Contardo Barbieri (Broni, 26 novembre 1900 – Milano, 7 marzo 1966) è stato un pittore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Diplomatosi all'Accademia di belle arti di Brera nel 1921, ha inizialmente rielaborato la tradizione figurativa lombarda tardo-ottocentesca, attratto dalle ricerche sulla luce e sul colore di Emilio Gola, Daniele Ranzoni, Emilio Longoni.
Senza abbandonare la matrice realista della propria pittura, nel corso degli anni venti ha raggiunto una resa delle forme più solida e sintetica sulla suggestione delle coeve ricerche del gruppo Novecento, al quale ha aderito dopo la prima mostra milanese del 1926.
Dall'esordio nel 1927 all'"Esposizione nazionale d'arte", allestita presso il palazzo della Permanente a Milano, ha partecipato a numerose mostre, esponendo tra il 1928 e il 1942 ad otto edizioni della Biennale di Venezia e dal 1931 al 1943 a quattro Quadriennali di Roma[1]. Nel 1931 espose anche al Baltimore Museum of Art e al Cleveland Museum of Art, negli Stati Uniti, nell'ambito della mostra Exhibition of contemporary Italian paintings, organizzata dalla Quadriennale. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, come il Premio Internazionale Città di Venezia alla XVIIª Biennale e il Premio del Partito Nazionale Fascista alla XIXª Biennale[2], con un vasto repertorio di ritratti, figure femminili, nature morte, oltre a paesaggi, nei quali ha coniugato il severo linguaggio novecentista allo studio dal vero.
Fu nominato direttore dell'Accademia Carrara di Bergamo nel 1931 e nell'ambito del rinnovamento culturale della città, eseguì nel 1938 per la casa Littoria "A. Locatelli" una decorazione murale, poi distrutta.
Alla metà degli anni trenta partì volontario in Africa orientale.
In coincidenza con il fallimento dell'ideologia fascista maturò una crisi artistica culminata nel 1942, con il ripiegamento su modelli e schemi derivati dall'arte antica.
Nel 1959 tre sue opere (Paesaggio ligure, Nello studio e Colline lombarde) vennero esposte alla mostra 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, organizzata dalla Permanente[3].
Sue opere sono oggi conservate alla GAMeC di Bergamo, al Palazzo Morando, alla Fondazione Cariplo e alla Pinacoteca di Brera di Milano, nella Galleria d'arte moderna di Roma Capitale e nella collezione della Camera dei Deputati a Roma.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Barbieri, Contardo, su arbiq.quadriennalediroma.org. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- ^ Contardo Barbieri, su Archivio storico delle arti contemporanee. URL consultato il 6 febbraio 2024.
- ^ Remo Taccani (a cura di), 50 anni d'arte a Milano. Dal divisionismo ad oggi, Vallardi, 1959, p. 36.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Elena Lissoni, Contardo Barbieri, catalogo online Artgate Archiviato il 16 maggio 2016 in Internet Archive. della Fondazione Cariplo, 2010, CC-BY-SA (fonte per la prima revisione della voce).
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 5738090 · ISNI (EN) 0000 0000 4788 9733 · SBN LO1V150440 · Europeana agent/base/44052 · ULAN (EN) 500584813 · LCCN (EN) nr95040450 · GND (DE) 119291886 · BNF (FR) cb13168577w (data) |
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