La torre colombaia è una forma architettonica, utilizzata in diverse epoche per l'allevamento dei colombi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La torre colombaia è una costruzione tipica del paesaggio rurale fin dal medioevo, legata in particolare ai regimi feudali, che si servivano dell'allevamento dei columbidi per diversi scopi, quali l'agricoltura e in particolare la concimazione dei terreni[1], la caccia[2], l'alimentazione[3] o per fini di protezione[4]. Il privilegio di tenere colombi costituiva del resto un esplicito diritto dei feudatari, come è stato documentato fin nel XIV secolo in Lombardia e in Emilia[2], e che, tuttavia, si differenziava per aree e per prestigio sociale, com'era ad esempio precisato dalla legislazione in Francia[5]. Successivamente, ai predetti scopi se ne aggiunsero di altri, come l'utilizzo militare, per le comunicazioni, o per il tiro al piccione in ambito sportivo[6].
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Nella maggior parte dei casi tali torri avevano forma circolare, ma potevano anche essere di forma quadrangolare. All'interno si trovavano le cellette che ospitavano i volatili per il loro allevamento. Spesso tali torri avevano la doppia funzione di torre colombaia e di torre d'avvistamento; ad ogni modo esse non avevano alcuna funzione difensiva attiva, data la loro inadeguatezza a tale compito, e potevano solamente essere d'aiuto per intimorire il nemico in arrivo, incapace di distinguere, per via della distanza, la reale natura della torre. Va tuttavia osservato che Pietro de' Crescenzi nel trattato Ruralium Commodorum libri XII (scritto tra il 1304 ed il 1309) consigliava, per meglio difendere un podere dai briganti, di dotarlo di una piccola torre e, negli stessi anni, gran parte delle aziende agricole del territorio pavese erano dotate di piccole torri provviste, all'ultimo piano, di colombaia. Se quindi tali strutture potevano rivelarsi inefficaci contro grossi corpi di uomini armati, avevano sicuramente maggiore fortuna, come fortificazioni di rifugio, contro attacchi di briganti o di piccole bande di saccheggiatori[7].
Diffuse in tutto il mondo, se ne trovano alcune di particolare pregio architettonico, come ad esempio quella della delizia del Verginese, in provincia di Ferrara.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Esempi esteri
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Torre colombaia di Nymans Gardens, in West Sussex, Inghilterra.
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Torre colombaia di Manoir d'Ango, a Varengeville-sur-Mer, Francia.
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Torre colombaia di Auchmacoy, in Aberdeenshire, Scozia.
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Torre colombaia di Esfahan, Iran.
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Torre colombaia di Tierra de Campos, Spagna.
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Torre colombaia di Saugerties, nella Contea di Ulster, Usa.
Esempi italiani
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Esempio di colombaia associata ad edifici religiosi: la Colombara di Polverara
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Esempio di colombaia per comunicazioni: la Torre Palombara di Alvito
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Esempio di colombaia presso il Complesso storico di Celsorizzo, ad Acquarica del Capo
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Ruderi esemplificativi di colombaia nell'Italia meridionale, ad Oria.
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Esempio di colombaia salentina: una delle tre torri a Carpignano Salentino.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ F. Gera (a cura di), op. cit., p. 747.
- ^ a b G. Daniel, op. cit.
- ^ A. Ghigi, Colombi, in «Enciclopedia Italiana» (1931).
- ^ Come risulta in alcuni statuti di città viscontee: si veda, a tal riguardo, la voce caccia in «Enciclopedia Italiana» (1930).
- ^ Si vedano le voci "colombaia" in Biblioteca sacra ovvero Dizionario universale delle scienze ecclesiastiche, tomo IV, Fanfani, Milano 1833, p. 91 e in P.H. Merlin Dizionario universale ossia repertorio ragionato di giurisprudenza e quistioni di diritto, Antonelli, Venezia 1841, p. 120.
- ^ T. Pascal, op. cit.
- ^ (EN) Fabio Romanoni, Sicurezza e prestigio: le torri "familiari" nel contado pavese, in Motte, torri e caseforti nelle campagne medievali (secoli XII- XV), a cura di R. Comba, F. Panero, G. Pinto, Cherasco, 2007.. URL consultato il 10 settembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Guarniero Daniel, Breve storia della colombaia, in «Sapere», II (1937), vol. V, n. 65.
- Francesco Gera (a cura di), Nuovo dizionario universale e ragionato di agricoltura, t. VIII, Antonelli, Venezia 1838, pp. 746–751, s.v. "colombaia".
- Teodoro Pascal, Colombi commestibili e sportivi, Battiato, Catania 1910.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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