De planctu naturae | |
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Autore | Alano di Lilla |
Periodo | 1160-1170 |
Genere | poema in prosa e versi |
Lingua originale | latino |
Il De planctu naturae è un'opera di Alano di Lilla. Prosimetro sul modello del De consolatione philosophiae di Severino Boezio in cui spicca la figura di Natura.
Modelli
[modifica | modifica wikitesto]Oltre al De consolatione philosophiae, un altro modello è il Megacosmo e microcosmo di Bernardo Silvestre.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il De planctu spicca per le sproporzioni interne: la prima delle tre parti comprende i due terzi dell’opera. La prima parte si apre con l’apparizione di Natura; nella seconda parte Natura dialoga con Alano su tutte le trasgressioni morali; alla fine, Alano si risveglia dal sogno.
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]Opera cosmologica di Alano in cui la Natura piange perché l'uomo, a causa dei suoi vizi, non può adempiere al compito assegnatogli da Dio, cioè quello di creare l’armonia del corpo, che il superiore intervento divino doterà di anima[1]. Alla fine si trasforma in un violento attacco all'omosessualità, considerata il peccato più grave e disarmonico dell’uomo[2].
Spicca la figura di Natura, che nel poema assume i tratti personificati di una figura materna e divina, e funge da mediatrice tra la perfezione delle idee celesti e la loro fluida realizzazione nel mondo terreno. La Natura appare nella sua funzione cosmica: assicura l’armonia universale, garantisce la continuità della creazione e regola il corso della generazione riproducendo gli archetipi eterni.
Fortuna
[modifica | modifica wikitesto]Si ritiene che l'opera non abbia avuto immediata fortuna: G. Raynaud de Lage menziona 111 testimoni del De planctu, dei quali però solo 6 attribuiti al XIII sec., inoltre il De planctu non è mai citato dagli autori posteriori ad Alano, mentre molto citato è l'Anticlaudianus. Tuttavia, dal De planctu attingerà largamente Jean de Meung per la sua stesura del Roman de la Rose[3].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ P. Chiesa, La letteratura latina del medioevo. Un profilo storico, Carocci, Milano 2020, p.213.
- ^ Indicazioni più approfondite in C. Barbera, Alano di Lilla, filosofo, teologo e apologeta del XII secolo, p.24-27.
- ^ Étienne Gilson, La filosofia nel Medioevo: dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo, Firenze, La Nuova Italia, 1973, p. 381.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- G. Giuliani, De planctu naturae - Il lamento della natura, ikonaLíber, Roma 2014 (edizione e traduzione)
- N. M. Häring, Alain de Lille: De planctu Naturae, in “Studi Medievali” 19, 1978, pp.797–879
- F. Hudry, La plainte de la nature, Paris 2013
- J. B. Kohler, Die Klage der Natur, Munster 2013
- Patrologia Latina 210, De planctu naturae, pp.430-482
Traduzioni
[modifica | modifica wikitesto]- G. C. Garfagnini, Liber de planctu naturae, in Cosmologie medievali, Torino 1986 (estratto)
- Douglas M. Moffat, The complaint of nature, in “Yale studies in English” 36, 1908. Consultabile online su (fordham.edu)
- James J. Sheridan, The Plaint of Nature, Pontifical Institute of Mediaeval Studies, Toronto, 1980
Studi
[modifica | modifica wikitesto]- Álvarez Gómez Ángel, Un naturalismo medieval: «De planctu naturae», in “Ciudad (La) de Dios” 206, 1993, pp.111-151
- B.H. Green, A. of Lille's De planctu Naturae, in "Speculum" 31, 1956, pp.649-674
- N.M. Haring, Alan of Lille, ‘De planctu Naturae’, in “Citeaux” 29, 1978, pp.93-115
- C. Vasoli, Le idee filosofiche di Alano di Lilla nel De planctu e nell'Anticlaudianus, in “Giornale Critico Della Filosofia Italiana” 15, 1961, p.462
- Wetherbee, Winthrop. Alan of Lille, De planctu Naturae: The Fall of Nature and the Survival of Poetry, in “The Journal of Medieval Latin” 21, 2011, pp.223–51
- J. Ziolkowski, Alan of Lille’s Grammar of Sex. The Meaning of Grammar to a twelfth-century intellectual, in "Speculum", Cambridge, 1985
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 191790552 · BAV 492/4477 · LCCN (EN) no2009061794 · GND (DE) 4214950-2 · BNF (FR) cb16671836x (data) · J9U (EN, HE) 987007509593305171 |
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