Cosmodromo di Bajkonur spazioporto | |
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La Sojuz 31 sulla rampa del cosmodromo di Bajkonur | |
Codice IATA | nessuno |
Codice ICAO | nessuno |
Descrizione | |
Tipo | civile |
Proprietario | Roscosmos |
Gestore | Roscosmos |
Stato | Kazakistan |
Città | Baıqońyr |
Costruzione | 1955 |
Altitudine | 90 m s.l.m. |
Coordinate | 45°57′53.28″N 63°18′18.36″E |
Mappa di localizzazione | |
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Il cosmodromo di Bajkonur (in kazako Байқоңыр ғарыш айлағы?, Baiqoñyr ğaryş ailağy; in russo Космодром Байконур?, Kosmodrom Bajkonur), anche chiamato Tjuratam, è la più vecchia base di lancio del mondo ancora utilizzata.[2] Fu costruito dall'Unione Sovietica, e ora è sotto l'amministrazione russa, nonostante geograficamente si trovi in Kazakistan. Si trova a circa 200 km a est del lago d'Aral, distante circa 32 chilometri dalla città di Baıqońyr, nella zona centro-meridionale del paese, a 560 km dal confine russo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Era sovietica
[modifica | modifica wikitesto]Le strutture furono realizzate alla metà degli anni cinquanta come centro per missili a lungo raggio,[3] ma successivamente è stato ampliato per ospitare lanci spaziali. Una cittadina di supporto fu costruita attorno alle strutture del centro, e fornita di appartamenti, scuole e il necessario per gli operai del centro. Raggiunse lo status di città nel 1966 e venne chiamata Leninsk, ma nel 1995 è stata ribattezzata Bajkonur.
Sono molti i voli entrati nella storia partiti da qui: il primo lancio riuscito di un satellite artificiale il 4 ottobre 1957 (Sputnik 1), il primo lancio verso lo spazio con a bordo un uomo (Jurij Gagarin nel 1961), e con a bordo una donna (Valentina Tereškova nel 1963).
Nel 1960, durante il collaudo del razzo R-16, avvenne una potente esplosione che causò 78 vittime. Il fatto, tenuto nascosto sino al 1989, è noto come catastrofe di Nedelin.
Il 15 novembre 1988 avvenne il primo ed unico lancio del Buran 1.01, compiendo in 206 minuti due orbite totalmente automatizzato e senza equipaggio, prima di rientrare al Cosmodromo.
Origine del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome è stato dato per fuorviare i paesi occidentali sul reale luogo del cosmodromo, suggerendo che si trovasse vicino a Bajkonur, una città mineraria a circa 100 km a nordest della base spaziale.[4]
Era post sovietica
[modifica | modifica wikitesto]Il programma continuò anche dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991, sotto la direzione della Comunità degli Stati Indipendenti. Nel marzo del 1996 la Russia accettò di pagare 115 milioni di $ all'anno al Kazakistan per l'utilizzo del centro (il contratto ha durata di vent'anni con la possibilità di prolungamento per altri 10). Nel 2004 la Russia è riuscita, dopo lunghe contrattazioni, ad allungare la durata del contratto fino al 2050 allo stesso prezzo.[5]
Durante questa lunga disputa tra Russia e Kazakistan per il pagamento dell'affitto, nel 2010, la Russia ha incominciato la costruzione di un altro cosmodromo: il cosmodromo Vostočnyj nell'Oblast' dell'Amur (Russia orientale), al fine di sostituire quello di Bajkonur.
Il 28 dicembre 2005 dalla base è avvenuto il lancio del primo satellite del programma di prova del sistema europeo di posizionamento Galileo.
Funzionalità
[modifica | modifica wikitesto]Bajkonur era il centro principale di funzionamento dell'ambizioso programma spaziale sovietico da prima degli anni sessanta fino agli ottanta ed è dotato di attrezzature per il lancio di velivoli spaziali con e senza equipaggio umano. Può supportare una vasta gamma di razzi vettori: Sojuz, Proton, Cyklon, Dnepr e Zenit. Svolge un ruolo essenziale nello schieramento e nelle operazioni di routine della Stazione spaziale internazionale.
Trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Tutta la logistica è affidata al trasporto ferroviario a circuito interno, con uno scartamento allargato a 1 520 mm, tipico delle ferrovie russe. La ferrovia è usata per la preparazione di tutti i lanci e in particolar modo per il trasporto dei lanciatori.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (RU) Космодром Байконур Archiviato il 15 agosto 2015 in Internet Archive.
- ^ INAF, I primi 65 anni del cosmodromo di Bajkonur, su YouTube, 21 luglio 2020.
- ^ R-7, su astronautix.com. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato il 20 maggio 2017).
- ^ The First Manned Spaceflight: Russia's Quest for Space, su books.google.ch. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
- ^ Kazakhstan Finally Ratifies Baikonur Rental Deal With Russia, su spacedaily.com. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato il 14 maggio 2015).
- ^ Road to Baikonur, su russianspaceweb.com. URL consultato il 24 febbraio 2015 (archiviato il 25 febbraio 2015).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cosmodromo di Bajkonur
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Baikonur Cosmodrome, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Cosmodromo di Bajkonur, su Structurae.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 247823404 · GND (DE) 4496621-0 |
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