Una controversia è la discussione di opinioni opposte tra due o più persone[1] o organizzazioni. Nel caso di dispute tra Stati si parla di controversie internazionali.
Oggetto
[modifica | modifica wikitesto]Le aree perenni di controversia sono religione, filosofia, politica, scienza, sport e persino intrattenimento. La controversia su questioni di teologia è stata tradizionalmente di eccezionale preoccupazione ed è generalmente considerata divisiva in una data società.
Alcuni argomenti controversi sono considerati tabù o molto sensibili per determinati settori, a meno che un determinato gruppo di persone non possa trattare l'argomento da una prospettiva comune per discutere e condividere le reciproche posizioni personali sulla questione.
Si ritiene spesso che il termine sia sinonimo di polemica: quest'ultimo sintagma è però usato più in relazione a domande o dubbi di accettazione su qualcosa o qualcuno.
Scienza
[modifica | modifica wikitesto]La storia della scienza è segnata da controversie scientifiche, alcune delle quali sono rimaste famose, come quella del calcolo infinitesimale o quella della tettonica a placche. Per i sociologi della scienza, studiare una controversia scientifica apre la "scatola nera" che tutti i contenuti scientifici tendono a diventare una volta costruiti e accettati. Da questo punto di vista, è necessario distinguere le controversie scientifiche da quelle pubbliche in cui intervengono tutti i tipi di attori.
Retorica classica
[modifica | modifica wikitesto]Nella retorica classica, la controversia era un tipo di declamazione appartenente al genere forense: l'aspirante oratore doveva esercitarsi a esporre un caso giudiziario ipotetico (questioni di diritto privato, come le eredità o i prestiti, oppure casi improbabili, come il riscatto da pagare ai pirati o la ricompensa da assegnare ai tirannicidi). La controversia si distingueva da un altro esercizio scolastico, la suasoria, appartenente invece al genere deliberativo e avente lo scopo di convincere un personaggio fittizio o storico a fare o non fare qualcosa. Esempi di questo genere di discorsi compaiono nella Rhetorica ad Herennium, ma le raccolte più complete sono le Controversiae di Seneca padre e le Declamazioni minori dello Pseudo-Quintiliano.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ dle.rae.es, http://dle.rae.es/?w=controversia&m=form&o=h.
- ^ Cfr. Le Declamazioni minori dello Pseudo-Quintiliano. Discorsi immaginari tra letteratura e diritto, a cura di A. Casamento, D. van Mal-Maeder e L. Pasetti, Berlino/Boston, De Gruyter, 2016.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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