Forse non sarebbe meglio unire insieme le due pagine "codice (informatica)" e "codice sorgente". Descrivono due volte lo stesso argomento. Si potrebbe fare una semplicemente il redirect dell'altra. Che ne dite?
d'accordo! --134.171.88.250 19:43, 3 mag 2006 (CEST)
assolutamente no, sono due cose completamente diverse! O_O Whisky 21:15, 12 lug 2006 (CEST)
Intelligence
[modifica wikitesto]===Nell'Intelligence=== In campo di intelligence, la decodifica viene considerata una specifica "Operazione" che consente al destinatario di un messaggio cifrato di ricostruirne il testo in chiaro. È l’operazione inversa alla codifica. La codifica viene invece considerata "Operazione" consistente nel rendere inintelligibili testo o dati attraverso l’impiego di una cifra<ref>Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica (2013), Il linguaggio degli organismi informativi – Glossario intelligence. Disponibile online in https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/quaderni-di-intelligence/glossario-intelligence.html</ref>.
ho apportato questo contributo, che ha come fonte la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dipartimento di Intelligence, non è forse una fonte abbastanza autorevole? http://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2013/12/Glossario-intelligence-2013.pdf il contributo è stato cancellato. La cancellazione è svolta in base alle seguenti argomentazioni 16:22, 19 dic 2016 Vituzzu (Discussione | contributi) . . (5 704 byte) (-648) . . (un codice non implica assolutamente una forma di crittografia) - ma questo entra nel merito di quanto afferma la Presidenza del Consiglio, affermandone l'incorrettezza, o sbaglio? Dove è il confine tra dato originario e opinione personale? Sono molto gradite opinioni in merito alle regole e procedure utilizzate. --Culturalresearch (msg) 18:20, 19 dic 2016 (CET)
- In realtà la definizione, non particolarmente originale ma semplicemente un po' burocratica, non parla di una codifica ma di una cifratura. --Vito (msg) 18:28, 19 dic 2016 (CET)
- La fonte è sicuramente autorevole, ma non dice assolutamente quello che c'è scritto qui sopra. --Gac 19:23, 20 dic 2016 (CET)
- Ma in tutta franchezza se si parla di un concetto scientifico molto molto diffuso rispetto a un organo istituzionale di un certo Stato ha molto più peso la sterminata bibliografia in merito, bibliografia che distingue la codifica dalla cifratura. Nell'uso comune si fa confusione ma tale confusione non è limitata ai servizi ma si sente spesso nei film dove il generico messaggio crittografato è "in codice". Inoltre qui si parla di "codice" in un ambito ben specifico, la teoria dell'informazione, che non c'entra alcunché con l'intelligence, l'uso comune o la burocrazia. In teoria dell'informazione un codice è un insieme di simboli in grado di rappresentare l'informazione. --Vito (msg) 00:24, 21 dic 2016 (CET)
- Non essendoci consenso tra voi due, hai fatto bene a chiedere il parere della comunità.
- Detto questo, ognuno poi si esprime nella discussione basandosi su altre fonti, sulla sua conoscenza dell'argomento e anche su quello che dovrebbe essere il "senso comune", ma che spesso ha dei limiti non ben definiti.
- Nel caso specifico, tra le altre fonti vedo che l'enciclopedia Treccani adotta la distinzione tra codifica e cifratura che ha anticipato qui sopra Vito. Riguardo alla mia conoscenza dell'argomento, è quasi nullo, però il mio "senso comune" mi spinge a pensare che la parola "cifratura" dovrebbe appunto riferirsi nella sua definizione alle "cifre" mentre la parola "codifica" dovrebbe riferirsi ai "codici".
