Orsa Minore | |
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Mappa della costellazione | |
Nome latino | Ursa Minor |
Genitivo | Ursae Minoris |
Abbreviazione | UMi |
Coordinate | |
Ascensione retta | 15 h |
Declinazione | 70° |
Area totale | 256 gradi quadrati |
Dati osservativi | |
Visibilità dalla Terra | |
Latitudine min | −10° |
Latitudine max | +90° |
Transito al meridiano | 25 giugno, alle 21:00 |
Stella principale | |
Nome | Stella Polare (α UMi) |
Magnitudine app. | 2,02 |
Altre stelle | |
Magn. app. < 3 | 2 |
Magn. app. < 6 | 25 |
Sciami meteorici | |
Nessuno | |
Costellazioni confinanti | |
Da est, in senso orario: | |
Immagine dell'Orsa Minore |
L'Orsa Minore (in latino Ursa Minor) è una costellazione del cielo settentrionale. È una delle 88 costellazioni moderne, ma era già tra le 48 costellazioni elencate da Tolomeo. È particolarmente nota perché al suo interno si trova il polo nord celeste, anche se la sua posizione è soggetta ad un continuo, lento spostamento a causa della precessione dell'asse di rotazione terrestre.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]L'Orsa Minore è individuabile con facilità, sia perché le sue stelle più brillanti sono di seconda magnitudine, sia perché, una volta individuato il Grande Carro, si può individuare la Stella Polare, la stella più luminosa dell'Orsa Minore, utilizzando le due stelle più occidentali dell'asterismo dello stesso Grande Carro. Dall'emisfero boreale è una costellazione circumpolare, ossia non tramonta mai, restando visibile in ogni periodo dell'anno; dall'emisfero australe invece è sempre invisibile, tranne che in prossimità dell'equatore (eccetto la Stella Polare).
L'Orsa Minore contiene un asterismo chiamato colloquialmente Piccolo Carro, perché le sue stelle più brillanti formano un disegno simile a quello del Gran Carro nell'Orsa Maggiore. La stella all'estremo del Piccolo Carro è la Stella Polare, che si trova in posizione quasi coincidente col polo nord celeste. Le sue stelle possono essere anche utilizzate come scala per determinare la magnitudine limite di una notte: due stelle sono infatti di seconda magnitudine, una è di terza, tre di quarta e una di quinta; quando le stelle della costellazione sono tutte visibili, il cielo può definirsi in condizioni molto buone per l'osservazione.
Stelle principali
[modifica | modifica wikitesto]- Polaris (α Ursae Minoris, la Stella Polare) è la stella più luminosa e più nota della costellazione; si tratta di una stella gialla di magnitudine 1,97. La Polare può essere trovata seguendo una linea che parte dalle due stelle posteriori dell'Orsa Maggiore e prolungandola di circa cinque volte la distanza fra loro. La stella è inoltre una variabile Cefeide, con oscillazioni minime; dista 431 anni luce.
- Kochab (β Ursae Minoris) è una stella di colore arancione, di magnitudine 2,07, che si trova in una posizione della costellazione opposta alla Stella Polare. La sua distanza è stimata sui 126 anni luce.
- Pherkad (γ Ursae Minoris) è una stella bianca di magnitudine 3,00, variabile Delta Scuti distante 480 anni luce.
Stelle doppie
[modifica | modifica wikitesto]La costellazione contiene alcune stelle doppie:
- Polaris è una brillante stella giallastra, che mostra una stellina biancastra a forti ingrandimenti, di nona magnitudine.
- HD 139777 è formata da una stella di sesta e da una di ottava magnitudine, separate da circa 18" e dunque risolvibile anche con strumenti non molto potenti; entrambe le stelle sono giallastre.
- Interessante la coppia formata dalle stelle Pherkad e 11 Ursae Minoris (nota anche come Pherkad Minor), di facile risoluzione anche con un binocolo o persino ad occhio nudo; le due componenti, una di terza e l'altra di quinta grandezza, mostrano colori contrastanti, essendo biancastra la prima e arancione la seconda.
Nome | Magnitudine | Separazione
(in secondi d'arco) |
Colore | |||
---|---|---|---|---|---|---|
A | B | |||||
Polaris | 02h 31m 47,1s | +89° 15′ 50″ | 1,97 | 9 | 18,4 | g + g |
HD 139777 | 15h 29m 12,0s | +80° 26′ 54″ | 6,5 | 8 | 31,1 | g + g |
Pherkad + 11 UMi | 15h 20m : | +71° 50′ : | 3,00 | 5,02 | 900 | b + ar |
Stelle variabili
[modifica | modifica wikitesto]Le stelle variabili della costellazione sono relativamente poche e molte sono pure poco luminose.
