Deficit di antitrombina III | |
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Malattia rara | |
Specialità | ematologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
OMIM | 613118 |
MeSH | D020152 |
eMedicine | 954688 |
Il deficit di antitrombina III è una rara patologia ereditaria che generalmente viene diagnosticata quando un paziente soffre di ricorrenti trombosi venose e embolie polmonari. La trasmissione è generalmente autosomica dominante, sebbene siano stati segnalati[1] alcuni casi recessivi.
Questa patologia è stata descritta per la prima volta da Egeberg nel 1965.[2]
La terapia prevede il trattamento con anticoagulanti o, più raramente, una terapia sostitutiva con antitrombina.
Nell'insufficienza renale, e in particolare nella sindrome nefrosica, l'antitrombina è persa nelle urine, portando a un'accresciuta attività dei fattori II e X con un'aumentata tendenza alla trombosi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ OMIM 107300
- ^ O. Egeberg, Inherited antithrombin deficiency causing thrombophilia, in Thromb Diath Haemorrh, vol. 13, giugno 1965, pp. 516-30, PMID 14347873.