. --U Neva Cn Tll (msg) 07:07, 16 ago 2015 (CEST)
Collegamenti esterni modificati
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Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot
Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 07:35, 31 ago 2018 (CEST)
Carriere
[modifica wikitesto]Dice l'articolo: «Dopo il conseguimento del titolo di dottore di ricerca, conseguito tipicamente attorno ai 32 anni (ma con una certa varianza tra i vari settori disciplinari), è possibile intraprendere la carriera accademica con i seguenti ruoli: cultore della materia (posizione priva di compenso ovvero a titolo gratuito), professore a contratto, assegnista o contrattista di ricerca. Il conseguimento del dottorato è necessario per accedere al ruolo di ricercatore».
Scusatemi ma non è corretto. Io sono professore a contratto in una università e dottorando di ricerca, al secondo anno del XXXVIII ciclo, in un'altra. Inoltre sono cultore della materia in due atenei da prima di iniziare il corso di dottorato. Ci mancherebbe pure che per essere cultura o docente a contratto serva il dottorato! Quanto a borse, contratti e assegni di ricerca, essi possono richiedere o meno il dottorato a seconda del bando. Tra l'altro gli assegnisti di ricerca e chi ha già avuto un assegno di ricerca hanno una corsia preferienziale per il conseguimento del dottorato, anche se non so bene come funzioni. --2A00:6D43:F08:E01:4977:CA94:1670:12DE (msg) 22:17, 27 ago 2024 (CEST)