Dionysio Typaldos (Līxouri, 23 ottobre 1875 – Napoli, 6 gennaio 1955) è stato un medico e diplomatico greco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dionysio, figlio di Evanghelino Typaldos e Caterina Manzavino, era medico chirurgo, governatore della Confraternita di Napoli dal settembre 1904[1] al 1939.[2]
Nel 1908 partecipò come volontario ai soccorsi per le vittime del terremoto di Messina, ricevendo pertanto una menzione onorevole dal re Umberto I e dal presidente del Consiglio Giovanni Giolitti.[3]
L'11 giugno del 1933 ideò e istituì una borsa di studio per i giovani greci ortodossi che vivevano in Italia, onde consentire loro di poter studiare in Grecia, affinché imparassero la lingua nazionale e conoscessero meglio la loro patria.[4]
Dal 1910 al 1940 e dal 1945 al 1955, Dionysio era console generale onorario di Grecia a Napoli.[5]
Nel 1940, in quanto considerato nemico di guerra dal regime fascista, subì la carcerazione e il sequestro dei beni[6][7].
Nel 1946, Dionysio Typaldos, agente del governo greco, riassumeva la cura degli interessi ellenici a Napoli. Una delle prime sue cure fu quella di ricostruire la confraternita greca.[8]
Venne decorato dal re Giorgio I di Grecia con la Croce dell'Ordine della Fenice, la Medaglia d'oro dell'Ordine del Redentore e la medaglia dell'Ordine Reale di Giorgio I per i servizi resi alla propria patria e per aver partecipato eroicamente alla rivolta di Creta.[5]
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Coniugato con Litina Stella, ebbe due figli:
- Evangelos Typaldos (* 1922; † 16 Maggio 2013), venne nominato console generale onorario di Grecia a Napoli il 20 agosto del 1955.[9] Inoltre era governatore della confraternita greca di Napoli e fondò la comunità ellenica di Napoli; nel 2011 venne insignito della menzione d'onore dal ministero degli Esteri della Repubblica Greca, in riconoscimento del suo contributo per la Grecia e l'ellenismo ecumenico;[10] Nel 2001 ricevette la Medaglia d'oro dal Ministero degli esteri greco.[4]
- Katerina Typaldos (1922-2013), fu una delle figure più carismatiche dell'ellenismo napoletano.[4]
I figli avuti da Evangelo e dalla moglie Linda Mancini (Irene, nata nel 1962, e Dionysio, nato nel 1972), hanno donato nel 2015 l'archivio privato della famiglia (coprente il periodo dal 1860 al 1970) all'Archivio di Stato di Napoli[4]; nello stesso anno la comunità ellenica di Napoli e Campania e la federazione delle comunità e confraternite elleniche vi hanno organizzato una mostra e un convegno internazionale di studi intitolato "I Greci in Campania: 500 anni di storia"[11][12], in occasione del quale sono stati esposti per la prima volta al pubblico alcuni documenti provenienti dall'archivio privato Typaldos.
Nel 2019 l'archivio Typaldos viene dichiarato, dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica, di interesse storico e culturale.[13]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Jannis Korinthios, I Greci di Napoli e del Meridione D'Italia dal XV al XX secolo, p. 635
- ^ Jannis Korinthios, I Greci di Napoli e del Meridione D'Italia dal XV al XX secolo, p. 703
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno D'Italia, N°130, 3 Giugno 1911, p. 3184.
- ^ a b c d Typaldos in Archivio di Stato di Napoli, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it. URL consultato il 14 luglio 2020.
- ^ a b Evangelo Typaldos, su comunitaellenicanapoli.it. URL consultato il 25 luglio 2020.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia N. 140 del 15 Giugno 1940, pp. 2221 seg.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia del 25 febbraio 1941.
- ^ Jannis Korinthios, I Greci di Napoli e del Meridione D'Italia dal XV al XX secolo, p. 724
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia Nr. 215 del 17 settembre 1955, su gazzettaufficiale.it, 3320. URL consultato il 19 luglio 2020.
- ^ Evangelo Typaldos, su comunitaellenicanapoli.it. URL consultato il 14 luglio 2020.
- ^ “I Greci in Campania: 500 anni di storia”, su archiviodistatonapoli.it. URL consultato il 22 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
- ^ I Greci in Campania, su comunitaellenicanapoli.it. URL consultato il 2 agosto 2020.
- ^ Typaldos in Archivio di Stato di Napoli, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it. URL consultato il 2 agosto 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jannis Korinthios, I Greci di Napoli e del Meridione D'Italia dal XV al XX secolo, Cagliari, AM&D Edizioni, 2012.
Altri progetti
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