- Riguardo invece all'attendibilità delle fonti, c'è chi la può pensare in un modo e chi in un altro, ma trattandosi di un argomento della teoria dell'informazione, la cosa migliore da fare per sfatare ogni dubbio sarebbe appunto basarsi su libri che trattano questo argomento. A questo proposito, Google Books è piena di fonti su cifratura e codifica. Lascio a voi il compito di controllare come vengono definite la codifica e la cifratura in questi libri e valutare cosa fare. --Daniele Pugliesi (msg) 05:19, 21 dic 2016 (CET)
- Forse il problema è anche che codifica è un redirect che punta a questa pagina. in informatica io vedo differenza tra "codifica" (che presuppone una "decodifica", quindi concetto più vicino a "cifratura", anche se non sovrapponibile) e "codice", che grossomodo è quanto riporta questa voce. Mi chiedo quindi se il redirect sia corretto (forse manca proprio la voce), in ogni caso quanto vorrebbe inserire l'utente lo vedo di più in cifratura, qui IMHO c'entra poco. --Lepido (msg) 16:21, 21 dic 2016 (CET)
- A stretto rigore nemmeno la codifica implica la cifratura. La codifica è la semplice traduzione di informazione nei simboli di un alfabeto, se la legge di corrispondenza con tale alfabeto non è nota "a terzi" si ha una cifratura. --Vituzzu (msg) 18:04, 21 dic 2016 (CET)
- Infatti avevo scritto "quasi sovrapponibile" e "forse manca proprio la voce", perché "codifica" non è (necessariamente) "cifratura", ma non è per niente "codice" (che definirei quasi un termine "falso amico", se non stessimo parlando sempre in italiano)--Lepido (msg) 10:16, 22 dic 2016 (CET)
- A stretto rigore nemmeno la codifica implica la cifratura. La codifica è la semplice traduzione di informazione nei simboli di un alfabeto, se la legge di corrispondenza con tale alfabeto non è nota "a terzi" si ha una cifratura. --Vituzzu (msg) 18:04, 21 dic 2016 (CET)
- Forse il problema è anche che codifica è un redirect che punta a questa pagina. in informatica io vedo differenza tra "codifica" (che presuppone una "decodifica", quindi concetto più vicino a "cifratura", anche se non sovrapponibile) e "codice", che grossomodo è quanto riporta questa voce. Mi chiedo quindi se il redirect sia corretto (forse manca proprio la voce), in ogni caso quanto vorrebbe inserire l'utente lo vedo di più in cifratura, qui IMHO c'entra poco. --Lepido (msg) 16:21, 21 dic 2016 (CET)
- Ma in tutta franchezza se si parla di un concetto scientifico molto molto diffuso rispetto a un organo istituzionale di un certo Stato ha molto più peso la sterminata bibliografia in merito, bibliografia che distingue la codifica dalla cifratura. Nell'uso comune si fa confusione ma tale confusione non è limitata ai servizi ma si sente spesso nei film dove il generico messaggio crittografato è "in codice". Inoltre qui si parla di "codice" in un ambito ben specifico, la teoria dell'informazione, che non c'entra alcunché con l'intelligence, l'uso comune o la burocrazia. In teoria dell'informazione un codice è un insieme di simboli in grado di rappresentare l'informazione. --Vito (msg) 00:24, 21 dic 2016 (CET)
- Un saluto! Giungo qui dal bar dove è stata posta una valutazione trasversale e sul paragrafo inserito (suggerimento: il bar non è il posto più indicato, essendo questo un concetto tecnico (non scientifico) [@ Vituzzu] :) da esporre ad un eventuale progetto infomatica (se esiste). Da quanto vedo lo stralcio è stato proposto in sezione apposita (===Nell'Intelligence===) non in voce primaria; non vedo motivo per non lasciare come intende l'intelligence della presid... per Codice, come proposto però in sezione apposita. Ricordando che l'informatica prende sempre i termini che usa dalla lingua (logica) e poi la burocrazia fa i macelli, purtroppo spesso ad essi (i macelli) dobbiamo attenerci. Daniele P. ha dato il suggerimento corretto su dove attingere. Una cifratura implica un codice, o meglio, una cifratura è anche un codice, non è vera la relazione inversa, cioè un codice non è cifratura. Un esempio : SHL 2 significa Shift(trasla) Left(sinistra),2 (acronimo e lingua (inglese)) : codice hex 16 bit. Cifratura è anche il principio dell'orologio delle giovani marmotte: si avvale di un codice di corrispondenza N=M :) ps. : a [@ Lepido]: è la decodifica che presuppone una codifica, non il contrario come dici :). Dico ciò non con fare saccente, sono un ex informatico come tanti che ha verificato come in informatica non esiste un "quasi" : i termini sono ben definiti ed essendo a migliaia, errare invertendo i fattori è comune. Lascerei lo stralcio in sezione; chi ne sa più di noi sa che l'intelligence la definisce così, chi ne sa poco ha la sezione principale, da esplorare. --Ennius (Rec) 17:04, 25 dic 2016 (CET)
- Da come la vedo io, la faccenda è semplice. Il "codice" descritto in questa pagina è tutt'altra cosa rispetto a quanto si vorrebbe descrivere associandolo a "codifica". Faccio un esempio per chiarire: se io scrivessi la voce Cartella (informatica) (to', c'è già...) parlerei di directory, di file system, di interfacce grafiche, ma NON di fogli A4, di armadi classificatori, e neppure della cartella degli scolari. anche se in informatica il termine "cartella" fosse (come in effetti è) mutuato da quei concetti. Allo stesso modo, l'accezione di "codice" contenuta in questa voce non c'entra nulla con la codifica. Come più volte ho scritto, forse occorre fare un'altra voce. --Lepido (msg) 17:43, 25 dic 2016 (CET)
- Mi sono lasciato talmente prendere dai distinguo a latere che non avevo ben letto lo stralcio, supponendo forse che parlasse di "codice" in ambito Intelligence. Ma vedo che parte ancor prima con decodifica e di rimando poi ... codifica che così esposto nulla centra con la voce, nemmeno in sezione, decodifica e codice sono ben diverse nel significato, informaticamente parlando (o teoria dell'infomazione come da voce)! Per altro cercando codicenel glossario non fornisce nessun risultato ! Grazie a @Lepido per avermi fatto ravvedere. --Ennius (Rec) 18:07, 25 dic 2016 (CET)
- La fonte è sicuramente autorevole, ma non dice assolutamente quello che c'è scritto qui sopra. --Gac 19:23, 20 dic 2016 (CET)