Fra le variabili irregolari spicca Pherkad, una probabile variabile Delta Scuti; molte sono invece le variabili Mireidi, fra le quali spiccano U Ursae Minoris e S Ursae Minoris, entrambe di settima magnitudine al massimo dello splendore e di tredicesima nella fase di minimo.
Nome | Magnitudine | Periodo
(giorni) |
Tipo | |||
---|---|---|---|---|---|---|
Max. | Min. | |||||
R Ursae Minoris | 16h 29m 57s | +72° 16′ 49″ | 7,7 | 12,7 | 327 | Mireide |
S Ursae Minoris | 15h 29m 35s | +78° 38′ 00″ | 7,5 | 13,2 | 331 | Mireide |
T Ursae Minoris | 13h 34m 41s | +73° 25′ 53″ | 7,8 | 15,0 | 301 | Mireide |
U Ursae Minoris | 14h 17m 19s | +66° 47′ 39″ | 7,5 | 13,0 | 326,5 | Mireide |
V Ursae Minoris | 13h 38m 41s | +74° 18′ 36″ | 7,2 | 9,1 | 72: | Semiregolare |
RR Ursae Minoris | 14h 57m 35s | +65° 55′ 56″ | 4,7 | 5,1 | 40 | Semiregolare |
Polaris | 02h 31m 49s | +89° 15′ 51″ | 1,94 | 2,05 | 3,9698 | Cefeide |
Pherkad | 15h 20m 43s | +71° 50′ 02″ | 3,1 | — | — | Delta Scuti |
Oggetti del profondo cielo
[modifica | modifica wikitesto]Non ci sono oggetti appartenenti alla Via Lattea, poiché il piano galattico passa distante dalla costellazione. Si possono dunque osservare solo galassie esterne, ma non ve n'è nessuna alla portata di piccoli strumenti. L'unico oggetto interessante è la Galassia Nana dell'Orsa Minore, una galassia nana ellittica che orbita come satellite attorno alla nostra Via Lattea.
Nome | Tipo | Magnitudine | Dimensioni apparenti
(in primi d'arco) |
Nome proprio | ||
---|---|---|---|---|---|---|
NGC 6217 | 16h 32m 39s | +78° 11′ 54″ | Galassia | 12,1 | 3,1 × 2,5 |
Sistemi planetari
[modifica | modifica wikitesto]Nell'Orsa Minore è presente la stella HD 150706, attorno alla quale orbita un gigante gassoso dalla massa minima pari a quella di Giove; la sua orbita è situata a circa 1 au. Un altro gigante gassoso, di tipo gioviano caldo, è TOI-4138 b, orbitante intorno alla stella sub-gigante TOI-4138:
Sistemi planetari[1]
| ||||||
Nome del sistema | Tipo di stella
|
Numero di pianeti confermati | ||||
---|---|---|---|---|---|---|
HD 150706 | 16h 31m 18s | +79° 47′ 23″ | 7,03 | Nana gialla | 1 (b) | |
TOI-4138 | 10h 10m 08s | +72:42:37 | 11,8 | Subgigante | 1 (b) |
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Si pensa che questa costellazione sia stata definita per la prima volta nel 600 a.C. dall'astronomo greco Talete[senza fonte], ed è stata sempre usata come guida dai marinai[senza fonte].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Una delle compagne di Artemide, Callisto, perse la sua verginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le mentite spoglie della stessa Artemide. Arrabbiata, Artemide la trasformò in un'orsa. Il figlio di Callisto, Arcade, quasi uccise la madre mentre stava cacciando, ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero Callisto e Arcas in cielo, come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Era però non fu contenta del fatto che fossero stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, essendo una dea marina, rivolse alle costellazioni una maledizione affinché fossero costrette a girare per sempre in tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che queste costellazioni sono circumpolari.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
- ^ a b c (EN) Alan Hirshfeld e Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
- ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
- ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
- ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Michael E. Bakich, The Cambridge Guide to the Constellations, Cambridge University Press, 1995, ISBN 0-521-44921-9.
- (EN) Milton D. Heifetz e Wil Tirion, A Walk through the Heavens: A Guide to Stars and Constellations and their Legends, Cambridge University Press, 2004, ISBN 0-521-54415-7.
- AA.VV., Astronomia - Dalla Terra ai confini dell'Universo, Fabbri Editori, 1991.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Orsa Minore
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ursa Minor [collegamento interrotto], su chandra.harvard.edu.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 74634 · LCCN (EN) sh2001008311 · GND (DE) 1064603610 · J9U (EN, HE) 987007551839205171 |
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